------.:.:.::::-- LI: 1:SPOSIZIOMI DI l<Orll~ I: DI TO l~INO NJ:L 1911 Il cont e di San Martino Anche prima di essere chiamato a presiedere la lurnrn Esposizione di Roma - car ica da far diventare i_:rigio.... un cal•·o - il come di Sln Manino era una delle più. 1101c personalità del gran mondJ dell'Urbe. huanto, è dli un peuo uno de! personaggi dello Roma moderna più bcrs:igliati dnlla caricamra nei giorn:ili umoris1ici: forse, perchè è uno dei pi(1 caratteristici profìli (per qualche anno, non passò per il. .. jac-simìle. del principe di G:illes, poi Edoardo Vll?) e unn spec ie di modernissimo Pclro11ius arbitcr ekga11tiurr1111: certo, ~rchèdaanni egl ièodèstatopresidentcdiun'inlìnità d'isti1uzioni cd iniziali\'C romane: dall'Accademia di S:m1a Cecilia :i.Ila Socie1à Promotrice di Belle Ani, a quelle dei Teatri romani. eec. E fu anche assessore comunale. E ciò dimostra e spiega il perchè alla testa della complicata ed arduu impresa delle Esposi1.ioni ronrnne sia s! n!o ch iamato il conte di Snn Mnrtino. Occorreva un uomo d i dimostrate vir1ì1 d'organina1ore , di 11mmlni- ~tra1ore; uno di quegli uomini che sanno accoppiare !a 1enacin nlla cortes!a. l'ope rosità nlla prestanza rapprese111ativa . Il come di Sau Mar1 ino (più esattamemc ; di San Menino e Valpeq;~a) risiede da mohi anni a noma . ma (: pic:11omese; dell'amica e mi~l:orc nobillà pi emontcs:. Tommaso Villa Il presidente della Commi ssione Eseculi\'a dell'Espos izione di Torino non è solamente uno di GUegli uomini la cui preswtaz ione al pubblico. italiano e straniero, è fmtn annunz iandone il nome . E.1:li era, dircrno così. il presidente-nato di questa grandiosn impresa: l'uomo il cui nome. il cui passato , non meno che l'att esa opera , ;;:_~;e:;:picio d i ben condona prepa razione e di sicu ro Tommuo V!lla lu tc.s1 imoni o ed nttore della gran g;::s!a che si vuol comm~moral:l nel ricorren1e cinquantenario: membro di quel primo Parlamento italiano che osò proelam:ire in laceia all'Europa il diritto d'Italia all3 unità nazionale ed alla s torica capitale. Ro rr.a. Egli è.dunque. un veglìardo;unodiquèi\•Cgliardi che la p:11ria cireonda di venernionc come custodi e s'.mboli delle sue sacre memorie. Eppure. qunnlll g iol'anile operos it:\, quant o fe rvore d'idee e quam:1 rermezza di cncr,gie, ancora. in quel veglinrdo onu:igcnn rio! = IL CROLLO DEL PADIGLIONE SARDO = Il 2 novembre - il Giorno dei M:mi - d").I 1910. se1,;na per rEsposi?.ione di Roma uno di quei "n efasti » di cui. purtroppo, difficilmente 1•anno del 1uno immuni ;;li annali di consimili vas1e e complesse imprese . Un infortunio sui lav:,ri; il primo. per fonuna. e, giovn ;:pernre e fervidamente augurare, l'uhirr.o; non grave di conseguenze nei riguardi dell'Esposizione, magra\"(: pur sempre p?rchè la mala sorte volle viuime 11,11ane. In quel po:ncrigglo sulla vasta Piazza d'Armi, ove fra In s1erminaia selva delle impal::11ure fcn;;:va l'opera dei murntori e carpentieri all a costrui.ione dei numerosi pad iglioni regionali. infuriava un impetuoso l'Cnto di poncn!e. modeste proporzioni, appariva g ià 111111 delle più carattcris1 iche e nole\·0li archit etture del Foro delle Regioni. Il progetto era dell'ing . Dionigi Scano. gi;'a loda10 ripristinntorc (per incarico del Minis1cro) d:?113 bella torre di cui Cagliar i e 13 Sardegna ,•anno supe rbe. e che appunto era riprodonn - alta ,15 mciri - nel Padiglione in Piazza d 'Armi. Era un rr.imm~nto de!l'an1 ico castello di Cagliari (Cas/rum Kallaris) che la potesi/I di Pisa eresse su un colle bianco di calcare. A\l'imer,10 d i questa :irchi1ct1nr11 milhare era un p:,rlic~to riproducente le belle e o ri gina li lince deco rative delle crociere del Loggiato che contorna il patia cle! 11 l'a,lii;:lion<: d dl :i Sardci;:na, clopo il crollo <Id ~ non·,nl,rc. D'un 1rmto. ,,crso !e ore 15, una folata pii1 rorte passa nschi,rndo. romb3ndo. sull'immenso :ecampamento di la1·oratori. Uno sehi3lllO, un fragore di crollo, un coro d"urliditcrrore,untragicosilenzio. Si corre da ogni p3rte con affonno. E: crollnto il Padiglione della Sardegnn; non ne rescn più che una fumante congerie di tra,,i. di calcinacci. di ferro, di smcchi.. . di sono al quale l'cn iono deboli c dispernti i::emi1i umani. Finalmente si poterono est rarre dolle rovine tut1i i scpol!i: unn diecina di p,ovcri, br111•i operni; duci c!e i (juall . pu rtroppo - Giuseppe Bruschi da Lil"orno e Mauro Sensi. ro•nano - r idoui in condizioi:i disperate. Gli ahr i fcri1i. risulrnrono; Palmiro Bruschini, Eraclcto Teodor i. Publio Rossi. Giambnuista Corsi. Prìrr.o Soriani, Sah·arore Virgini. Sah·atore Papa, Vin,;:wzo .\\ar1.itelli. Ln cosrruiione del Padiglione S3rdo er:i s1a1a infaiata fin dal giugno scorso, e quasi finita. Assuntore dell'impresa - più ceno per passione artistica. che p~r speculnziom: - l'ìng. Ernesto Pnrboni. Occup:11•:1 un'area di c irca 300 mq.; mn, pur nelle Chiostro di San Domenico d i Cngliari. li porticato poi da\·a accessonllcdue sale per la Mostrs regionale. dalle •·òlre decorate con mo th·i che lo Scano 1rassc da una bella sala del duomo d i Oristano. Ebbene, se tuno ciò è crollato, distruno da una cieca collern di ,,cnto, tutto c iò r isorgsiF.I, rapidamente , più sol idamente - cxpcric,aia doccl ! - nello stesso pumo, nel la to es1remo de! Foro delb Regioni. a ponente. Troppo è fiera la Sardegna di ques1a sua Mostra. Ess.1 C destinma a documenrare una fìo ri1ura d'arte derivat a delle rh•e delrArno : un 'arte che, sona sull e rovine dcll'ei.:.emonia or ienmle . r iuni ancora una 1•olrn la bell:1 isola alla civilr:I latina . alla terra mndr~. con forme le piì1 squ isi1e e piì1 classicamemc \'ai.:. hc. Si trnltn, dunque. di un 1·ero gioiello. per la futura 1'\osira Etnoi.:.rnfica, cui non s i pub rinunziare. E infatti si lal"ora g ià alacremen1e alla ricostruzione . fi SI spedisce Numero di Sam1lo, GHf\TIS, diclro semplice ri chiesta. ii ii ii H H ii H E quanto tesoro di opportune e preziose esp.erienze: poichè a Tommaso Villa deve Torino in grnn parte il s1:cees.50 - per l'a\·veduta e forte organfuazione - delle Esposizioni precedcmi: del 1884, del 1888, del 1902; ed a lui deve il successo della Se1.ione Italiana all'Esposi1.ione del !889 n Parigi. Norn in margine; il senatore Tommaso Villa è uni- \'crnlmeme amato e vencraio nella sua Torino; il suo nome au1ore\·olc, la sun simpatic:1 fìgur:i, il confortante auspicio del!11 sua direzione. erano il mi ,g!ivr segno e pegno di quelle belle c ittad ine concordi e che Torino in quesrn sua solenne orn esige ed im•oca. Al .LJ!J'l''l'Olll , AG-LI A ~TICI . /11hia11do . c1111 q1usto primo /11scù:olo. la rasstg1111 ddh t;Nou/iose /rsfc ddl'/\,tc <' dd l.aV,JTO co11 cui /'Italia si app,.-sla a ufrb,a,c i,, No111<1 f i11 To,i110 il primo gillbifro ddla ricom;11islaf<1 U11illi 1:!111io111~I.-. 11oi /<1uÙ111111 ,1ffid_a111,·11to SII ,;ud!(, _l!,ruml,· s1111pat111 di p11bb!iw rlu a li<, assistiti pa ,;. w,d,m• so/t1111la /'1i//i1JIO ddfr COll_l;l'lli'fÌ 11111l1<' p11bb/ie,nio11i 11dl<t ,ass1·_;:.,,11 ddla glo,ir,s11 J-.'sp,1si - :;;io ,u di Nif11110 nd 1906 . ,\'011 111<•110 ddl,• prcc<"1ln1li, if'l•'S!a 11<1sf111 !,' ivis/a rnrà 11 11a dili_l!,r11t,· ,: 1iuliissi111a ill11st,ado11.- del/,: (fo11achc t dd /tisli clic si wolgammo 11ci u - cill/i tldt.. .Jlilst,.-: 1,a11 GulD,1 1•E1 \ ' ISITATOk l. ((lfQ IUCOIWO pr, r/1i U'i.'f(Ì 1:cd1110, illturssallli' \11$101'-t: C I N!':M,ITOGll.,H'I C,\ pr, !11/li, /11 qtusla -p,im(I disp,•11111 diamo 111111 -p1i111a idw sÌlllrti<11. 11m111lù possibifr chiara, drllt ,l111: l·."sposicio11i; dcscri11rrcmo ed il/11slron1111 11w11 111111111 i pa,tiw!Mi. ,011 11g11i ,11N1 e dilig, ,11w. E 1'1-bito 1111slro . ù1l11lff(), ,,:11,lc, 11//a _t:.N1~i11 1111<' l ',,·.<id,•11z,· <' d alt<' S, ·grdaic tfri Comitati di Noma e di T o,i110 dd bo1evolo appoggio eh<' ci ham10 p,0111aso; cd liii.- ,ivisff Rom:i e l. 'ESJK)siiioill' di T orino. a11zùwr ,: sp/otdid,· comor<•!/1• ,Id/a 11ostr11 che <i /11111110 /a,gito to1t,•si ouog!ic11:;;c, col gr:,iit: cordia/.-, il t11r(/ù1lr st1!11l0 td 011g11,io,
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