Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

u: J:SPOSIZIOMI 1)1 l?01' 1/-\ t DI TOlìlNO MJ:L 1911 Che cosa non ci porterebbe ,•ia l'ammiraiione degli An1ericanii Nella sab Monlevccdrio . quaurocentesca, sono gli s1cmmi delle quauro pro,·incc e i moti\'i araldici del Picchio. Lasaladell'AdriolicohailsoffinodellasaeNsli:l. del Duomo d'Anco11:1 e al sommo delle pareti un mirn!>ile fregio di paran1.e. !.a sala /.eopardìè s:icrn ai poe1i marchigiani, da Cecco d"i\scoli e Guidobaldo Bmrn relli cd Annibal Caro fino al ,\lercantini. amore dell'inno di Garil)3!di. e , natura!- memc, al Leopardi. La saletta ,Sisto V è la sala de i pap i : Giovanni XVIII, Sis10 V, Pio IX. La sala 1\l<1mia11i ricorda filosofi e sc icntimi. Bariolo da Sassoferrato. Alb!r igo Gentili . Bar1olomeo Eusrncchio. il Puceinoui, or più che mai glorioso. il ,\bnisani. ecc. lia 1111a meravigli a di sotlìno riprodono da l seminario di Fano. Sa l:1 R/l!fuel/o: pi uori e scultori: a partire d:1 Gemile da Fabriano, lìno al Barocci. 3J:li Zuccari. al Marana. al Podcs1i. ad Ercole Rosa. Ha il soltino come quello famoso dell'ex co1wento dì San Domenico a Pesaro. I.a sala Ricci: umanisti ed erudit i : una legione di ins ig,1i. - Bel!iss imo il sof1ì tto, tolto dal pala1.w Castrncnne di Fano. E rune le sa le son piene di busti. ritrnni. autografi dtg li uomini eclebrnti. Cit inmo da ultimo il pii1 grande e bel salone. quello del palano ducal~ di Ur bino : gioiello del Rinasc imento. con un grande camino dei pi li belli che si sien mai ved111i. con c-?rrc finest re che faNbbcro in1•idia n qualunque possessor~ di splendidi p3l3zti. In questa sala son pure i ritrnu i originali di Castruecio Castraeane e di sun :noe.l ie: una bella coppia gio\'anile. Ne l padie;lione è anche profusn una larga illus1rn1. ione delle amiche ceramiche di Urbino, Pesaro. Casteldurame, Esanatoglia e Fabriano. Collaborarono all'o~ra ins igne i! professor Diomede Ca rnlucci delle Belle Arti di Urbino. Adolfo Ap0l!on i per le scu!rure . i professo ri GarolA, Mc11cgon i e Bernacchia e l'archit e tt o Pbccnrini. Offr irono suppc ll eu ili molte frn le più illustri famiglie delle Marche. 11 •Padiglione n dell'Abruzzo-Molise . E opera del 1•alemc archhcuo Amonino Liberi, di Pescara, il quale si è ispiralo a quel gioiello di arre che è lR basil ica di San Clemente a Casauria . il più glo rioso tempio della Terra d 'Abruni . Il padiglione Aòrnncse-,\lolisano sorge pr<!sso quello della Tosc:ma. sull 'a la sinistra del semicerchio dei padiglion i regionali.e nel prospcuoriproduce quasi lcde!- men re i tre monumentali archi del nobiliss i•no Portico cretto dal magnifico Leonme. L'archi1c110 è riuscito ad onenc re. con membrature appartenenti a monumenti dh•ersi per quanto affini. un rnuo armonico cd elegamc, una indi,•idualilà archi teno-- nica colleniva e sime1ic:1 dei migliori esemplari di architeuura romanica. supcrs1i1i rincon in 1ern d'Abru1.2i. La decorazione dei tre archi dil'isi da pilastri J)Otenti con una s1•clta colonna in ogni laccia. e quella dei capitelli de ll e colonne fìor i1i e lìora1i. è fcdclmeme inspirala al canurcristico orna10 regional e ed è 011cnu1a mediante calchi. Cosi nel chiostrino che richiama alla mente i ccrtilidcllcpiùan1ichecascabruz7.es i.daunapartesi af)rono le logge tte ad arch i a ses to pieno e acuto, e dall'alrral c lìnes1rc biforco 1riforc.che:111cornsi\' edono in Abrnzzo, dai co lonni ni tortili coi capitelli zoofori. n foJ:li:uni oa fiorami, inquadrat e da orna ti a romb i o a circol i. lnollre 11111:1 la regione parcec ipa alla decorazione dell'edific io ~'On frammcm: orn~t ivi, con CDNlll ~ris1ici archi1ra1•i e pannelli cos1ringcn1i in riquadri intrecci , 1Ta· fori , nodi, spire . formell e e grotteschi. I.a Lo:-.gia superiore, nel prospeuo del p11diglione, imita nell3 linea e nella on1:1mentazione. i tre magnifici archi souosu\nti, pure essendo pii1 agil e nella Forma e pii, gentil e nella decornzionc . Con mie mod ifica . !'arch i1c110 hn 1·oluro dare la visione della più amica facciata della basilica. • Alle quattro croci della raccin1a della bas ilica sono stmisos tiruiriconfeliceidcadal prof. Liberi i bassorilicv i dcllapas1or i1.ia.dell'agri col1ura. dellnpesca.dcl commercio cd ai s imboli degli Evangelisti. che sono sulle colonne addOSSllte ai fron1i dei quauro pilascri della basi lica, isigniflciUi\'i emblemi della mo111agna, della scl1'n. dei campi. della m:irina , sopp0rmn1i quattro cordo11 i, che. scomp:mcndo il fronte in parti eguali. cerminano nelle anlenne . dcs1ina1e a far s,·emolar.? nel cielo purissimo dell'Urb.i i gonfal oni dell ' Abruzzo e del Molise. l11 tal modo la bellena. 11011 senza grandiosità, del padiglione Abruncsc-Alolisano 1•ienc a trovarsi in pie!la corrisponde!lzacon la Mostradcglioggeni d'arte imerna1r.e111c dispostivi. e insieme d:) nno la più perfcun e complern ri1•clazione del gusto popolare artistico di quei tempi, in cui rinomm i e ignoti artefici animavano metallo. lc.1:110 e tcrrcconc, e mani donnesche trana,,ano la sp0la e i fuse lli nel s ilenzio dei paesi momanar i, ril•alcgg iando con orafi, ceramisti e tessitrici dei più famosi. Nelle belle sale abruzzesi. che s i aprono ai lat i del cort ile, il quale riassume l'art e romanica di San Sal - 1·atorc alla Majcll, . di Alba Fucense e qualcosa di Sulmona, sono cspos1i rami di Agnone (provincia di Campobasso) cos1 rui1i fino al 1700 e leggiad ri costumi femmin ili , ceramiche di Grue, Gent ile e Fuina dal 600 al 700, Ira cui alcune lucerne, ogi::i assai rare, i famosi ta ppeti di Pcscocos1an1.o che rivelano l'innuenu arab:i. i la1,ori in acci:iio di Campobasso. [I Comil:ltO csccutil'O della Mostra abrur.1.esc-molis,na è pres iedu10 dal comm. Vincenzo Genti le. pr.?sidente della Deputazione prol'inciale di Aquil9. ed è COlll J)OSIO del comm. Miche! : Tcs!:1. presiden te dell:1 Depurazione pro1•inc!a! z di Ca,r, pobass::i, com,n. Tonrnso Nobile. presidente della l)cpu1nion-1 pro1•if1cialcdi Chiet i, c,1· . l'ra nc~<:.~o Cr '!SZ'!11zi, rappresemant '! de!!a l) e9ut11z ione prol'indalc di Ter11 :n::i, e c:tl'alicr Pasquale Ria::ldi, segretario. Il Comha10 es:cuti 1•0 si è associmo il ca,•. Vince !1zo Balzano in qualità di commissario e il signor Bwiamino Cosiamini. come secondo segreta rio. Fra le Mostre Abruzzesi. L e ccrtunichc d i Cappe lletti. Risale al secolo XV la irad iz ionc dell e ceramiche d "Abruno. Si lrnnno vaghe notiz ie sulla sua ori gine. mn è ben cerio che essa fiori in Castelli. piccolo paese aggrappato id fianc hi di una delle rno111ag11c Formami il gruppo del Gran Sasso. In lmlia ed nll'es tcro l' i furono tan te scuole di ceramica. m3 nessuna raggiunse l 'impeccabile maes1ranz:i di quella di Castelli. Fra i ceramis1i si può no1are un classico esempio di amvismo ar1is1ico. Sono ,,e re piccole dinastie che si succedono con splendore. Cosi da Frane~sco Grue. che nacque nel 1594, discendono Cnrlo Antonio e Francesco Antonio Grue. che rimangono i capiscuola insieme a Carmine, Giacomo e lkrardino Gemil e e n que! Candclo ro Cappc!leui il cui nome ogg i, più che nrni. è ricordn!o come il capos1ipi1: di una genern1. ionc di artisti pregcvo!iss i,ni. Essi h:111110 il più puro rnppresemante i11 Fede le Cappelletti. che n rnnta distan1.a di tempo ho s~puro rinno1•nN con dol'iziosn magn ifì-:::enzn i mirnco!i de i suoi antenati. Fedele Cappe!leui ha l 'incomest3bile mcri10 di aver rit ro1·a to. in trent'anni di studi SCl'eri. di pro1•e innumerevoli . senza scora -:gi:lmen! l. mn con una tenacia ed 1111 fcn•orc incr.?:lil:Jili. che solo possono nascer-:: dal cul10 d~lla propria ane, il processo tecni co degli art.i lki figulini di Castelli. di ';~.~rt~~,7~ !~al~ ~~~~~~~~:id: s~im~:u:t~~rb~~!'. llfornochc nsapereuoeere isuoilnvorièidc11t ico a quello deg li amichi. Ora cou rinnova·o e fer·c impeto s i è pr2par~10 per la ,\los1ra di Roma. 01·e offre un complc10 s.1AAiO ri e1·0• catore delle maioliche dnll'ep:x:a ga lli-::a ad og~i. E !'opern sua è riuscila da1•1•ero unn nicrnl'igl!a . I merletti a quilani . Un'allra rnagninca affermazione d'arte abruncsc :illa Mos1ra Emograficn è la ricca collei ione di mcr!cni del labormorio " L'Aquilau. espost i nella casc trn apposi1amen tc costrui!a en1ro H Pad iglion~ degli Abruz1.i , l:1 cu i Facciata cos!itu!sce mm memor ia s1orica assai impor1ant e, p0ichè conscrl'a fedelmente il tip::i ed il c~- rancrc dell e casette commerci ali del 400. Questa dei rnerlcni è una delle piit imp:ir tan ti indu, scrieaquilanc, ed hatradizioniglor iosenel!a scuoladcll'ane . Aquila fin dal 1494 ril'alcggiava per J'industri:1 dei merleui con Venezia e Genova. e merletti de l XIV s::colo furono es~ti a Roma nell'uhima Mostra. Nè - per qua1110 in princip!o di questo secolo i merlcni fossero tras:ura ti in Italia. nè per quanto in SC· guito la speeuluione corn111crcial c 1cn1asse di sos1i1ui rc alla lal'Ora1,ione II mano l'alfeuarn e sciana la1•ora1.ionc con le macchine - s i può dire che in Aquila qucs1'indus rri a scemasse; chè m11.i i princip:11i monas te ri della ci ttà. !e scuole clc111e11ra ri e le professionali femminili. le dame e !e pop0lane, ne han man1cn11 t:1 scmpM 1·il'a e gloriosa la tradi zione. Monca1·a però nell'Aqu ila una istituzione che racco· gliessc umc quame le sparse cnerf?,ic prodmti1'c : man• ca l'a un laboratorio in cui le già ab ili nosrrc operaie po• tessero tecnicamente pcr fe1.ionarsi nella di ffici le arie. Formnmnmcnte nel giui;no de l 1004 fu istitui10 il laboratorio " L'Aquila». ad iniziativa di dicc i sig1 ore aqu ilane, tra cui meritano spec iale menz ione per In loro infaticabileat1i1·i1àcdin1elligcmccnergia.1apres idcnre Giusepp ina Camerini. e le signore Binctta Bruni-Beni e Cccchina Visconri. Ques1e benemer ite s i~norc, coadiul'atc cttìcaecn1en1c dalle maest re signorine Annina Patrignani e ConceHP Ricouill i e dal 1 1acstro di disegno ca,,. Ten ta relli, han sapu to, in men di sene ann i, comdurre la scuola di lavorazione dei merl eni n tul.-: ;;rado di ocrfczionamemo e darle un così fiorent e e 1• i(!oroso svi(upppo. dn meri rn re per i lavo ri eseguil i le pii1 alt e onor ifi ccn1.e, e cioè il Gran diploma e tn{' dal!lfa d'oro all 'Esposizione di Milano del 1900. il Grand Prix e medaJ:lia di argcmo all'Esposi1.ione di Jesi del 1910 e il Gran diploma e medailia d'oro all'Esposizione int'!rnadonale di Bruxe lles d~I 19!0. Ed ora il laboratorio " l'Aquila" si presenta co11 1ma nuol' a e riechissimA collezione di merletti all a Mostra Etnografica di Roma . sicuro di raccogliere nuol'i allori e nuol' itrionfi . ii La no• 1.-a .-!vista pot.-ebbe dia- a i un VOTO " Clnern P1 tOJ(.- P1( 0 p e.- (P1rnlglla "1 Pllta'O.VOJ'aO le sue pPlglno pa•ao.no co<ne spl end ide visioni lo <no.-o.vlglio o I ( asti dell e g.-andiose (011 t e doll'A.-to o de l L ave.-o. ii ii ii ii ff ff Il Padiglione Sardo. Eccolo. dunque, risorto. Ideato da ll 'architeuo Luigi Scano, questo padiglione rappresenta una simes i dell'arte architcuonica sarda nel secolo XIV. t sopranutto 1101c1•olc la riproduzi one della ramosa Torre pisana detrn dell"Elc fame - cosm1i1n 1el 1300 dai Pisani - e di alcuni caraner is tici e lementi della ch ics:i di San Domenico in Cai: li nri. Le cup0l c invece sono insp irate a quelle della Capp~lla del Tesoro in Oris1a•10. Nelle due sa le i11tcrne sono not c1·oli i mobili , mlii di arre sarda, e un'esp0si1.io•1e di ore ficerie, di tessuti e di merlett i. che dà un'idea oomplern di queJl'ar1e cosi or iginale. la quale, in epoc1 anche tarda . rìprodue:wa mot il'i e maniere eh'! nell'Italia cominen!ale erano da 1cmpo ormai sorpassati. Completa il padiglione un '!. cos1r 111.ionc cori.>uarn da mer latu ra guel fa. con due grnziose finestre arngonesi 1ol1eda unacasadilglcsias. Nell'interno due sa leue riproducono le sale del tesoro nella cattedra le di Or is rnno l.'d accolgono umi intcr.? ss~n- ,\ 1.1.t: '.sl OSTN~ l':TXOGk.U"ICm: . IX 1' 1,IU,\ 1>',hJ.11: il l' :ulil'(lionc ,li Sulmon~, con la '.slo~ira J~llc Confrlleric (Fot , St,wa/t;.vcuit1) .

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