Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

: :::: 90 ====== LE 1:sPOSIZIOMI DI r1om1 E DI T0r/lNO NEI. 19 11 :Y I FRANCOBOLLI DEL C INQUANTENARIO ~ ~~~~~~~u::a.3 :o:~i:~fi~I ~~:r~~s;) i!r!'~ii~dJi'.,jfi~~udne~ Ecco un pross imo av,,enimcmo - ed inran101ni:1primizia - per la non esigua legione dei Ol:uelici contemporanei: un fu1uro cimelio Jh!i loro con1inua1ori. .• pos!eri. - Si trntta del ,. francobollo de! Cinquantenario». che sarà messo in corso rra breve: 11c riproduciamo i tre mod~lli prcscel1i. IJ primo, a sinistr:i, è il ira;ie:> bello da 5 centesimi; n'è autore V . Gress i. !I secondo, dello stesso :m,orc, è quello da \Ocemcsimi: porla il mot10: « Jurnrnae sacrum "· li terzo, col mono« De:i Roma" · è quello da 15centcsìmi: disegno di T. Morelli. Tuui ire rcenno !:1 leggenda: "Cinquantenario del Re~no d'lmlin - RoR1 a e Torino 1911 .. . Saranno in vcnd irn. a 5 centesimi in pii1 del rispettivo 1•alore 1assa1h·o. a fav ore delle Esposizioni di Rom:1 e di Torino. E - dn ciò i! \'alore lllntelico - non D\'rmino corso che solo durame l'anno del Cinquamcnario. (Fol. • 1lr,t11s o) . Lar.io, 1·cnen1.1 :1 dagli aborigeni fin dai 1empi di Lnvinio : - ed era no:nc di una Ionie sacra: i Romnni vi at1i nge• vano l'nequa pe i riti ulficiali; i Lat ini vi accorrevano per devozioni. Del resto. presso il mome Sa·1illi - sul luogo dell'amica Alba. patria di Romolo e Remo - 1•·ç un laghc1t0 « Giuturna»: il che pro1·ercbbe l'origine prima di questo culto. Pili tardi. comunque, esso fu portato a Roma. e il 11ome di Jutuma o Di11/ur1m passò anche al tempio fnuo llno. Nnrra 1111:1 leggenda che i Di oscuri, recando la 110ti1.fo dc!la \'ÌUOria ripor1a1a presso il logo negillo, a\' e• \'0110 :l quest:1 font.:: abbcl'eraio i loro CO\•alli; :!'ond.:: il nome di /:1turmi o Dir1lurn11 p11ssò anch.:: :il tempio fauo 1>0i crig.::re nel FOro da lu1azio C:11ulo. :1l1a fine dell:1 pr ima guerra pun ica . Chiarissimo è il ter1.o simbolo. La personiflc :11.ione di Roma, con nur ibuti divini , Fiorì presso i popoli dì 1uno il mondo antico, circa un secolo prirna di Cristo. fors:: :mchc p:ima. la s1:1111n della " Dea Roma » e~ rappr<::• senmca. p~ r lo più. o nel 1ipo di guerriera, o in quello ellenico della Fortuna. Si rimr:1cciano si;esso nelle monete. De i 1re simboli adona1 i. meno comprensibile appan•e il primo : lA figura nuda. armara di brando. in :1110 di balrnrc s11I destr iero: la Libertà ? la Giustizia ? In Re• Snh·~. ,lca Roma! d,i discono~r<·ti ccrchin10 hn il .,c,,uo di frcdd:, knchrn e n lui ,,.,i ,~..., cor<' i:,·nno)lli:i 1<1rpi,b l:i sd,·:, di harl,nri.., d~nzione? Più chiaro nell:1 significazione - e rievocatore di belle h:1 camnro Giosuè Carducci... ------------- :: Un \liélggio ideé!le éltlrn\lerso i più remoti élngoli d' lté!liél :: furono soggene: e un fine pratico (che fu tentato. e con for1una, daH'or:ifo romano Castell:1ni molti anni addie• 1ro). quello di innestare alla forma ibrida e spesso pril'a di signiflc:11.ione dei nostri gioielli dei magnifici ele!!':Cnti classici. rafiorzmi da. secoli di tradizione. Che eos' è l'Es posizione E t n o g rafic a . l'Es~izion.::diE1nografiaimliana,chedovrili,1augu• rarsi il 21 aprile :1 Piazza d'Armi. i, senza dubbio quell:i che :11,rà per 1:1 maggi or parte del pubblico l'in1eresse più vi vo. Essa è come un viaggio ideale in ogni pili remoto an• gol o d'l1nlia: un l'iaggio che mene particolarmente in rilie\·O mue le cara tt eristiche della \'ita italiana: una rapida scorsa :ittra\'erso usi. costumi, rili religiosi. generi dil'ersissimi di lal'oro e di produzione: una sintesi elfi. c:1ce e documen1:1.1:1. di quamo il popolo italiano produce, adopera. predilige. col1il•tt; una visione comp!ern del• l'animo mul tiforme e possente di 111110 il popolo nost ro. di 1u11e le nostre genti. dalle Alp i 111 1\ledilerraneo - di ques10 popolo cosi vario, in cui sooo profuse nu ra1·erso ,,icendc differemissim.::. mille diverse eredità e sul quale hanno imprcS&l srigmaie indelebili dieci ci,,illà diverse: ecco. in poche aprol.::, ciò che offrirà al visitatore la Mostra Etnografica di Roma. la quale, se fin dal principio è apparsa chiaro e ben determinato ne i suoi conlln i agli occhi de! Comitato csc• cuti vo ·- de!l'on . Ferdinando Mar1ini. presidente della Se1.ione emografica. e dei professori Loria e B.a!dasscroni. che hanno cur:110 lo raccolta del mnteri:ile - è ancora poco conoscìu1a e poco pr~cisa nel pubblico. Non sarà inutile nè discaro. periamo. ai nostri leuori qualche chiar imento. U n po' di storia. Fra i pochissimi cultori degli studi cmogrnllci - p.:ichissimi all'estero. non meno che in llalia - è il prof<'ssor Lttmberto Loria. il quale riusciva, nel 1906. ad inaugurare a Firenze un Museo emograllco, che il come Bas1ogi a1·eva dotato dei londi necessari. Q11es10 Museo, che iinrasse subho. per l'impressionante bellelrn e \'arietil degli oggeui raccolti, J'ntten• zione non solo degli studiosi, ma del pubblico in gene• raie. forma il nucleo ,sosrnnziale della Esposizione emografica di Rom:i, per trasformarsi, a Esposizione finita, in un Museo nazionale. Cosi ques1a 1\\ostrn avrà il merito grande di dar<: un nuovo impulso llllo studio della etnografia: una scienza che ha rnnti punti di conmtto con l'arte. che is1ruisce cdiver1e,chesiada11acosialleelucubra1.ionidcgl i studiosi pili gral'i come alle lamasie dei pili sbrigliati poeti. La s tupend a. collez ione d i cim e li, 1 nos1ri leuori conoscono già i due edifici. simmetrici - uno in murn1ura, l'altro pro,•visorio - che sorgono in Piana d'Armi. a dcs1rn e a si nistra del l.agheuo, di fronte al foro delle Reg ioni. In essi appumo trol'an posto le maggiori rncolte emogrnflche. Altre sono sparse qua e là, nei 1·ari gruppi. specie per quanto riguardano i mobili dl casa e gli aitreni ifa lavoro. Nell'edificio di sinism1. - quello. propriame.11e, dei Cimeli - son dispos1i gli ogi;eui di maggior valore. ii;ioiell i popo!ari,inoroeinargcn10,chc 1•nnnodallc Accamo alle gioie 1ro,·an posto i la1·ori de i pastori. lnos1ripas1ori.pcr11nistinti\'OSensod'ar1einloro innato. vigil andolegreggi,oal rhornodalla\'Oro, la sera, amano far lavori di intarsio, o per diletto, o. 1:11· 1•oha, pe r lucro. E ogni reg ione ha In sun specialità: il :\lo,Hrc Emoi::rnfid ,c. - Uno dei pii, imcre,sami l'adii:!ioni il (:rupi,o S"rdo· k ca rnucris1id1(' ,·apnnnc ,li Ar iuo ( F ~I . • A rg111 •!, collane di dorùri usate dalle valligiane delle Alpi. alle cinture cescllme delle comadincsiciliane, e specialm.::n:e di Piana dei Grec i : dagli orecchini del Veronese agli onelli !a1·ora1i dai montanari dell'Abruzzo. Non sì ha idea della v:irietà, della bellezza del!e forn:e cui questi orafi ignorn1 i, sparsi in ogni angolo d'Italia . hanno saputo piegare il prezioso metallo. A studiar le varie forme di questi oggeni. il cui scopo parrebbe quello solrnmo di sodd isfar.:: la \':1nitil femminile - forme longobarde nel Friuli. biz3111inc o frnnch.:: altro\·e, normanne, :irabe. greche in Sicili:1. go1iche nell'llalia cenlrnle, e qualche \'Olt:t perfino etrusche mirncolosameme consen•me attraversodiecinedisecoli - si po1rebberooucnerduer is11!tati:unostorico,rifare cioè, a1tr:11•crso le forme di quest a arre, la storia delle l'i • cende, delle invasioni alle quali le 1'arieparrid'l10lia Piemonte ha degl i intarsi in legno che si direbbero usciti dalle mani dei nostri :ir1isti migl iori (e son laui con nessun a1 ro sussidio che un rozzo collello!): l'Abruzzo ha delle spallie re di seggiole, imaglia1e e dipime: l'Um• brìa e la Calabrfa hanno de lle stecche d:1 busto, mua- ~:f~ /~sa~:~~i) i~ci:esl:i1/; ~~;a:~l'i:i r/~ 0 c 1~:ni~3 1YJ1 ibii'. chicri. per esempio, sui qual i è incisa, con una pazil'nta da certosino, l'imera passione di Crisco: la Sardegna delle zucche la\'ora ie, O\'e si conscn•3 l'acqua d~ bere. Al primo piano del palazzo, sono le rnc:011e d:lla re• li~iosità popolare e dell~ s1iperstizione: i presepi. in prim~ linea. al cuni de i qu~l i anim~ti d3 pastori vcs1i li di stoffa; e poi i carri rclir;iosi. gli 3mul.:ri, gl i cx 1 1010. i tatuaggi. sia religiosi, sia di imagini d'nmorc . E poi ,\l k ~loslr<· Hci,:iou11 li : il l':da,., ..,tlo di \ ' it,:rho, l'0111plct11mcn1c f,ni10: il (:ruppo Siri liano, " ;n,..,ri quasi liniti ( F ol. • ,1,1 111 •).

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