Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

~- LI'. 1'.SPOSIZIOMI DI IX)m\ I'. DI TOl<INO Nl:L 19 11 H ALL'ESPOSIZIONE DI ROMA n la cessione alla nazione ingl ese del!' " usoperpe111odcl1·area anualmcme occuparn dal padiglione inglese a Valle Giulia. allo scopo espresso che vi sia creuo 1111 edificio da destinarsi esclusil•amente per ls1 itu10 o Scuola bri1:rnnica di Archeolo.c;ia e di Belle ,\rti "· Fra le Mostre di Piazza d'Armi. Cime l i e r e liqui e , a. bi t i e gioie ll i , u tens ili cd o. rnul e t i. (Dwtim,11:Ì<•n t • V. ,IÙ/'(llSII .;,•, p,,~. ::,-1::,) . Pa$$iarno orn nell'al1 ro apparrnmento: quello che ~uarda il lago. Due sale. qui. sono s1:11e rido11e a Museo per le stoffe detl'l1alia Seuemrionale e altre due pcrqu;;-lle dell'halia ,\\eri(lionale. Quante stoffe dai colori \·i,,:1ci. talvolta stridenti, ma di for1c car:utcrc. quanti incantC\'0li tessuti d'una fasrosir!L somuosa o d'una tenue, delicata leggcrl'aa! Ln Sardci:na è la rciionc che supera 1une per !'ab• bond:1111.a c la ricchen:1 degli ogge11i rac:olti; vi sono le/rassodaschesonocopcrretessuteal telaio. d 'uno ~1ile beduino perfeuo. a spina di pesce color e:1ffè e rosso.111rchino,gial!o:ciso:1ole/agu11aschesono a1 re coper1e d 'una 1essi1ura pii1 rragi!e; e poi le bùtulc che quei pas,ori errabondi e mci1umi pormno :I cavaldoni ~ulla spalla e le riempiono, fi110 a colmarle, di rro1•,·!sre: i mppc1i d~J Campidano di Oristano. fastos i come ~rnni persiani; e p::>i i pini. le rrine, che riproducono corri nragoucsi e scene di caccia. Dopo la Sardegna. per la bellezza delle cose iuviate. ,·ieue l'Abruzzo. per la quantit!I segue la Calabria. Dell 'Abruao ci sono mppcti a \'3stc rameggiature di colore ,!ove predomina.no il 1:,iallo e il 1ur<:hino; per la Calabria figurano le coperte e le bisacce di Longobucco. Poi vi sono i pii1.i di Fobello e di Cuneo. pcl Picmome : i pini al tombolo. preziosi e legger i, di Santa Margherita Ligure; le trine di Pescocostanzo dai nomi poetici e agresti; Tre Jromlc/fc co,1 ris1'0/ta, scggctclla. mc::,1 c,,,ucrr:('cia. piriti pini/. Del Molise ci sono i mcrlcni di Isernia, e poi le !range all'u11cineno della Calabria e della Sicilia. lnques1equaurosrnnzedelles101fe,le,·arieraccolte sono srn te int errotte da molti di quei trenta cosuimi più belli che abbiamo accennaci. Al secondo piano, il prirr.o apparmmcmo. quello che dà sul ,,iale. è di,•iso in tre ambienti: due camereue e u11ostanzoncccn1rale. Nelle due camcre11e sono s rn1i collocati due bellissimi presepi con centinaia di piccoli fontocci ,•cst ili con costumi dell'SOO. usa1I nell'Italia Merid ionale. Nella i:randestan1,acemraleèordinatalaraccolrnchcscrvc a illustrare la religiosit!I del nostro popolo. spesso ini:emmmemc poetica. ma che degenera qualche YClta per l'i1:nora111.adel ,,011:oinsupcrstizionc. Ed ceco gli amuleti derivati da credenic leticis1i che ~f!111 /:in~~1~:~j ;q~~\~~1~c!~~;o~~1~f~!:ia~\~i h: ~~;~d~ 1 :~•a~i cffcn i del malocchio e della icuatura. le pietre stregonie. le mandor le bigemini. le noci a tre costole. il piscllo a novc grani. Dall'altro laio che guarda i! Foro delle Regioni. sci:uono h: sale per le stampe popolari gentilmente prcsta1c dal Bcrtarel!i di Milano: la sala della Biblioteca che è stata ordinata con paziente cura dRl prof. Ba!dass~roni. Le " Maschere " italiane. Una collezione nella Mo;,1ra del Cosmme - che attrae e dil'erte. è quella delle Maschere, che si prcsenmno in una ,,i,·ace fesra di colori e in una ,,aric1à di :utc,i::1:iamc111i piena di grazi a. Ecco Arlcccl!illo che, da quello straccione che era nel '.iOO, si è ricomposto i brandelli del l'estito e si presentii in bell':1bito serico: ceco il magnifico P11nlalorrc - il buon l'eneto che i commerci arricchirono - tuuo solenne nel suo mantello di 1·cllmo rosso: e Stc11tcrcllo. quale lo creò l'onimo Del Buono e quale poi si cimbiò nelle successi1•e modificazion i; tcco J>ulcinclla festoso come un n11JlOlc111no au1e111ico, superbo che il Croce abbia speso per lui le sue dotte rntiche, ma piil superbo ancora di trovnrsi a Honrn in m'."ZZO a rnnrn gen• 1e che lo riarnmir:i e lo risnhua, proprio come unal'Olta loa111111iravaelosalurnl'i1suipalcosceniciglorios i pur n'." lla loro umiltà. C'è il Cnpita11 Spa11c11ta, e il suo comp3gno Spc::afcrro: TMta;:liu. sceso forse per l'ultima volm dal pal • coscenico d'."I t'."nrro lirico dol'e lo riportò l'arte del nostro ,\\ascagni; e Colomb itw, e Sarusctta. e Fraucatrippo . e Mc11 cso. Sono qunsi 120 le nostre" Maschere"• tulle riunite un'altra \'Olla /mo lte di loro hanno forse dimenticato i h<:i tempi della Commedia e dell'Arte) n rapprcscnrnr f<.'stosamcn1e il carnt1cre irnlico. La fes ta de] Redentore a Piazza d'Armi. Grande era l'aspcnazionc del pubblico i;cr questa festa del Hcdemore. rimand:1111. più volte per varie ragioni. E l'aspcuath·a non è rimasia delusa. Essa riusci una trionfale festa di luci e di suoni. in uma la Piana d'Armi e speciahncn1e intorno al cara11cris1ico gruppo Veneto. Sulle rh·e del canale - un canale della Giudecca in rnodes1e proporzioni - risplendente dei rmessi delle lampadine multicolori e dei bagliori rossastri dei bengala, si accalca,·a una folla numerosissima, che asco!- m,,a lc canzoni e le serenate che un gruppo di artisti eseguiva sul go//cggiarrtc, E la folla applaudil'a spesso alle melodiose canzoni della l;1guna, nccompagnnrc al suono delle chitarre. lmorno al caranerisrico ga//cgghmlc, sfarzosamente illumin:110 da una miriade di lampadine e di lampioncini multicolori. scorre1•ano le gondole agili condoue da gondolieri veneziani. E 111110 imorno altre musiche. :iltri canti rallegra"ano !a festa. L'an imaz ione. la chiassosil!L - schicua caratteristica di quest:1 fesmchc il popolo "cnc1.iano ,•i,,e per una n::meogn i anno - senza che la baldoria sia turbata da ccce~si e da banalit/l , ma bensì comradd isti nt a dalla gcn1ilc1.1.a e dal gns!o fine - non mancò certamente in que ll a sera a Piana d'Armi. E nelle numerose bm•ct111s, nei ris1oranci popolar i bivaccò la rolla numerosa iruorno alle tavole apparecch iate. Anche i polastrcli rosti, che sono i p,0111go11is1i delle cene l'Cnc1.i:1ne, non mancarono, e :t!lcgr:r.mente Jurono consunrnti dalle comi1il'e ira le :trmonie delle canzoni e dei suoni. Senza aspeuarc il sor,tcre del sole •- come a Venezia - pure la fe sta si protrasse fino a tarda ora. --o Per il palazzo dell 'Arte inglese a Vall e Giuli a. ii E stato prcscmato :il Consiglio comun:ilc, per rappro• \·azione. il compromesso stipulato tr3 il l'i ndaco di Roma e sir Rcnncl lfodd, ambasciatore d'Inghilterra, per La breve relazione che precede l'atto di compromesso ricordache.giànelprogc1todibi!nncioprevc111i,,oper l'esercizio 1911, 1'amrninis1razione. inicrprctando il scntimen10 unan ime dcll:1 citrndinnn1.:r., m:tniles1:1,·:1 il pro• posi!odircndcrcdclinitiviipadiglionidellcdue Es)lOsi• 1.ion i a V:tlle Giulia e in pfaz7.a d'Armi, ed acccnnn"a a tr:111::r.tivc in corso che procedc,·anosoddisfaccntcrncme. L'inizb t i\•a dell'Ingh ilterra significa che si sta per en• trare nel campo dei f:ttt i. Una clausola curiosa: Dllla la natura della concessione e h1 t!esrin111.ionc di uso e d' interesse pubblico che l'HC:t verr:) ad r."cre per effetto della COlll'Cnzione che sarà in seguilo s1ipulata, la ~~z:?c:~,},!~j~~!c d~o~rr~J;;l~1tà111~! ~~t~ 1 i'1~·1 (!diz~~~b:t~; ogni anno. Sonoponcndo all'appro\•azione del Consiglio gli articoli del compromesso. l:t Giunta si :iugurn che qu~sto possa servire di modello a com·enzioni simili non solo con le nazioni estere. ma, altresi, con le pro\•incie italiane che h:r.nno cre:r.to l'espressione cstctic:r. della italica unirà nel Foro delle Regioni. ii SI spedi sce Numero di Sagg io di ques l.i Riuls la , GRf\T IS, dietro semplice richiesta. it H n Nel l' atli~lionc l'icm,:mlc<c. - l!ipro.Ju,.ioni ,l ei C:,~(cl lo d'l,;soi,:nc: la s:tb da prnu,.o: :t i 1,0. 10 d'onore, il (rouo del princi1te, mi ,;o,·rn st:o il baldacd,ino (Fai, l'utia).

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