34 Un esame, anche superficiale, delle statistiche della nostra colonia, rileva immediatamente che i consumi interni e le riesportazioni sono in continuo crescente aumento e che, in dipendenza della pace fruttifera da parecchi anni assicurata e delle migliorate condizioni di trasporto, i movimenti commerciali colle finitime regioni hanno assunta una importanza già. notevole. Di queste condizioni favorevoli nè la produzione nè il commercio italiano hanno approfittato se non in piccola proporzione, mentre a soddisfare gli scambi sui mercati eritrei concorre in grandissima parte la merce estera e molta parte dei prodotti locali esportati hanno de~ stinazione fuori d'Italia. Ne consegue che finora il mercato eritreo non appartiene a quelli di rifornimento, sibbene è un mercato di transito e che l'Italia non è la provveditrice naturale della propria, colonia. Questa condizione di cose potrebbe per altro ben cessare. Cessata è già di fatto per una delle voci più importanti introdotte sulle piazze eritree - per le cotonate del tipo abit_qiàdid - ma questo successo non ha finora incitato i produttori italiani ad affrontare- la concorrenza in altre voci ed oggidì ancora il mercato è dominato da merci tedesche, inglesi e perfino americane ad esclusione delle similari italiane! Il Comitato ordinatore eritreo si propose colla sua mostra campionaria di importazione di presentare al pubblico una serie quasi, completa dei prodotti esteri che si affollano e tengono i mercati della colonia collo scopo di invi tare, od almeno ad incitare, gli industriali italiani ad occuparsi del problema. Analogamente la mostra campionaria di esportazione ebbe , intenzione di portare a conoscenza di pubblico numeroso i principali prodotti esuberanti e di pri~ato rendimento commerciale, sui quali fu fatta già lunga esperienza con confortanti risultati. Mancò alle mostre del Comitato ordinatore una sufficiente pubblicità allettatrice, ma anche senza larga pubblicità. emergeva lampante la constatazione che l'Italia non_occupa ancora il posto che le· compete fra i fornitori commerciali dell'Eritrea italiana. Se questa dolorosa verità servirà di sprone a produttori ed industriali nostri e varrà ad intensificare la partecipazione della metropoli nel commercio coloniale; le mostre del Comitato eritreo in Torino avranno in gran parte ottenuto il risultato che si promettevano. •
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