Marzo 1911 1Fi N. 12 ~ ~ .\W ~ Un numero, nel Regno, Ceni. 20 • Estero Cent. 30 ~ESPOSIZIONI rn-ROMA-E·DITOR INO NEL·191J.DESCRITTE·ED·ILLV.STRATE Pubb li caz ione della SOCIETI\ 1: 01TRICE SONZOGNO in f'\ JLI\NO. ;l bbomunenlo n 40 "'""eri. ud lfrguo. L 7.ùO - /~stero Fr. 11. - UN INNO FRANCESE ALL'ITALIA Henry Berenger, direttore delrAr/ion. in un :micolo d'into11uio11e ufficiosa. che tl tuuo un inno all' hali3 modern:1. dopo a\•er rieord:1to tulle le fasi storiche dell:1 rivoluzionci1aliana,eoneludc: "Cinquanta anni di lal'oro e di prudenza hanno prol'alo la solidilà delle nuol'e fondamema. "Roma è dil•cnrnrn t:1 capitale intangibile e l"lrnli:1 è divenrnrn uno dei pii1 grandi Stati liberali tra gl i Srni i liberidell'uni1•crso. « l?i cost i!Uirn sulla base purameme cil'ilc dcll:1 ragione e della giustizi a. essa si è :1ffcrmata in una democraz ia socia le la cui indipendenza è garantita dai perperni sfor1.i d,:,l suo eserci to e della sua noua. « L':t lbe ro può essere giudic:11odai suoi frun i. Quando una nnione può a1•er innalzato por ri come quelli di Genova e del1:1 Spezi:1: qu:111do essa ha po1Uto ere:ire ciui\ indust riali come Torino. Milano e Na;,oli; quando ha pomto produrre scrittori eòme Carducci. Fogazzaro e D'An nunzio, sroriografl come Fcrrero e sociologhi come I.ombroso: quando essa ha po1111O erigere la ter;:a Roma coprendo pietosameme le a11re due: quando inflm.: css.1 può come oggi con1•i1are 1uui i popol i e tu lle le raae :1nuo1·eb:111aglicdellapacedella1•oroedellabellezza; qucs1ana1.ionede1•cavcrftducianelsuoprincipioe ncl suo s1•iluppo. ,.r:;= non si è sbagliata di mira, essa ha scel1a la buona strada. "Noi allri fr:i neesi, che abbiamo 1m11a p.1r1e nell'u• 11i1b i1alfana. p::issiamo salutorc oggi lo S\•iluppo suo con cordialità. I malintesi ellìmcri che a,•e1·ano separato un tempo I~ due nuioni sono scomparsi di nanzi alla fr:1tcl!anza d~l!e origini e della cullura. « Ma tra l:1. Francia e l'Italia 1•i è un'attrazion~ più ontica e piit forte dell'ambito delle alleanze diplomaliche. Qucs1'anra1.ione ~ dh·ema1a oggi abbastanz~ prcponderame per tener.: il suo postoncl!'equilibrioeuropw e scrl'ire di regolatore pacifico a tutt e le imprese possibili contro la pace e la ch•ilt~ . questi due ideali superiori che la Roma mn icn ha dona10 al mondo moderno ». Il trionfo della scultura ornamentale nelle moderne Esposizioni. Abl:lfamo già ri!evaro come le moderne Esposi1.ion i 1endano sempre pili n!la gr:1ndios iti\ monumen1alc delle architenure, ::illn signorili tà Fas1osa degli ornat i. sì da esser di\'c111me or:imai vero cd n'Ilbilo campo - già in sè stesse. nella lorostrunura - allc manifestazioni e gare d "art(l in o~pi suo ramo. Quesia improma, g!à spiccatissima nella memorabile Esposizione di P.irigi - divenuta or:1mai imprescindibile tradizione - e con1inuata con diveTS3. ma sempre eres:cme attuazione, a l,1ilano, a Chicago. a Bruxelles. Ed ora ha trionfali esp11nsbni a Roma - d!l,·c gl 'i ngressi d·onore :i Vigna Carconi e a Piazza d·Armi. e il Salon,:-, delle Feste, e parecchi edifici regionali. e il Foro delle Rc.~ion i, gareggiaO!l in somuosità - e pila ancora a Torino, dol'e la noia di armoniosa varietà nell'unità, impressa dall ':idozioncdc! grande ubarocco", ha aperto ampiaviaalla - p:ir ecsi dire - prodigalitàartistieacd ai pili genial i ardimemi. Ricchezza, nmpici1.a, mol'imcnto. sono infatt i le caratteristiche del barocco: ed a Torino se n'è usato con gli:ni. sbalordili. inn:1.nzi alla enorme do1• i1. ia di omaii che la fam::isia ar1is1iea l'i ha con riversa cornucopia profusi. Chi può fare il censimento di tullo quel popolo di alare Villoric, di ridcnli o medi1abondi Gc11U, di Alleli formidabili,diopulemeflo,e.disnelleegiocondcNill/e, di Amorini e di Aro/di, di S11/iri e di Titani, che balzano sui fastigi delle candide e dora1e moli. che si affacciano fra grimereolonnii, che salutano dagli atrii e dai pronai, che sorreggono vòltc cd archi, e dappertutto portano il scnsodella\'ita.dellagioconditi'l,deUarorza.dellagrazia. con le stupende Forme esemplari. con la foga dcli::: mo1•cnze, con gli agitati simboli. con 13 morbide1.1.a dei candidi,ondeggianripepli? Non sono, natur:1.lmcn1e, opere "di finitura"; qui - dato lo spec iale «effe tto» che nd esse si richiede - il disegno e la modellatura pnssano. tall'olrn, in seconda linea. Ma sono lavori che es igono speciali a11i1udini decoratil·e, rapidità di concezione e di esccu1.io11e, lcggercz1.11 e movenze peculinr i. E tutta questa profusione di effimere sculture - a cosibrevestagionedivirndesrinatc! - nonescedalle mani di una plebe di mcs1icranti: ma sono opera di una folange d'ar1is1i, composra di maestri la cui firma illusuc è impress:J su già celebri lll\'Or i, e di giol'ani l'alcnti che affermano cosi nelle prime audaci esplica1.ioni il fervido ingegno. Cosi non hanno sdegnato di portare il loro contri bu to alle ornamen1:11.ioni lussuo:re dcll'Esposi1.ione torinese - e sarà contributo che susci terà mormorii di ammirazione nei giorni inaugurali, nei giorni delle grandi ondace di folla - il Sassi, che ha modella1O le Vittorie del Pome monumemalc. del padiglione della Ci nà di Torino. di quello delle lndusirie ar1is1ichc: il Comrani. cui si de1·e il bozzcno della statua co!oss:ile della " Patria .. - alta più di sene mctri - cscguitadalGalliano. destinata a far parte della Fontana monumentale: cd altre statue a ques1a portano il Cellini. il Chiariglione. il Vcrgnano; ed altre. quest'ul1imo, col Melchiorre. ne dà al Salone dei Concer1i. al Pal:izzo della Francia: e l°Alloari, i colossi che fanno da cariatide all°lngresso principale; il Buzii-Resehini, le due belle statue che tronegg iano sulla facciata del padiglione di Torino: il Biscarra e il Bianchini, le :1rdirissime quadrighe che campeggiano mcra1·iglios..1meme sul S:ilonc dei Concerti: ed ancora il Cellini offre i! bel Ne11uno della Fo111ana nella sala della Music:i, comornato da un gruppo di statue di un altro valente: il Monti: po i, del Capra, dello S1ag!iano. del Cmtanco, del Bonino. del Forch ino, le srn111ee i grupp i clievannop::ipolandoil\·ns1opiazzale delle lm!ustrie :mistiche : del F:i111oni, le ire grandios~ figure che sovraneggiano sul Padiglione della Musica: cd nl1rc ancora. un po' dappertutto, del Boni. del Fan• tino, del Del Santo. e di altr i ancora: cd in ogn i salone fregi di grandi proporzioni e di gr::inde rilievo - spesso originali , sempre di grande cffeuo - recano l'impronrn di altre man i maest re. Nè so!ameme a Torino fu reclutata la fa lange degli artis1 i cooperami alla bellena dell'Esposi1.ione 1orinese. Notel'oliss ime, nd esempio. le due srnme simboliche del veneziano Annibale De Loao. destinate :il padiglione del Brasile. Può ben :iFfermarsi, dunque. che - a parte il contenuto dell'apposito Padiglione - 1·Esposizione di Torino è, sotto un certo punco di 1•is1a, di per sè stessa. runa una Mosm1 d'arte ornamentale. larghezza non mal. forse . \'Cdurn. I. a Gl<>ria e fo, F"""I - due macuiJi chc ,tat uc del Dc Lotto Anniò.~k d" \ ',:net.in- dc;iinatc " co ron:uo: il fa, I 1•isitatori dell'Esposizione torinese resteranno abba• ;ticio del l'alazzo del Brasile, nll'Espo,;izionc di Torino {F<>t . /a<<>,1.11gdi),
RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNDA1OQ==