u: LSPOSIZIONI DI IX)/'17-\ e DI TOl, INO Nl:L 191 1 lii LA MOSTRA DELLE REGIONI ITALIANE A ROMA v Il significato di questa grande Mostra ~ La pona d'ingresso - vero areo di trionfo, riprodoua Trenta mil ioni di valori. dal famoso 1empio che Sigismondo Malatesta elel'ò in Rim ini . con criteri crisiiancggian1i e con aninrn pagana. Sorpass.,ra la 1.ona monumeilt:ile llella i\lostrn in Piazw alla sua di\'ina lsoua - porta su l'architra\·e la legd'Arml. z.on!I. che. :ivc :-zd:> un car:mcrc fra il ro:r.1:10 e gl'nda in oro: « Roman:i ProJXlgo». Non è, inrani. nella rogione della Emilia e della Romagna che si rifugiarono. si dife,;ero, vissero realmente le ultime ma inessiceabili propaggini della rom:i:-zitll? I. ' impero si 1rasferisc:: e muore a lbvcnna. la Romagna si oppone all3 invssion:: di::i barbar i. I.a 1•b Emilia comincia con 1':irco di AuJ.:uSto n mmini. .. f:d ecco la magnifica lcp:- gcnda latina dc:1ata p::I padi - gl ione da Gio\'ann i Pascoli e ricorrente sopra lo wccolo, lungo la parete in tcrnn dc! Jcggimlro atrio che si S\'0li.:: nc!cortilc. Eccone la 1raduzionc: « TArd i ebbe Roma quest i Romani di poco inrcr ior i agl i nnt ichi. u ll !oro-impeto fu pii1 brc1•e; ma essi furono per mente e per coraggio eguali; egunli per J':imore all e armi cd allearti . «O visitatore. non creder dunque che mit i fossero i lul l conii,· ,Lèl l ':ulii:l ionc Emiliano-Ro,nai:nolo. pani della lupa an1ica». il classico, ha un"improm:i uni\'ersale rispeuo n mna 1:1 nazione. \'iene - sono nl superbo sfondo di Alomemario - la corona dei pndiglioni delle Region i : una specie di J.:lorioso poema - .: igantcsco riepilogo di tuni gli innumeri segni di forza e di bellen:1 lasciati dalle nostre genti, a tra1•erso i secoli, nelle \':tric contrade d'Italia. E poichè questi segni innumerabili, cosi di1·ersi uno dall'nlt ro e 1uui cosi geniali, rappresentano un·cnorme d0\' ilia naz ionale - una tradilione superbamente unica di gen io nazio1rn le - un patrimonio caratteristico ed csclusil'0 della storin hali9na - ecco dunque emerger.:: rnanifcsrn la ragi one per cui questa Esposizione unica si è faun ora in 11alin, dol'c tu1ti gli strnnicri 1•c11ncro e.. . vengono a saccheggiare: Esposizione che non si è mai fouanè racilrner11cpotrcbbc fa rs ialtrovc. Potrebbero tc11rnrla bensì in Francia od in Spagna; ma. in \'Critll. se le \'arie stirpi germaniche cd :111glosassoni 1•olcssero mcucrla insieme. è lecito dubitare che . ol1 rc al non 1rovnrc 1:1nta gc11tih::ua e comp iutc1.za, risalendo 11ci secoli, quanta noi possiamo 1rol'arnc, rischierebbero forse nnchc di raggiungere un certo caratiere di consccmi\'i!à molto simile alla un iformità. wadrc della monotonia. Co11 questo non si \'U0I negare a nessuno il patri - mon io augusto della storia e quello paradisiaco della beltcua: mn si osscr\' a che l"una e l"altrn fin dagli antichissimi 1cmpi ebbero cinadinanza in Italia In quale in sciuitolcesporròanehc:iltro\'C: c ncfuanehe .. . Jargameme derubata. Si aggiunga che a tener conto dei 1,a1ori che i padigl ioni contengono nell'arredo, e di quelli rnccolti a Castel Snm'Angc lo, a Valle Giulia e nelle altre Esposi1.ioni di qucs1·m1no. tro\•iamo adunnto a Roma, su parecchi chilomet ri , una ricchezu calcolabile verso i 30 milioni. On in 1111111 questa ricchezza non e 'è un solo piccolo s1rumcmo di cuauc•è u1ilit~rio od indust ria le. Si tratt a di unn pura e semplice, quan10 colossale Mostra « vohmuaria ». Una 1\\os1ra raraon iea dunque, che nessun paese di miliardni potrebbe mcucre insieme, e che è lo specchio, la manifestazione, la ri sulrnn1.a gcnui11a del carnncre nostro,dc!carancrcdiunpopolochchn1radizionisccotarLncccs3it:)cm ichccragionigcogrnfìchccstorichc di umanismo e di Idealismo. È il popolo della gcrnilcnache. aprendole porre delle su:: piì1 belle dimore. dei suoi più splendidi palazzi. lm messo insieme, 1•i sibil c , il più gran poema della grazia che mai gli uomini nbbia110 powro vedere! ge~~;~~t~i i~u!:f.~1i~c~,\~zz~cl!\r~~Ìi~;1.:~~~ci:i: l~o:e~~ dcl!:i ru1.a, l'imperialismo dclt" l rnlia. troppo superiore n qualunque imperialismo moderno gra\'e di monete d'oro e fumoso di carbon foss ile. A 1ra\·crso 1unc le 1rasrormaz ion i e gli spostamenti della ci1•il tà noi restiamo in\'ulncrnbilmcntc il popolo nobil issimo: il popolo patrizio nell'arte. Non è dunque senza un legittimo scmimemo di patrionico orgoglio che i l'isiratod italiani si aggirnno fra ques1c s111pendcrie\'oca1.ioni sorte - dapprim:1. fra 1:1mn ironia di diffidenze e di sce tticismi , poi fra 1:int:i stupefazione - in Pi3ZZ:l d'Armi. Il Padiglione Emiliano -Romagnolo. "I lupa tti della Lupa antica ..... " Del ma.i:nifìco padiglione della regione Em ilian:i-Romagnot:i a!>biamo da10 (V . dispensa 2s~. pug. 196) sommario :icccnno, riproducendone l"imponcmc prospcUi\':1 . Felice, eloquente laconismo'. L'architettura . Tre clementi compongono nelle lince es1criori questo superbo monurncmo straricco d"oro. di piuure. di cornici le~iadre e di insigni fregi robbiani e f:1110 di una cos1ruz ionc esterna e di un'altra imcrna. Esso riproduce i Ire piì1 irandiosi monumenti dell"Err:ilia e della Romagna, il Castello degli Estensi di Ferrara; il palano dei Benti\'oglio di Bologna. e il tempio M:1l:11es1inno di Rimini. Ma \' i sono al1ri preziosi par1icobri. L:1 portn d"ingresso nel p:ilaz1.o in1crno è qu;!lla bellissima del pal:izzo comunale di Bologna con !o s1c rnm:i dni leoni d'oro r:1rnpan1i. Sui muri latera li :1 lladc11aportasonodipint iglistcmmi dcllc\'nric signor icchcdorn inaronoc sicontcscro ln rcgioue emiliana. In un angolo pos1criorc cs1crno è r iprodon:1 la leggiadra poria del palaz1.o Landi. ora dei tribunali. n Piacenza. I porti ci del coriilc sono un felice adanamcnto dc!- !'architctto che ha composto l'insieme. E flnalmcmc sui muri esterni dell:1 f:leeima principale si :1mmirano prcgc1•oli freschi degl i ar1ist i i\\aiani. li l'a,ligl ionc delle ~b,çl,c (F1>t. • A,,:,,, • ). F,:-rri. Loti[ e ,\\agrini. che hanno rapprescnt:ito le maggiori conquiste emiliane, cioè l':igricoltura. lo studio. !"idraulica. la ceramica. Qucs10 \'Cro monumen to di bcllczz:1 è do\'uto alla 1101:1 genial i tà dcll"archi1e110 Edoardo Collamarini, prorcssorc a!l'ls1iu110 di Belle Arti di Bologna. Egli è stato cgregi:imcntc coadiu\'nto dall'nrchi1c110 prof. Cleto C:1 - pri. che è anche un \'aloroso piuorc; cd ambedue lurc.no ispi rat i cd incor:iggint i da Al fonso Rubbinni. Dircnorc dei la1•ori fu l"ing. Albertini. Se è mmnirC\'0lc la riproduzione del 1cmpio Malatestiano, e quella del castello di Ferrara . e l'ingresso sostenuto d:igli clc fm11i, tolto anch'esso dal tempio sacro all"amore. non meno insigne t il rinno\'amcnm del p:1 - la1,1.0 Bemh•oglio di Bologna, che fu di s1ruuo da Giul io Il nel 1510. Le otto sale. Nell"imcrno del pndiglionc sono ono sale in un solo piano: ci ascuna decorata da una delle pro1•inec della regione: vi sono dunque rappresentate Ferrara. Bologna. Modena. Reggio, Parma, Piac~nza, l'orli e Ra\'cnna. Vi è inoltre una sala d'ingresso. Ferrara ha riprodotto una superba sala del pnlazzo Schi fanoia. Direttore l'archi1c110 Agnelli. pi ttore lo Hippermann. Bologna ha un·aula dcll'nrchiginnasio (antico Studio) co:1 pitture di Edo.i rdo Brc1•iglicri su disegni di Achille Casano\'a. Reggio prescntn una s:1la col softì1todclpalaz1.0estcnsc a Correggio. parnti di stoffe e zoccolo a spallina in legno. Vi sono alle parel i ingrandimenti fotogrnflci che ricordano i castelli 1r.a1 ildici . Canossa , Scl \'apiana. rilu- .1:io del Petrarca: Scm1d iano, che ricorda l"Ariosto. il Boi3rdo. .. Parma r iproduce la ricchi ssima sala d'oro del cns1cllo di Torrccchinra presso Langhirano, il llwlam11 s aureus. edificato da Pier Maria Rossi, cornc di Berceto, \'CNO il 1450 per i suoi amori co11 Bianchina Pellegrini di Como. Qui 1•cngono anche imirn1c le magnifiche terrecotte che corrono intorno alle pareti e legate fra loro da belli arabeschi a crociera, con le lcncrc di P. M. B. (Per Maria e Binnchina), coi dolci motti: "Nunc et sem• per», « Dignc ci in actcr1111m " e con due cuori rossi in campo :izzurro. Vi sono pure il letto e gli altri mobili di qucs1a lamos.:i srnnza d':imore. Aiodena ha una "Sala del Fuoco" nel Pal azzo Comunale. cioè un pubblico sca ldatoio, come si us:a\·a alla fine del 1400. Ra1,cnna ha dato la cappella maggiore di San Vitnlc, mua mosaici bi zantini nella parre alta, marmi preziosi nella parte bassa e m::ioliche nel pn1•imcn10; con la statua di Guidone Guidarclli e un s.ircofago bi1.antino. La sala di Forli è un:t composizione tolta dal!a bi0 blio1eea malaiestiana di Cesena. E flnalmen rc Piacenza offre una cnppell a di San Sisto del 1400, con r iproduzione delle pitture dell'Ortolano. Un' idea grandiosa che pre n de piede . Come abbiamo già accennato ( Vedi dispc11su 25~) . fin dai primi giorni in cui il pndiglionc appan•c nella sua imponcmc bell ezza. fu lancia1:1, cd accolta con cn - 111siasmo da tutti i vi si tatori e l' i\'amcn1c incornggiata da uomini come Ferdinando Marrini. Luigi Luzzatti , il conte di San Martino e il ministro Spingardi. un"idcn: ini ziare un fcn•oroso mo1•imcnto dell'opini one pubblica onde si giunga a riprodurre in modo stabile qucs10 mcra\' igliosissimo cd ifl 1.io. destinandolo a sede perpcrna del Musco Etnografico italiano. Idea. scnzn dubbio geniale. Anunbilc? Augur iamolo. Poichè. purtroppo, non tuno pot rà esser 1rado110 in pi c1ra ciò che oggi è sorto in Pinza d'Armi; ma qualcosa do1·rcbbe almeno restarne a memoria perpc111a: e la scel1:1 - su ciò l'opinione pubblica sembra unanime - non po1rebbc cader me.i:lio che sul padi glione dcll"Emilia e della Romagna, centri e focolai d"halia. Il Palazzo delle Marche. Sorge di frome n quello del Vcne:o, su la sinistra. Ncll~ sua architcnura sono riprodotti \'Ori l ineamenti, fus i in bcll"armonia, dell'arte regionale del 1400 diffus.., nelle pro\' iaeic della regione. L'ispirazione del bellissimo cd originale padiglione è s1ata principalmente desunta alln composizione architenonica e alle rormc dccorari\·c della chiesa del Buon GesU di Fabr iano ed nl palano Bcnincasa di Ancona, del quale sonoriprodoucleclcgami finestre. Hnnno anche servito alln rappresentazione ar1istica delle Marche gli elementi di recent e scoper ti nel seminario dell'ospizio di San Miche le, mentre per ln parte ornamentale è stato 1rauo partito dalle \'aghissime tcrrccoue di Recanati e di Tor re di Palmn e dagli elementi ornatl\• i del palazzo Fogliani - oggi dei marchesi Guidi - e da alcuni moti1•i tolti da!ln chiesa di Sant'Agostino. Nell'imcrno i soffi tti artis1ici sono decorali al modo ornamemale delle famose tltrsic csi s1cmi nel palazzo ducale di Urbino. D"una par1icolarc e mcra,•igliosa bell ezza. sì ncl!"insicmc, come nei particolari. sono il cortile e la scala cs1erna che sale al primo piano. ta scala a giorno è appunto fatta con elcmenli tolt i al Brcfo;rofìo di Fano. Tre porte ricordano Pesaro, e sono di casa Collcnueeio, del palazzo ducale cd una autcmica di rcrro battuto prcsuna dall'Ateneo. Si ammirn net bel mezzo uno splendido pozzo che è in l' iit della Loggia ad Ancona. Al sommo delle scale ardono due eriginali ed clcgamissime lan1crnc a prisma. riprodouc dall"nntieo. L"in1crno - unodcipii1 v:1s1i - èsta1odil'i so intnntc s:alc dedicate ~i Marchigiani pii1 illustri e dh·isi. d:1 sala a s:1!a. in musicisti, archi1e11i , pittori e 1·ia dicendo. Tuua\'ia ogni sala hn un suo spec iale cnra 11crc regionalc con adei:uati ornamcmi c suppcllet1ili . Magnifici sono spccialmc111c i soflìtti . Basti dir1: che qualche amcricnno ha manifestalo il desider io di ... comprare qualcuno di qucisoffiui.
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