Le mostre coloniali all'Esposizione internazionale di Torino del 1911: relazione generale

50 risorse, e che il materiale raccolto venisse descritto separando nettamente quello che ha interesse semplicemente scientifico dall'altro che presenta valore per le industrie ed i commerci. In tal guisa la pubblicazione soddisferebbe tutte le classi di visitatori, quella assetata di conoscenze pure e l'altra che delle conoscenze nuove approfitta perfarne oggetto delle sue speculazioni e delle proprie attività produttrici. La collezione di Mogadiscio comprendeva 20 numeri, tra i quali erano notevoli: i tessuti del Benadir che vengono lavorati in Mogadiscio meglio che altrove e ne costituiscono per così dire la specialità;. questi tessuti venivano riprodotti da operai indigeni nel villaggio somalo unito alla Mostra. Gli ornamenti muli ebri in argento, testimoni di un'arte abbastanza progredita e di un gusto sempre originale e talora anche raffinato (1) . La collezione di Obbia comprendeva 46 numeri. Tra essi meritavano nota: vari tipi di stuoie di fibra di palma di cocco, intessute da donne, lavoro caratteristico della Migiurtinia; penne ed uova di struzzo di cui è ricca la regione; canestre di fibre vegetali, di forma ovale; armi e pelli di animali (2). La collezione della Goscia, regione bagnata dal Giuba nell ' ultimo suo corso e perciò fertile e promettente, presentava: campioni di tabacco, di fagioli, di sesamo, di granturco, di ricino, di cotoni, di the indigeno, di semi (noccioli) di mango, di arachidi , di ri~o indigeno, di semi di papaja; (1) Vedi no ta a pag. 77. (2 ) Vedi nota a pag. 78 e 79.

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