Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

LE 1:SPOSIZIOMr DI IX)r'll-\ E DI TOl?INO Nl'.1. 1911 Le Region f italia ne a Roma. \ "·-;;··11 .1 I'. (Il._ me,:1"1.> .i· •111db - ·er·uncnlc ·11:>t ., - E~~~~i;:t~~~;:H~, 1 .;7~~,~1~;:~•:~-::-~:1~~::~ii~~i~~~~ti:~~ ~nitic:llo di <1udl:i 1nag,.ilica '.\l o,m, lfrgion<1lc c he ,i prè • pa ra in l'i"'"'" d'Armi, fr:i il T c,·erc e }l c,mc, }l ari<> : « . .. .. E noi dunque in qual sivoglia cinà d'!!nlia tro• vcrcmo l'i sp ir11.1. ione che il necessar ia r,er la s:>l ~nne slcra della pllria. « Acccndi:irno h faci ed eleviamole tx:n nllo; ri,mo1•iamolo per i monti, ~• i colli. per i pi an i. lungo il m.:ire noslro, i l iuCM:O che Mameli cantò, col quale un pop::,)::, nluta1·a 1,11111 memor ia, e prepar:i1·11 una vittori3. « Sono i popol i dil'ersì. e spesso nemici. tli invasori. gli oppressori. che alzano le loro lampade d ivine. "Non fu rono gli Allobrogi che batraglfarono tallli anni pe r un'Italia nuova, e l'inscro, e furono vi111i. e tornarono a ,•lnce re ne lla valle del P::>? " Non erano Liguri, :l\'\'CZZi ad ogn i dis.:agio. :1d ogni penuria, ad ogni rortuna di mar(! e di 1erra, che mori• 1•ano per l'Italia nuova, mmi anni prima che e lla sorgesse , e per lei combaHel'ano in mare e in terra, sulle Ande e a Momevideo? " Non erano Norm:1nni ed ,\rabi che ra ,·visarono in Garibald i uno dei loro Vichiud i, e che obbedi rono :1! suo in"ilo di so!le,•arsi. come :11 ctnno di un prol~t:I? " Non erano in gran par:e Galli Boi e Stnoni quelli che òall 'Umbri9 s i roves:iar::>no fino alle porte di Roma? " A Roma s i dirigono le vie di fiamma. a Rom:1 pu IJqua letu1tiip::>polidellap:,1isoladivcnnerollp::ipolo i1alim10: fu oco che Cllla conscn·ò n?I suo tempio e che sparse per tutta l'lla!ia illuminnndo mmi la 1erra. " Qunndo Roma stessa ancora non era. e per lei. nei tempi che la poesia 1•ede e la sioria no. si combatt eva e :;i mori va da esuli venu1 i d'Oriente e da 1uui i popoli ind igen i d'allora. " Per Roma ai tempi nosiri e dei nostri padri e d~i nos1ri avi - tempi che forse :inch'essi ln poesia 1· .:d:i megl io de ll o swrin - si combaueva e si moriva, qualunque almi fosse l:t mira d~ll l ba tlaglia: per Roma a San Martino. ~r Roma a Ca lmaflmi. " Roma e runi1ll d'l1alin sono parole che valgono una sola cosa, Rom:i non ru conquis:11111 : fu hi che unì, che attrasse a sè . che a1•vinse indi ssolubilmente l'llalfa con 1unele sue gcnti1•a riedistirpe,d'ingcino,dieostume: fu lei la conquistatrice! ... » •• FRA OMBRE E FULGORI n ,\ t,\)a,no p" hc :,(cenna10, · , oomm:1 rc ,lc:1er · .,, · c•I intcro,.:, n1i illustra~ioni "<indi" che s.i rà s..-.lc ,Lcllc ~los1 rc lfruo~pcui,·c e ,li un'intini1 :I ,li ('oni:rcssi di inon , dhlc impo rtan~:o: (.'.:,,td S,mt',\ni:clo, ~lcra,·i~lios... , inco,n 11:or:ihik ,nk, che nura - e nel la• b' rnto ' mmanc ,lcllr ,.., mo1nrnwn1:01' .,·1r z'·· n·, ,'x· · 111cm~ - 11n1a una {oSt; :, stor i:i <li <111:1.<i <luc mil k m1i: 1):q,pr ima, fu 101nba, Clll ul :i dclk pit, famoS<: e ~:,,10,c ,lc l mondo an tico: mau ,;o lco di imp,•ra1or i, co;:trnuo ,la .\,lri :u,o »d 1J5. \ 'cr.o la fine ,lcl ><'L'<>lo 111 • .\urcl i:t.no ne ini,iì, I:, u a,, forn1:i, ionc in fnrtc,,a, li:rnd,~i:gi :rn,lo l:, mole Adrian:, di b:,s1ioui rontro k nii 11 accc ,lei k,rb:Hi i"ca l,anti . :,,:c1 H1 i 1:,,,ii:i 111<)Ul11llcnt :,li >L'Omp:,r ,·c ro SOiio Ja r. 11,ina ,ki b:,rbari ,·i11orio•i. :-:d X seco lo, cadmo in 1n:,no :,ibarnni,fnni<lodifcroc iccdio111irc,<ioni. l' oi l'.,bbcro i 10:,pi . .\lcss:rndro , ·1 lo mi,c in conH11IÌ • e:.,.ionc wl , ·:i tic:"'o: <..: lcmcnlc \ 'I\[ ,·i trovò ri fui:io ,1,, . ranic il ;;:,cchci:i:io l ;unoso c,I orri bile compiu10 d:ollc o r.l e dd ro,m.,.t:,bilc,li UorOOnc (154;) : lirb:,no \ ' 111 ne rom • 1•le1,l lc difese, e ne fL-.:c l:i oolo,,mlc fortNta che oi:~i è. l'u lkn,•d,•110 :-:I\' che, :,I Jl(>o<lo d'una """"" del ~1011 · tcl uJ ,o, fL-.:c co ll o,;:Hè {m•I 1;;0) 11n San ~l id,clc .\rc:1.11 - i:clo in hwu,o, 01,cra ,lc l \\'c r<d,allclt: do,,,!,· il nome d i e,,,,,,,,,, A11grh. Xc;,<un mon,uncnC0 di Roma ricor.Ja 1111 [>ii, uucc pns, s.~10. pci lo.chi, pii, 1•aun,.i dran11»i : fou ca" e 1, r,,1:, :n~ e rc~i:ia ori:i:1stica in<icmc: ~,.,,nJ:OI O ,1 :,1 popolo con su• t::1~::~i7°G~1inj 'j ~•i1;.~•;;~~ !::,~:~\r.1\:1~"1 :i1•::.~• 1;;.,, 1 i't~1:~ i:li orrori ,!cli,: d11c ~1aro,ic, ,li 1•a1>:1 llori:i:i;. k h ,rt,u e <li lk:uricc Cenci , le fmi c ◄ li l! cn,·(,nulO Cclln>i, le mc· ,li ta, ioni ,lir<boli.-1,c d i ( ':ii:lio,1ro. ,\dc,,..., inlomo :d i:, lcU:o nwl c ~i ,:a n(c lie:t , una nuo,·,i ---•••-------------------•••--- , IL PADIGLIONE V ENETO , Riusci rà indubbiamente fra i pili ammirnr i, pu la sug. ge s1i1•a ed intrinseca belleua del moti1·0 ìnspirnrorc, per la genialità e lo scrupolo :irtist ico dell'ideazione , per la signorili!ll dell'esee11zio11e. Con iienero~ impeto di ei1•ismo la Rci:ioue Veneta rnc~olse fin da principio :i dispos>zionc del suo Comitato - presi:idrno dal conte Grimani - ben JS0 mil3 lire . Lunghi srndi e comprensibili esi1uioni si spes:ro intorno alla scehn d~ I letr.a ar.:hitenonico prcdominanie: così ricche di ca rnneris:ich ~ areh iteuur:i monumintali sono le otto prov incie de l Leone alato! E seducevano la « Loggia di Fra Giocondo» e la " Loggia dei Cavadone dall'andar dei ~coli. I! a due piani, eongiuma a destrn e a sinistra :id un edificio ad un piano. di s ili ~ armoniizame con essa. Nell'interno, un cor1ilc di circa 700 mq. I.a costru7.ione in complesso ne occupa 2500 circri. Si accede r,lla logg in per un bell 'atrio a co!onn~ : al pi3no superiore, per una doppia scat:) monume1:1n lc. che offre un mr.gn iflco spumo pittoresco. Fra t:1 Loggia, o Padiglione propriamente deno, e il gruppo emografìco l'(!nc to che si espande n d is1anu, di iaccia,corrc un canal e lagunare,ehesaril popolato di gondole, e passa - m1ra1•ersandodue volte il Vialcddle /?cgio11i - souoparecchipont ia gradinicomequellidclln Lagunn , o oianì. carreggiabili, come quelli d~I Lido. · Sulla piazza.una colonna ""!~=-====-=- - ----- ---~~~,.,, col Leone di San Marco, ed un'antenna vermigli n s1'entolan1c il ,·essillod:lla Strenissima: ai ba lcon i. gli arazzi, i damaschi. i soprarini di Stil e : dai masct:croni d-:ille fontane, In canti• lenn dell'r,cqua zampilbnte : intorno, il verd~ d~i bo• scheni. !ieri "• e il " Pal ai1.o" innamornn1e di Udi,i c, e Vic~,u e ~Cntile con le sue moli pall adiane. e Verona , e un po ' clnppemmo i pinoreschi e famosi cast elli ... fu ' infine prefcrit:i !o " Loggia » d! C:1ndia: monumento insignCl, oramai presso a scompa rire, dc ll'Ori eme chelul'enezlano:dìnon ben eer1aorigi11e; se neat1ribuisce il disegno al Sammiche li, la cos1rulione all'auspicio di Francesco i\\orosini, il « Peloponneslnc:i ». La Loggia - di :irchi tenura mista, dorica e jo,1ica, con ornali e trofei 1•cnezian i -- richi ~:na le Hn~, d~llo Biblioteca del! Sansol'ino, sulln Piazzetta di Srin i\\arco. e neriprod11ceanchelccolori1UrecarattcristicheproUn lembo. dunque. di Venezia sulle spond~ d:I Tevere. Nell'imerno, poi. prolus ione di rascini d'artc: una Sala pctrorchcsca ., ricostimi1a d~ Pndova, c~,c vanta Arqull; da Tre,·iso, una Corte d'Amore, con du~- cemo dipimi d~l Carlini che :;' inspirò nllD Loggia deiCa1•alieri: Ila Ve rona p~r ope• ra del Mio lato e del Sa,•ini. una Safo del Qua llrocc11lo e:i una del Cillqucccnlo: dn Vicenza, una pal!adian, A11/a o/lago11a/c a cupola: da Udine. curiosi ambi ~nt i di un Castel/a Frir1/ana: do Belluno, una s ignorile Sala d11 pra11w. di purn arte locale: da Rovigo, splendidi intal"5 i. riprodotti dal Saccom:inL La Commission.:: es:cuti,•a per il Veneto è compasia , attorno a l presidente come Grimanì, dai signori; ing~- gner con1m. Bcpp: !lavà, prof. comm. A. Dal 20110, professor Gino Fogobri. inii. cal'. Nicolò Pinmonlc,. ing. ca- "alier Danie le Donghi. a,·v. comm, Giacomo Le1•i, avvocato Giuseppe Tessier. ' Per le opere di cir,$1;:un:i provincia poi furono delegmi, il prof. ca,• . A, i\\O$Cheui (Padova), ing. cal' . Vinori o S1ecardo e prof. l.u igi Or.garo (V icenza ) : prof. Cli'. G. Geroln \Verona): a1• v, R. Proni (Belluno) : prof. G. Del Pupp:> (Udi ne): don. L. Coleui (Tre viso); c~I'. A. Bonomi (Rovigo). E i lavori procedono alacremente. città trnnqnill n, ri~ca di ,·illcuc è di ,·cr<li i:iar,lì ni, si c.1.:111<lc ad i1ll'adcrc il piano ,•ct ◄ kgginm,: Jci l' ra ti e <le . i:li Oni di Domi ,ia,10: cd in """ gr:;u1Jci:i;in b mole i:·(,;a del nuorn l'alo O ,r ("11<1·,·~ . I.,· 1r~11,.·ìc cku r id,c 1>rocc<lm1 ), "'luillo nd.,, lii. o,·c , fra i m·,t' e· .-· 1,r., ,.;' de· ,:.mrn· ·•n1,c•·a1·, r : mmc,:,:'arono, ,,r,lendo nc,:lì nrrcndi 5,,,,,,(ulitii , romc •i dc.eri,·c nd Quo J'11dis!, i !>ri111i m,oniri rr i,1i,mi. ;,;' cli :, 1"'11· .11 di quest o ili,pcnsi, ollri:,,no ai lcw.ri pa• 1,•l-.:h ic orii:i nali e i>iUo rc"·h,· fotoi:rnf, c - fra ,· ui •111clb <lcl !'11di§li1mc dti (.'""A'Nssi, rhc ,; ,1 :1 cO>tr ucn,lu - dello s10,ico ,,,on,nncnto. Le Mos tre Etnografiche . Le costruzioni. c ramai avnn1.:itissime, cui im:mdono con tanrn passione gli ing.;:gncri del Comitato - Guazur.;ni e Giuslini - non sono concez ione nèop, racosì semplici e sempliciste come potrebbero pa re re ad u·1 ~!:~~1· ~~~r\~~[g~i~ci~!iie E~!~;!~:~cdn~0~~~ns:, :al~ja•~;: tan:~i1t/d;:1~~r~ ~i r~;~r~~s~~ 11 :i~n:i~~~• '.~!t~ri~z~~ zione ": non senza . cioè. che la lan1asia art istica , pur rispettandone e riuaendone fed elmente le caratteristiche e lareal1àd'ambi emc.1e plasmi con armonizzml raggruppnmemi, in gui sP che risultino - come si esige in una Mostra - anche esteticnmcme Interessanti , Ora si può affermare che sotto la sapi cme direzione degli arehi1eui -- uomini di rara operosit à, non meno ehedi vasta dottrina - il piano è r iusc ilo, e 11e l su:icomplesso organico, e nei par!iC?lari. in modo mirabile. Le case,lceapannc.le1orri.lefoman(! ,lech iese.i canali, i pomi. le boueghe, gli opi fici rappresemernnno al l'i\'O, ne lle riproduzioni curiosissime , non solo li « colore locn!e ", ma anche l'espressione originale. In quel lembo della Pin1.a d'Armi. confinamc con In 1· n aui:olo ,li ,bsisi (F,:,/, /Ja: :ùf,d/, ,1 1•ia Angelica , Ol'e si espande il vas10 e strano ,•ill:iggio, siha. piii eh! l'illusionc,lasensa:ianedi un bizurro com·egnodi sin,::ol ilramme111i div ita i1alianad 'altritempi. Ecco, per esempio, la i\\osn1~ f ,\El'Tl ,~A, ti motivo architenonico è da10 dalla Porta Rnegnan:i - una delle antichissime della città del Lamonc - cui fanno cor1eggio al1re costruzion i curiose ed espressi1•c dclla 1'ecchiacin:I romagnola. lvi huu ioncrll una f3bbricndiquell e maioliche, la cui specinlit:I ha r inomanza mondi al e e dato il nome ad un'indus1ria celebre: quell a delle /11ycn<'CS, Ed ecco un an~o!o di Assist: la 1ipica ribi1azion: utr.- bra. E l'aggreg~zione di ire rabbrìca1 i: lr, b.cc iata della eua dei i\\aes1ri Com:icini , quella del Monte Frnmcn1arlo e la stalle11a do"e naeque i! serafico fratice l10. Di nliri cd iAel emografi ci congeneri ab()fa n10 da to. e Li altri daMm0 mnn mano, f01ogra fie e n01izic.

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