tra abitanti del Delfina10 e Piemontesi. lo sono sicuro che tra i sindaci e i consiglieri comunali piemontesi. che arrivano a Parigi. parecchi potrebbero direi che anch'essi spesse volle hanno legittimato unioni FrancoItaliane. « Ma oltre queste p:iremele di \"icinanza vi è per gli abitami di Torino, particolarmente per quelli che appar1engono alle classi agiate, una ragione direi quasi i:eo,i::rafica perchè essi abbiano da acco~liere molio dall'innuen1.a francese e parigina: cioè che la maggior parte di essi s i recano spesso a Parigi 1anto quanto i Francesi di Bordeaux, di Tolou e di Al'ignonc. Pensate, infa1ti, che Torino si trova a metil strada tra Roma e Parigi. e che oe<:orrono. presso a poco. la stessa spesa e il medesimo 1empo per andare da Torino all'una o all"altra capitale». l'a~i°gtr.1:r~~ooH~i! ~~~~~~ :'orincsi recmisi in 1•isita _a « Ognuno ha po1u10 rilevare. nella lista dei delega1i. quanti uomini i:ill illustri e che hanno gi:l a1·u10 una parte importante nella \"ila politica itali:in:i 1·i siano compresi. " Il signor Teofilo Rossi. sindaco di Torino. benchè abbia passato da poco i quaram:anni, è semuore e ha appartenuto nel 1909 al Gabinetto Gioli tti: egli è uno aei piìt ricchi negozianti del Pi e-nome ed è sempre s1:1.10 r.randc amico d-:lla Francia. li sii::nor Frol11. sen:uore. nn tlco sindnco di Torino, è stmo ministro nel Gabineno l?udini. Il signor Casana. sen:irorc. fu runico ministro borghese d<!lla Guerra che l'Italia abbia avu10 ed è noia b p11rte importan1c ch'egli ebbe nel Gabineuo Giolhti. li s ii::nor Daneo, che è stato ministro dell'l struz ion::: con 1·on. Sonnino, è l'autore dell'importante:: riforma scolastica che il suo successore stesso cerca di fare appro1•11re. E Ira coloro che non sono s1:11 i ancora ministri vi è il s ignor Bozzolo. senatore, il marchese Compans di Brichllnteau e il signor Casalini. depu1a1i. « Vi è 1uuo il fiore del commercio e del loro torinese: l'i è nnchc uno dei pii1 eminen1i nos1ri colleghi i1al ian i. il conte Delfino Orsi. presidente dell'Associa1,ion~ delln S1ampa Subalpina e dire 1 ore del i.:iornale italiano pii1 antico. la popolarissima Ga::e/111 du/ Popolo, il solo organo che ha polUto sopran•il"ere e raccontare i;:iorno pe r giorno gli a1•1•enimenti del Risorgimento. e che suscitò, animò e sostenne con le sue campagne, 1Ut1a l'epopea irnliana. « Si comprende facilmente - conclude Jean Carrère - come con tali uomin i a capo. il Comirnto dell'Esposizione di Torino abbia già fatto miracoli». Il Parco del Valentino. Perchè le EsVosi1,ioni organi1,1.ate a Torin-:i hanno sempre - m:il grado anche (come quella del !808) comingen1.e doloroumente sfal"orel'o)i - tanta fortuna di successo e 1an10 enmsiasmo di ammirazioni? Fr:a i p:uecehi « perchè» - la ragione di siffatt i successi è s-::mpre complessa - oltre quello del buon talento di «or211ni1.1.atori». metodici ed avl"edu1i. riconosciuto ai Tor inesi. è. senza dubbio. questo: che poche cirrlt in Europa hanno una sede così bell'e prontn e magnifica, idonea ad un'Esposizione, come Torino. Roma - lo abbl:imo rile\"ato - ha dovuto compiere titanici lavori - mezzo milion~ di me1ri cubi di sterro in Piazza d'Armi. circa 200 mila a Vigna Cartoni, ed enormi rinterri e sistemazioni strad:ili e giardinali - per fare il campo alle sue grandi Mostre. Milano. quando, nel 1006, 1•olle 111re una grande Espos izione interna~ionale, d0l'C\IC accmnp;lrla su due xonc distanti e dissociate - il P:irco e la Pinza d"Arm i - e:rtlacciarle 3rtificialmen1e con una ferro1•ia sopraeleTorino. quando decide uno di questi grandi « ricel'i• menti» inrernazionali. non ha che da aprire il suo salono: il Parco del Valentino. Esso è. 1:iustameme. fra i pili celebra1i dei giardini delle metropoli europee. Londra ha il Re2ent's Park. ammirato cer te immense e un po'melanconiche prateri e e per glialberi giganreschi che le punteggiano di ombre pittoresche: Parigi, il F3moso Bois de Bouloi;ne; Vienna, le magnifiche distese del Prater: Berlino. le vastità ed i l'iali meral'iglìosi del Thiergarten: Smtrgart , le 1;randiosi1ll :irboree dello Schlossgar1en; ma il Valentino, se non può rivaleggiare con quelli in estensione, ha qu:ilche cosa che ognuno di quei 1•a111ati giardini metropolitani gli può inl'idiare: quel complesso di fascini armoninanti che em:ina dall'incomparabile fusione dei 10ni e delle s1•11r ia1c malie: dallo sme raldo dei prmi, dai morbidi clil'i. dnlla _lambentc onda del fiume regale, dal prospetto s tupendo delle colline ameuissilne, classicamente apriche. La leggenda l'Uolc che il nome del Pnrco si debb3 ripetere dalla s10ria di una bellissima donna: quella Valentina Balbiano per la quale Renaio Birago, presidente del Parlamento 1orinese - nel 1550 - fece costruire l'originario Castetlo del Valentino, compmo poi da Emnrmele Filiberto. e rifabbricato - uella /orma nrehitet1onica attuale - d:t Cristina di Frnncia. Ma ciò. dicemmo, è leggenda: il luogo, pare. aveva quel nome i;:iìt secoli prima, do1•uto rorsc ad un santuari:> dedicato a San Valen1ino. Comunque. il Parco, qual è. non da1a che da! secolo scorso: cominciato nel 1836, ingrandit o e rifatto nel 1860 sui disegni del francese B:iril!et Décamps, capo giardiniere della citt:l di Parigi. Certo, colui che ne tr3CCiò il disegno fu un artisrn sapiente e geniale. Non 1• 'erano che prati e 1•iali; egli seppe. ondulando Mtificialmeme il terreno , produrre l'illusiom: di uno spado più vasto e procurare visuali 1·arime e bellissime: seppefarsichcilviandantepotessedopopochipassi credersi lontano dalla città e trasportato in un:l poetica scena di miti val!c11e e di dolci eminenze: seppe lame com·ergere lo sguardo sul fiume e sullo scenario dclla collin:i. Il tratto più amico, que llo compreso fra il Po. i corsi Viuorio, d'Azeglio e il castello del Valentino, per la felicit:lsquisitadelleondula1.ioni, perla bellezwscenica dclleprospenive,perla scel taedisposi1.ionei ngegnosa delle masse arboree, è una cosa perreun: un gioiello. Tutto esso offre alla di lenazione del passeggiatore : la ridente bellezza 1•elluta1a del prato. nei dolci decli1·i. ed il romito raccoglimcmo del bosco ai meditntori: i frcschisentierifralagioconditàdelleaiuolcflorhe.ed i viali ombrosi ben noti e cari alle coppie innamornte; e qua la loggia del Cas1ello secentesco. che ricorda g!i splendori di una Corte. in tempi d"armi e d'amori: Ili. l'oasi deliziosa e silente detl"Or10 Botanico, dai molli recessi muscosi; e. sulla ri1•a del fiume, 111 romantica s1raduzza del Borgo medioc1•11le; e dappertutto, sempre, un senso diffuso di recondita ar1e che par sorr iso dinatura, e di serena pace. Questo l'ambiemc il cui 1•:isto grembo adesso accoglie laci11:ldeicandoriedegliorl.deiportica1iedellecupole, des1i11at11 ad una gloriosa e Fragorosa vita di sei mesi. Tutto ques10 scomparirà; e il Parco del Valentino ritornerìi al domin io dei passeggiatori meditabondi e delle coppie felici; ma arricchito dn nuo1•:1 do1,izi:1 di rasti e di smaglianti ricordi. · Fra le Mostre dell'Arg entina. 11 Comitato nominato dal Minis1ero di Agr icol1Ura per la partecipazione del!"Argcn1in:1. alla Esposizione di Torino, ha deciso di installare nel · Padiglione Argentino una sala cinematografica nella quale saranno riprodotte vedu re riguardomi la l"ita agricola e indusiriale, nonchè panorami del paese. La partecipaziom: argentina alla grande Mostra torinese assume - sec:>ndo le notizie da Buenos Aires - sempre maggiore importanu ; le richieste di ammissione sono nnrnerosiss ime, 1a1110 che i! Comit:tto è s1ato costretto a fare una scelt~. f/tfl({ Dite agli amici che la r l\l ls ta fif_, fltW •te LE ES r OSIZION I DI ROM/\ E DI TORI NO NEL 1Q11 è la ml g ll o r c pr eparazione e g·u!da .· <1 1 fui uri t> ISilatorl del le Most re; e che l'abboname nt o non cosla che L 7,,.-;;o ! flfflf flffl' WW •• · Wfl({ Scorci" l~,nbi - ,·cduic i,wcrn:tli - del l':trco dd Valentino, sull" ' ' '"" Jd l'o ; i ,;rnndi Viali ,;olio I:, n,;,·c.
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