Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

LI'. ESPOSIZIONI DI ll01''17-\ l'. DI TO l"/INO Nl'.L 19 11 Padiglione emiliano, si orna d'un grande bassorilie\'O dello scul!ore Valli. Dalla scalca si passa in una 1•as1a sala clinica . coronata da una galleria; il soffino fu decoraio d:i Edoardo Gioia con una bella allegoria, inspirata al Co11gedo del Carducci: v'è il buon arciere che lancia lo strale d'oro verso il sole, e i 11ert i intrecciati per la gloria, ecc: Pi1mra nello stesso tempo solida ed clc1,:ante, in cui J'ariista seppe abilmcn1e ·comemperar:i la esigenza di un'o,. pera deeorniiva mod-::ma con ricordi antichi, pieni di sar,ore e di buon 11.usto. Viene. dopo. il 1,:rande salone del Teatro, in cui dieei all issime colonne sosrengono una .amplissima galleria decorata da pannelli di Galileo Chini, che con belle e imaginosc allcJ.:oric signifìuno l'omaggio dcll'lrnlia alla gr:rnde mad~ Roma ; opera anche ques111 in iuno degna d1,1la fama dell"ar1is1a, cosi espertoc fecondo decorarore. pi{'nO sempre di 11uovi e piace1•oli espediemi di co11cezicne di diseg110 e di 1ecnica. lrrnan1.i a questo - che è i! più grande pala1.zo di qcesta Sezione dell'Esposizione - si apre, come dic<.'mmo, una t-:rrana vas1 issima che sporge sul !aghcno Mlifkiale, il quale, vagameme illumi nato e percorso da bnrchc , off re, nelle deliziose se rate , non sol!anto un nrnmirevotc spcuacolo. ma anche un comodissimo lu :1;0 (!i rrcsch i cgiocondir it rol' i. Due grand i piazze e largh i viali e aiuole fiorire, rnne contornatcdagl iahi cd illcideeora1 i1•idatl' ingrcssod'onore e dai perislili e dalle logge che se 11e dipartono. completano quesrn " Prima Se1.ione" della Mostra di Piazza d'Armi. La &eçonda p arte, E costhu i1a dai cua11eris1ici « Padiglioni Regionali», di,:s:osTi in una linea ellinica la quale circonda e comprende - lasciando in mezzo lo spazio per un 1·astissimo 1•iale - il l'oro delle Regioni Questi nobil issimi edilìei - alla cui costruzione diedC'ro opera egr<-'gi archi1e11i delle singole regioni italiane - come abbiamo, man mano, accennato - hanno ben maggiore imporrnnu e dignilà che non ' abbiano per soli10 gli ed ifici delle Esposizioni. Sono ques1i - auri - 1•ere e proprie opere d'arte in cui il particolar carattere architcnonico di ogni regione italiana fu ìmerpre1a10 in un edificio che s i p01rebbe dire "di significalo riassunti\'o», nel q1mle sono s1a1i fusi, con verameme rara e formnara perizia, gli elememi di alcuni modelli classici di si ngolare bellezza. Ognuno di qucs1i edifici. come già notammo. costa e<·m inaia di migliaia di li re: qua lcuno più di mezzo milione: la maggior parie di essi è decora ta da opere d 'arte pi11orichc e scultorie, 1nl1•ol rn notevolissime. La t erza parte, Ed eccoci a quella che pifl proprinmeme s i chiama "etnograflca.,:sen1.adubbiolapiùinteressame.eche ha presso il grande pubblico il maggiore successo, perchè la pii, vi1•ace, piuorescn e binarra nei suoi contrasti. Sopra un'allra linea elliuica, esterna a quell3 dei Padiglion i Regionali - normal e nd essa e separata da un altro amplissimo viale -· sono qui collocati tren1asene «Gruppi caratteris1ici11 delle varie regioni italiane, che iuue, con maggiore o minore ampieua di sviluppo, sono rappresentate. Sono, q11es1i " Gruppi cara11cris1ici "· o edifici s ingol i o riunioni di edilìci. i quali mostrano prima di tutto l 'architc11urn e le parl icolari là c:>s1runivc usa1e in ogni sin- }:()la regione: ma non pii1 nei grand i e cospicui edifici monumemali. s i bene nelle case ciuadinc, nelle chi ese. 11clle piazzeue. nelle case rust iche e anche nelle capanne. nelle fontane, nelle botteghe, negli opific i. Essi non si limi rnno a mos1rarecosì il car:utere e.s terno -· ossia arehitenonico e sopra11u110 piuorico - delle costruzioni e dell'amb ieme delle singole regioni; ma ne offrono. in piccolo, la Mostra della "\' irn»: perchè dentro J'c:1ificio - arrednto coi modes1i mobili che nelle case di quella regione s i usano - sono uomini e donne "del paese», 1,es1i1i coi costumi natii; perchè in quelle boneghe. in quegli opifici, in queltc piancue, in quelle 1·ic1.ze, i11 quei picco li orti nd iacerniall e nbit az ioni. s i esercitano i mestier i e le industrie del paese; e vi si 1•cndono i prodolli agr ico li e industria li , umil i c quotidiani. Cosi all'occhio dei \'isi1111ori appare - qual"è l'Crarn entc e complcrnmeme. nella l'ila usuale - qua, la Pfo:zctla 1111110/cf,wu col pi1.za.iuolo, col macc~ronaro, col 1·end i1ore di pesce o di pomodor i : là il Sollopo,tico 1•,:nc:il1110, col suo rio, con le sue boncghe eh~ dànno su ll'acqua . con la mcrlc11aia, col la1•oran1e di 1·etri. ;:ol rii;ar:uore dì gondole e di barche: più oltre, n~lla Cap/1111111 l.a:iufo si ra il cacio e la ricotta. e piii in là il l'as,io di l'3en1.a confeziona i suo i umil i e caratter istici vasi; e c'è il Teatro dei pupi di Cmania; e nell"or1icel10 presso la Casa sardi, - col suo immancabile albero di fico - i Sudi ta l'ornno il sughero e filnno le grandi ma1asse della loro canapa indigena. C'è. qui, dunque. tutta una vasta. varia, multiforme pillorica sctna in azione: ma scena di 1•i 1a ,•era, in cui niente 1•·è pii1 di artiHciale, ma tuui i parcicolari, i grand i e i piccoli. sono, più che riprodoni, fotografati dal vero. In uno di quei lembi, insomma. 1•i pare di tro1•ar1•i in un angolo di Vene1.ia; poco più in là, ccco,•i trasportati in un villaggio sardo; Poi. in un quartiere napoletano, e poco dopo 1•i 1ro1•a1e in pic:10 ambien1e lombardo... L'illusione è cosi pcr rcua, che, p:iss~ndo dall'uno all'altro gruppo. avete lasensazionedial'erl' iagg iato . .. come sognando. Ed è, inf11Hi, un sogno delizioso: un 1·iaggio attra• l'erso mna l'Italia - dnlle Prealpi al Lilibeo - in un pa io d'ore . .. Xel quartiue 11:11iolc1:mo: 1111:1 c:HMter ist iea boHcg:'I ( l'<' f. o , t,g111 •). Nel P a diglione Veneto. Gli artistiçi p a rtiçol o.ri d"a.rnbiente. Ancora una capatina nei domini della Serenissima? Ci sono tan1c cose belle da vedere, c'è tanta dovizia d'artcediricordi,làdenrro! Al por tico della Loggfa di Candin. che adorna il ;>rospeuo del Padiglione Veneto all'l:s1>0s izionc di Piaz1.a d'Armi, si accede da un'ampia gradi narn . Gli archi maestos i danno sul l'inle dell e Regioni . Dalle arc:tte alla tral'atura bruna ricorre un fregio po• licromo de l piuore Mwzi; dal sommo delle parel i ,Jppcsto nl co lon tmto pendono grand i pannelli dccorat i\'i in cuoio del Norsa di Vene1.ia. riproducenri il Leone del Carpaccio e stemmi di rami1,:l ie p:ttr izie venere; i sedili in noce sollo i dcui pannelli sono del Dal Tedesco, che pure riproducono l'mnico Blinco degli Scrivani del Palaz20 Ducale. La i~ca del Leone - autcnlica - è prestat:1 !,al comm. Antonio Dal ZOlto. I 1re cancelli, selccn1eschi. sono opere originali di Un1ber10 l:l-!1!0110 di Venez ia. Pure del Bellono sono i grandi fanali chependonod:1llatra\'atura. Dal portico della l.ogi:in pe r accedere alle gallerie 1errcnc, si anral'ersano due :1n1isale. Le adornano deliziosamente due lunene in mosaico di Murano: una riproducente il Leone dì San Marco; l'altra la «Venez ia risor1a» che Ettore Ferrari scolpi per il Monumemo ,·<.'neziano di Vi11orio Emanuele li, In due cornici murate alle pareti. proreue da v- 1ro. stanno i merletti pre1,iosissimi, copie accuratissime di antichi modelli conserl'ati in Roma dalla Regina l:lena e dalla Regina Madre. I fregi correnti sopra le porte binate sono in cuoio dorato e dipimo da Angelo Zaniol di Venezia, che pure espone qui artis!ic i cuoi decorami poltrone di antica forma. In vetrine laterali :1lle pone di accesso alle sale, sono dispasti i modelli dì si1ule amiche del quinto e ses!O secolo a. C .. riprodoue dal Calore di Es!e. Raffaele Passarini. di Bassano Vene!o, imira le :rnliche ceramiche c9stcllane di Brus9porco con disegni agrafito e smalto a colori. a grandi ruochi. Luca Remo di Feltre Formn e cesella me1alli duri e nobilieliincas1onadipietrepre1.iose. Amonìo Castaman di Murano riproduce figuf<.' ed ornali in mosa ico. Pure di Mu ra no sono i lampadari in l'Ctrocarpgcceschiebelliniani. li Padiglione Veneto ha un ampio ingresso anche verso il lngo 01,e sta 1·n111ica Nave Ronmna. Esso renna !'a1rio sopra il quale s'al1.a la Torre che ricorda, senrn copiarla. quella d-::ll'Oro!ogio crea to in Venez ia ne l l4!l0 dall 'arte del bergamasco Mauro Coducci. Bianche e Jiseb cobnae sostengono la vòl1a di 41:esto atrio. Le lunette verso le sale hanno mosaici policromi: i.ma delle lunette central i ha per sog_e;euo. Burlo/omeo Co/leoni, l'altra Scbo$lia110 Vc11icro. l 'eroe di Lepanto. Le quattro panche in legno. ricoperte dn cuoi ii1cisi e dorali in stile seicen1esco con stemmi patrizi veneli. sono dovute ad Angelo Zaniol di Vene2i:1. I la1,ori in marmo esposti in ques1·atrio sono di Angelo Della Zoffola. Fiumane d i gente. Si è incominciato. da qualche sett imana n l'ederne. spesso: nei giorni festi\'i, nelle sera1e deli1.iosamen1e fresche e luminose. Quaranta. cinqunma mila persone. Si spargono per l'ampia spia1.urn del l'oro delle Region i, popolano tutti i padiglioni regionali. affollano il campo delle ama1.ioni, assale;ono 1uui i Lhioschi e te buvclles . gremiscono umi i saloni della Nal'e, .e.euando ovunque ln ch iassosa e spens ierata allegria. caraueris! ica simpat ica della nos1ra popolazione. li che dimostra come ormai la cinndinanzn romana abbia compreso come il campo dell'Espos izione Romana cost itu isca uno dei ph'1 :111rae111i e riusciti ritro1•i es1 i1·i. Felicemente iniz i:1rn . continua con fortuna, a Pia ,.r.~ d'Armi, la serie delle feste popolari ; gaia e fal'Orita d,! pubblico, quella dc!la "Cuccagna orinont~l e » sul laghetto: una no1•a1a divertemi ssìmn. 41ff(f Dile agli amici che la riut s la ft!ff/ fltff fe«'! LE ESrOS IZIONI DI l<OMf\ E DI TORINO NEL 1411 è la miglio re preparazione e g uida al ul s ilatori de lle Mos lre; e che I' abbormmcnto non cos la c he L. 7 ,:;:01 Wff «r«r Wfl' ffW ffflf fl!lfitf

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