LE esPOSIZIONI DI l<O~m E DI TUl~INO Nl'.L 1911 sostenere il confromo con gli ahri p:icsi e dimos1rare quanto ha saputo fare in mezzo secolo. Qucs;a affermazione italicasièoucnma. il triouro morale dell"l:'.sposizione è c,,idcmc - come lo co11s1:1ra unanime anche la stam• pa estera - e abbiamo mili.:: cunaragionipcrinorgoglirci cperca11rnrevi11or ia. E qua nti azionisti ho giilsentito esprimersi in questi termini! « L ' Esposizione è bclb e splendida dicono - umi l'amminno e ne restano esrnsbti: non 1•0IC\'amo altro. Chi si preoccupa della percentuale chepotràspenard?» sizione di Torino, opportun:l illustrazione è un:1 .bell:1 monografia testè pubblicata dal ca1•, Renaio Pi:lcenrini E I' Esposi1.ione è bella e splendida da,•vcro. per unanime ~iudilio: ricca com'è di verde e di !ìor i. di freschi l'ialicdiombrosipoc1icireccssi. di ris1onnti e di birrcrie cd i burs. essaè in qucsi i giorn i canicolari che !'lt1ra1•ersi:lmounsoggiorno ide:l- !e. l 1•nporini che solcano il f)o e le rcrro1•ie aeree che lo altr:tl'ersanoagg iungonoalbel quadro un:l not:l car:111eristic:1: ma più di 111110 è r:i.ccom:rndl!bile un:1 cors:i in autorncibile di sera lungo le gr:indi arterie dell'Esposi1.ione, dal A,or1,.o 1oer 1·1-:~rosi,.ione ,li ' 'Mino : ,lue • ,.a,/ ;.-,t r,":ot ,i.inieri ) ,~,·ll'Eri~"'" ,· (f.' r,t. /11 ,~,,,,Kdi ). Ponte Umberto I :ti Piloneuo e d:l questo :ll Casrnllo del Vale111ino. Si riporta un:t incaneellnbile impressione del1':lmpiena e 1•ariet:I dell:t ,\\Ostra e s i rimnne conquisrn ti dal raseino che d:l essa eman:l ... li Concorso musicnlc e il Concorso di pompier i. ìn1crnazion:lli. anircr:lnno fra poch i 1:loroi a Torino ed alla sua Esposizione un:l 1ìt1:l Jolfa di rorestieri. e rivedremo cer1e belle 1:iorn:11e che fecero la fomm:l dell'Esposizione del 1898. Poi H seuembre e l'ouobre saranno indubbiamenc<: anche miglio ri. col corico di :il1re resi.:: e dei numerosi congressi che sono gi:I fìss:iti; e l'Esposi1.ione di Tori no incan1e1•ole com,; nrni nessun·:111r:1 lo fu :1l1ren:1,uo - si chiuderii l'ittoriosa mence, lasciando 1111 1:radi10 ricordo in quarui 1':tvr;111110 1·isitat:1 c un crudele r:1nrn1:1rico in <.-oloro che r:1Ham10 tr:iscur:11:1 "· Usi e costumi dei Somali. Un'inte ressante monogr a fia . ,\ proposito dei Somal i 0 della Colonia itafona. i cui campiou i sono una delle curiosir:I piil artracmi :lll ' Espo- - console ad Aden e commiSS!lrio coloniale per b Somali!\ - nella Uil>i$I/J d"Africll dirCl1:l d:l C. Bonacci. t 1111:l monognfia imcress:intissima, che eolmn una 1· era lacun3, Essn s1udi:1 partit:lrnen1e i 1re sulra1mt i che cos1 irniscono il nostro pro1e11ora10 della Som:1 lia scuen1riormle: quello dei Migi11r1ini, quello del Noi:a i. quello di Obbia. Oltre la parte pol itic:l e storiC:l, oltre l'import:lntissirn:l trarta1,ioue sul Mull:lh, l:1 n1onografìa descril,c gli nsi e costumi di quei paesi. Ecco. per esempio. quel che il Pi:lccmini riferisce de- ,i:.li usi di guerra e dei C:lmi popol:tri dei Migiurtini. dei quali si h:1 qu31che s.:iggio in quella llpecie di «spe113· coli » eh.:: offrono i Somali :li 1·isita1ori deWEsposi1. ione: Come i Somali fanno l a g,..erra . Oecis.1 nello Scir un:t rania, il b11111lilore. per ordine del capo. chiama a raccol1:1 tutti gli :liti :1lle armi. che si rCe:lnO con lucili, pt1gnali. archi. Jancie, scudi... presso la moschcn, Ol'C, dopo mm brel'e concione del capo, 11111i gr idauo \V(ll/ai! (Bene!) e, i111•oca10 All:1h, par1ono. Il KODAK DI UN VISITATORE All'ESPOSIZIONE DI TORINO. /_);, ,ini,tra a dc,tr:>: ,:raziO>Q liCO fd o del l'a<li_:lionc ::~li.;1'!;y,;,'.~; :;n 1,~l~~~~iC.l:11~ 1t:~·:~ Ji1 '.\ì':'.',S;:tt\~c, fi: 0 i !,,,:,:io t-:rltrco. Giunti nei pressi del luogo dOl' e si crede poss:l essere il nemico, si spargono pe r !e boscaglie e mand:tno innanz i alcuni inform:ltOri ? Questi osserv:lno le orme sul terreno, si ur:impicanosug! i alberi. cerc:indodi scoprire il nemico con mille asw~ie, lìnchè tornano a ri ferire. Se il nemico è troppo /orte, si :lttende l:l none, :ilrrimerui m:ircian subito su di lui, canmndo l'il•:icemente per animarsi e per infondersi il coraggio e la spern11u ne ll:t l'illoria: r:hi ccrf a il ,wmico lro1•<1 il ,icmif o! S11,·,iu1110 di ucridcri•i /ulli E di /omtm: u/ 110.dro paesi: 1•illoriosi! Al/'i,1/1:rno, al/'Ìllfer,w. ù,fe.ddi! Jll'rgog11a a noi se 11011 1•i uccidiu,uo! SpNiumo di tomurc <1/ 11oslro paese E 1,oi,an•ì 1111 sumbuco, porlo/o du/ mo11so ,w! I': 111011gcrc1110 la robu porlo/a dui sambm·u .' Al/'infcr110. alri11f,·rno. irtfcddi! Jla1,~•~110 u noi se no,1 1,i uce.idiumo! Di notte si d/lnno il rnrno per rare 19 g11:lrdk1. E se si dubita che il nemico non si:l troppo lomano, le semi• nelle gritfano di tanto in rnnto " uè, nè, uè, uèller eskei n "esci. esci, esci, che 1i ho,·isto " anche se rion è l'ero e so!rnn10 per tr:1rre in inganno il 11c111i co nel caso sfa nascos!o li presso. Durante 1·a11:lcco. appena 1111odei loro cade - fer i100 mono - un :ll1ro gli prende il fucile, !e c:tr1uecie e le :1l1re :1rmi per impedire che l'adano in m:lnO del nemico. Se 1•incono fanno 111111 grnnde foss:l, dOl'e alcuni seppcl- :~~r'.10u1ci~:rJi ~ 1 1::~n~:n!r~oT!~ ~\t Ppl:;~~f: 10 ~~nlnr e; donn,;, 1·ecchi e bambini maschi. s;ih•ando, in generale. I.:: j:iol' incue e le bambine. Se perdono. fuggono disor<lin:lrnmeme, cereando :lncor:i di port:ir vi:l le :lrmi dei cadliii, e 1ornando poi dopo qualche tempo, :1 cose calmate, a dar sepolrnr:l :ii res1i dei cad:ll'eri dei loro, l:lsciati sul te rreno in preda :llle jcue e agli sc i:lculli. Se la rani:1 ha a1'111oesitolelice. tutti tornano, col be• s timnepredaro. :li pacse - eognunoprcscma la sua pari e di bottino :l i capo (gc11crnlrneme al Sultano o ad uno dei suo i figl i), tranenendone per sè il quarto. 1 Jucili, le car- :;;~~:~ ~,:~ ~t:~~;::~:i e3lns~ii1~ni~e:'.~ 1 ~ 1 1\~/ ic~:::1~~::: ~:~n~:. hi resrnno a chi se ne impadronì nel cornb:llti• I canti p opol ari dei Somali. Finita 13 ripartitionc. unn fu11/osia chiude l'impres;i guerresc:l, e inni i comb311en1i, guida1i dai cnpi, ;:irnndo :tttomo :lllC donne del paese rìun i1c in çruppo e pl:111• dcnti.c:lnt:inocosi : l)iocilrn11i11tu10 /)iv dlrn1lillo/ubuo11afortuna! ?it~,t::/~/irl:~0 ~ ,;:,: 0';~f;'0c \f!:,:,:;~,{;r:f~::}_:eriu1rO Dio ! No11 ma11dorci a//'i11fer110! ldi11.M. S,·ariatissimi sono i c3111i popolari somali , e mollo in1eress:1:11i per il giudilio che noi poss iamo farci delle loro idee fond:imemali sull:l ,•i1a. sulla mone, sull' 3mo re. sulla n:lrnr1 , ecc. Il Ferrnnd e il Robecchi ne h3nno rormate belle e no1evoli raccolte. Il c:lmo che pili av:lrui riferi:lmo è inedito ed è St:ttO tr:idono 31J':1u1ore :l m:1110 :t 1113110 che s i Sl'Olgel'a una fcmtasia di uomii1i e di dorme in M:thm. Gli uomini. battendo il rempo con le m,mi , girano :lt1orno :1 un gruppo d i donne e c~nt:lnO il loro 1•erset10. Le 1i:::~~il'~~~:1 1 ~0:'10: replicm10 gli uomini c così l'i:1, :liUomini : /':eco , siam gi1111li. f0 /1 le nostre Ufllli 11 i 11<,slri migliori 1,1,slili. E:ss iso111•c11u/ia cercarri. Donne: u. D. u. D. u. 1:: noi siom1qrridimm:ill loro. , Siumo andai, doi,e so11 le 11w11/ognc; Siamo u11duli do1•e c resce re,b/J; Siamo u,,dati do1>e scorre il fiumi•; Siamo a11d1JIÌ in 1111/i questi luoghi, Ma 11011 abbillmo moi lr011010 U11a cosu pilÌ bdlu di l'-Oi... Mu chi 11011 i; al/oc magro. e 1,011 /111 lkl/a/afac.-iu, u 11oi11011 pfoce! , l11 chc1111oi,w11 piaccio11olc 1/0111/C C il e 11011 sorro 111/c e belle. fi ci,c 11011 so ,w rosse mu nere, Qrrnndo tornerdc 11n 'o//ra 1,01/11 a fi•sll'ggiarfi Mcl/e/e i 1•0.dri 1":slili 111101•i, I: vt:nile co11 maggior calore di q11esta sera. (Cessano la d:1111.a). Abbium fui/o fantasia tutta la 110/ti' Sino al 111ulli110, s1• ,r:a stancarci. /.edo1111ei111,u1:so110 slu11f/11: Ed Or/J purlun cosi di noi! A u11·1Jllrusera! Questo C:lnto - come si ,•ede - o pii, propriamentt' questa cantilen:i, è caratteristica per la galmne poes ia deg li uomini che meuono la donn~ al disopra di ciò che peressi - abitn1ori del deser10 - rnpprescn1a i! ma i:- gior bene degli uomini: l'acqua e l'erba del p:lscolo: e perlascalrrezzadellcrispos1cdell edonneinci1nntigli uomini :l nrnggior bra1•ura ed 3 m:iggiore elegm1la. WW L a n o•tr• rlvl•t• pot ..ebbe dirsi un v u .. o " Cin ernatof(ra( o p er , .,·...... 1gl1e " 1 •Ura vor•o l e s u e Pll.f(lne P•••ano come • pl e ndld o vl •ioni h , mor o. vlf(ll e • I (0. s 1i. d e llo g.-andloeu fe • t u dell'Arto "' del Levoro. fffl ,Wff f(ffl ,Wf(f
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