Marzo 1911 'fifl N. !' li '{f1 ~ ~ ~ Un numero, nel Re9no, Ceni. 20 • Estero Ceni. 30 ~ESPOSIZIONI rn-ROMA·E·DITOR INO NEL•1911-DESCRITTE·ED·JLLVSTRATE Pubblicazione della SÙCIETÀ EDITRICE S0NZOGNO in MILI\NO. ;lbbouamcnto a ,io numeri, 11cl l?cguo. L. 7.5 0 - H.~tero 1:r, JJ.. - QUATTRO SECOLI DI GLORIA D'ARTE ITALIANA La Moslrn del Rilrnllo 11 Firenze L'INAUGURAZIONE. L'll marzo pumualmeme, come aveva promesso, Palazzo Vecch io - quello, /orse, fra i palazzi civici d'halia più "di gloria carco» e di tesori d'arte e di s toria - ha apeno i suoi bRUentì - o meglio le porte di alcuni dei suoi più gelosamente custoditi « Quanieri " - all'amm irazione della falange di 1·is i1atori desiderosi di conoscere i quamoseco li di glor ia raccolti in quelle sale sono il nome di «Mostra del Ri1rano it:il iano». Quattro secoli di stor ia - dallo scorcio del Cinqueccmo , al 1861 - in parte mal norn, in parte anche, lino a poco tempo, insospemua... rnmo era caduta in oblio! Ed ora, rivend icarn all' integr ità non interrotta di una grande tradizione italiana, mcrcè una documcnrnzione collc11 i1·a che pare un sogno, cd è - infan i - realizzaz ione mcra1•igliosa di un magnifico sogno. E nessuna sede così idonea - nessuna, certo, che n1•csse rnnrn potenza di fascino amaemc ed inspirass:! lama fid:inza - si poteva pensare, com•~ questo bel palazzo profilante ne! magnitìco turchino del ciclo 1:i torre d'Arnolfo . al quale volgeva 1· 11 marzo con ril•crc1ua di pellegr inaggio, fra un'immensa siepe di cittadini pensos i, un grande corteo d 'illustri. Erano alla testa del corteo inaugurale, col Duca di Genova . rappresentante il Re. i sindac i di Firenze. di Roma. di Torino, i ministri Fani e Credaro, il sonos~grernrio di Stnto 011. Di Scalca, l'on. Daneo. Fcrdin:indo Martini. Pasquale Villari. e tutt:i una folla di personaggi decorati e decoranti. La cerimonia inaugurale s i svolse - secondo la trad izione del fiorentino buon gusto - senza spampanamenti: con dignitosa sobrietà. Parlò, splendidamente, da par i suo - oratore uffi - cia!e - Corrado Ricci. con limpida linea esponendo il significa to, le ragioni. i cara11cri, il valore enorme, di questa Mostra italiana. Dissero nobilmente il salu to de ll 'ospita li tà e della lratellanza e la paro la del memore pa1riottismo, i tre sindaci. Poi s'iniziò, Ira il sommesso mormorio dell'ammiraz ione quasi adorante, il girode!lesale. La " sede" della Mostra I nostri le1tori ne hanno già cogn izione suffic iente per oriemars i. (V . dispc11sc 6~ e 1~). Nel salone dei Cinquecento - giil sede del Parlamento italiano - sono stmi co ll ocati i diciouo ritratt i dei Med ici, to lti dalla villa Reale di Pogg io a C:ijano e prestati dal Re. Cost ituiscono essi un ornamento geniale deHa vas1a sala. ove saranno organ izzate fcst~ popolari e concert i importanti. Di qua e di 111 dalla sala dei Cinquecemo sono adibiti p~r la Mostra, com'è noto, i quart ier i di Leone X e del duca Cosimo. Nell 'appartamento di Leone X sono stati collocat i i pi(1 bei quadr i del '600. La sala che fu occuparn dagli ultimi si nd:ici ospiteril i quadri che l 'imperatore Gug!ie!mo consenti fossero tolti dal Kaise r 1-'ricdri cll i\fuscum di Berl ino. La sce lta fu curata dallo stesso professor Bode che in questa, come in al tre occa~ion i, ha man ifestato la sua entus iastica s impat ia per l' Ital ia. Fra quest i ri tratti è specialmente ossen•mo quello del capitano cor tonese Alessandro Del Borro, attribu ito fi nora a Vclnsque1.; ma con pili rag ionevole7.za attribu ito, da poco tempo, ad Andrea Sacch i o al Rc inier i. Nell'appa rtamento del duca Cos imo sono disposti i ritratti dell'SOO, da! Camuccini all'Opp ian i. da! Land i al Ciser i, dal Morell i all ' Haye1.. Vi è pure una collezione napo leon ica: di napo leonidi. e di uom ini che s i ricongiungono al movimento napoleonico. Anche buona parte del secondo piano di Palazzo Vec• ch io è occupata dalla Mostra: il q11arlicre · dcg/i Elc111c 11 ti ospita la glor ia de' suoi arani e i magnitìc i Jresehi vasa ri ani. i quadr i del '600conlaproduzionedel Bassano ; - il quartiere di Eleono ra da Toledo, i settecenteschi ita li ani raccolt i nella Russia, nell 'Austria e nella Polonia ; - ne l quart iere dei Prio ri trova asilo il Senccemo venez iano . I quart ieri di Palano Vecchio, del resto, di per sè s1essi,congli arazzi.learchitetture,ledecorazion i,non sono una imperimrn mostra d'arte? /1\a, a più chiara norma dei lenori - molti dei quali sema dubbio sono futuri visitatori- ecco prccismncnte com'è distribuita la Mostra, Anche per rag ioni prat iche di accesso. gl i organiz1.a• tor i hanno disposto i pili chcot1oce1110 ritra11i venut i d:i ogn i pane d'Europa in modo che il visitatore. s:i li ta la scala d'onore cd entra to nel quarti~re di Cosimo I. che guard:i su via della Ninna e sulla piazza della Signor ia, trovi un segui to di settesalecoiritra tt ieseguitit ra il !830 e il 1861. dal Beuuoli a!l 'Haycz, dal Piccio al C~le?1 - 1ano e al /1\orc!l i. Dall'ultima sala di questo quartiere si entra ne l salone dei Duecento, mera1•iglioso per i famosi araui, e nella S3la degli Otto. Presso questa si in i1,ia una comodissima scala, la qual~ conducealsecondopianodel palanosboccandopressolacamera dei Priori, dove ha sede il Comitato. Qu i 1rol' iamo la sala delle carte geografiche col gruppo napo!eonico,oveè,1ral ' :11 ro. la vast issima tela rappresentante Elisa Baciocchi in mezzo alla sua numerosissima corte e dip inta da Pietro Henvenuti . (V. disp. prossima). Presso è la sala dei Gigli, ove sono r:icco!ti i vene zi an i del Se11ccen10 con "Consilium in Arena» e col ritrano del Cimarosn !ano da Aless~ndro Longh i e concesso dal princ ipe di l.iec luenstein e con quello della principessa Elisabc:11a del Rotar i, mandato dr.lla Galleria di Dresda. Nella salena Mastelli stanno i pastelli di Ros,1lb:i Ca rriera e i piccoli ritrau i. La gran sslad 'ud ienza,ches'aprecon numerose cd ampie finçstre sulla piana della Signoria . è destinata agli altr i seaecente - schi dal M~ngs a! Dcma ron. al Baton i ed ai pìnor i del primo Onocento, quali il C11muccini. il Landi, il Fabre e il Cerarci . i\m:ivers~lacappclladella Signoria, s i entra nel quartiere di Eleonora , ove nell 'antica " camera" della Duchessa cd in un passaggio attiguosonodispos1icircacinquanra ritraili venut i dal Tremino, dalla Polonia e dal la Russia ed eseguiti dagli anisti i!aliani che nello scorcio del secolo XVI I! e sui primi del XJX lavorarono in quelle regioni : i Lampi, il Buccìarelli, il Grasso, il Tonci. il Torcili. Nel " Tinello " i bolognes i con un Agos ti no Carracci dc! Museo imper iale di Berlino, una Sofonisba ,\ngu issol a di una collezione danese , un Passere11i della G:ill eria di Dresda. Dalla qual Galleria è pure gimuo il gran rirl'auo del gcnernlc Pallfy, esegu ito dal Crespi cd esposto nella sala attigu~ dcna « delle damigelle », sala destinaia ai ritratti lombardi. fr~ i quali 1•e n'è uno bellissimo, di vecchio stile. del Musco di Berlino. ed ai ritrani napoletani. fra i quali ve n'è uno di unn Suonatrice. de l Caravaggio, e un altro dì Paolo V. concesso dal pr inc ipe Scipione Borghese. Da quest' ultima stanza, per il ballatoio che corre in nito del salone dèi Ci11qucccn,o, si passn nel qunrric rc degli "Elemcn1 i "• dcsrinnto a fra Viuorio Gl1islandi, di cui circa trenta ri trani sono raccolti nella primn s~ln: mentre in quella a11ig11a Stanno i bergam:ischi che lo preccde11cro e lo seguirono. e i suoi due rnnc s1ri : l'A-
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