Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

LI'. l'.SPOSIZIOMI DI IX)tm I'. DI TU171NO Nl'.I. 191 1 ALLA MOSTRA REGIONALE DI ROMA Il 17 giugno - alla presenza dei So\'rani acoompagnmi dalle !oro Case ch•ile e militare, con rimen·enm di parecchi membri del Governo e delle alte carich~ dello S1:110, di molli senatori e deputmi. del Comitato per le fes,edel l9ll.alla1esrndelq11aleernilcontediSan i\\:mino, del prefetto e di mol1i consiglieri pro\'inciali. <lei sindaco Nathan. della Giunrn e di una larga rnpprestntanza del Consiglio Comunale - ebbe luogo la $0lenne ina11g11ra7.ione dei quattro nuovi padiKliOni di l'ia1,2a d'Armi: quelli della ~ardegna. dell'Umbria. dell'Abru7,ZO e delle ,\\3rch~. 1-'ra i presenti si notal'ano i più illustri rappresentanti delle quauro regioni. i senatori Faina. Luciani, Garaveni sindaco di Sassari, i depu111i Ciappi Anselmo. con 13 sua gentile signora, Murri. Carboni Bo}'. Chiaradia. Gio1•anni Amici. Mezzanotte. Scellingo. ,\\:insueto De Amicis, Lodovico Fusco. il conte Conestabile della Staffa. l'on. Sanjust di Teulada, il commend:uore Marcello ex sindaco di Cagliari, i deputati Cannavina. Berenga, Chiarnl'igHo. Teodori. il come Verozzi di ,\\acernta e molli altri. Ernno pure intervenuti, na1urnlmente, i Com i1a1i organizzmori dei padiglioni e gli illustri architet1 i. gli ingegneri e gli artefici che hanno coopermo a creare ques1e altre opere d'insigne bellezza. I So1•rani l'isitarono anenmment e un dopo l'altro i padiglioni mostnndo la piit schiena meraviglia e tutta la loro soddisfazione. I membri dei 1·ari Comitati 1ecnici accompagnarono i Sovrani durame l3 visiia dei rel91i1•i padiglioni. illustrando minurnmcnte l'open loro : e 1anto il Re che la lkgina espressero ad essi ripetutamentz !e più 1•ivecon- ,i:ra111lazioni. Quando i Reali, dopo la lunga visita, si allonrnnarono, furono salutali da una ovazione della rolla di visit:uori che per la circosranza era assai maggiore del solito e durante la 1·isita si era 1•enum assi ep.,ndo diecro i cordoni di carabiuieri e guardie. Pani1i i Sovrani. fu dato accesso nei padiglioni al pubblico che subi10 vi si affollò esprimendo la generale e profonda ammirazione. Noi daremo, per ogg i, un.·occhinrn al Padiglione Umbro-Sabino. Questo padiglione riunisce i carancri di due comrade fini time: la Sabina e l'Umbria propriamente dcua. Comrapposto al pl.diglion~ Lombardo, esso sorge a sinistra. E opera di due gen iali cd illustri archi1eui: Viviani e Calderini. Essi ha11no l'n!cmemcnte fu:òO nei loro co11ce11i costruttivi il palazzo del Popolo di Perugia, l'originale portichetto dntle snelle colonne del!'ancica chiesa di San Severo e l'ardita torre merlala di 1:loriosa vecchiezza, che si vuole figurasse un 1empo nella par1e pos1eriore del pala1.1.o e da cu i ondeggia i! cupo ,i:rifone perugino in campo d'oro. Nell'ausceritil trecentesca - una vaghissima aus1erit:\ che si ricercherebbe invano in ogni moderno 1enrn1ivo di severit~ e di leggiadria compos1e insieme - il grandioso edificio raccoglie entro la $ua compagine molli uaui della operosa bellezza dell'Umbria. Superarn la splendida porla ogil•ale, che ru fabbricala nei primordi del 1400, si entra nell'ampio salone dei Priori. quanto mai 1•enusto nella sua serie di archi policromi e ardici. nelle pane:ue disposte a scalea. secondo l'uso amico. e ne! superbo tribunale della presidenza. Sono il portichetto si apre la sala dei pompieri. la solo ba sso, con una 1•asrn vòlta a crociere, innestate al centro in un pilas1ro. la J»:rte piil amica del palano - dice il pro/. Lupat1elli in una pubblicazione odierna - quella riprodoua per il padiglione, fu inalzata dal senembre del 1293 al seuembre del 1297. testimone dell'ingegno, del i:usto e dcll'abili1:\ dei suoi soprastant i , o, meglio. architetti. Giacomo di Servaglio e Giovannello di Ben1•en1110. Essa si trova in quel rrauo. di1•iso dal 1es10 per due linee. o confin i di muramento. che ben si manifestano uno d11I lato del corso V:innucci dopo la decima finestra, uno dal lato dello piazza di San loren1.0, o del /llunicipio, prima di giungue alla pon icina detrn delle carceri. ed anche de!la Vaceara, che ora dii adito alla sala della Lcl'a, do1·e un tempo trovavasi l'Armario generale del Comune , in guisa che, sormontato da du! belli i:eni di bronzo, pur essi della fine del Xlii secolo, i! grifo ed il lcon~. aprivasi quasi nel mezzo l'ingresso al Sllone. che occup:wa 111:10 il primo piano dell'edificio. lungo m. Jl,80, larg=> m. lJ,50. Mera1·igliou è In densa e minu;a decorazione che si s·1olge in mezzo ad uam ruga d'archi nel s,tone dei Nornri. · L:i Bibbi~ cd Esopo rornirorio :il pi11orc ig,1010 storie c:!ap::i loghidisapienza religiosacci1•ile.che1•ennero rnppresentn<ineiflanchidegliarchi. Il gr ifo bianco in campo rosso, stemma del Comune; il leone rosso in campo bi:inco. stemma del ~artito G ~ 1 :rt~nc;Or~s~~/ 1~~i1~~~i !~cc~~~.:~~~~~ 1~;\i1 /;" si~W; pareci. Le riproduzioni delle piuure del padiglione si debbono agli artis1i perugini: Cartoni Lorenzo, Carnevali Fer• nnndo, Ellero Giovanni. Giancarli Alfredo, Polidori Giuseppe, Rapeui Amero. li grande bancone in legno si deve a /llosci Bruto e l'esterno de! Padiglione è srnto cosrruito sotto la direzione degli architetti Calderini e Vi1•iani e sorvegl iato sopra luogo dall'architeuo Giuseppe /ll arrani. le botteghe che sono 11cl padigl ioue accolgono le belle maioliche di Der111a e di Gualdo. D'al1ro.c11nto 1·11,s Umbro. quale Comitato regionale delle i11dusrrie femminili italiane, ha a1•mo il lode1·ole pensiero di farsi promotrice di una Esposizione e 1•e11dita che riunisse i11 un solo fascio (ent ro un11 dclle bolleghe SOttOStan li alla Snla dei No1ari) IUl1i i Comitati dell'Umbria e molti di quei laboratori pril'ati che fioriscono un po' dappem1110 nella bella regione. Il Comirnro umbro-sabino è composto dei signori : come comm. Giuseppe Conesrnbilc della Staffa, gi:\ pre• sidente della Deputazione Provinciale. presidente: commendator Luciano Valentini. sindaco di Perugia. ,,ice preside11te: come comm. Eugenio Faina. senatore del Regno: come don. ca1·. Vincenw Ansidci: comm. prof<cssore Giuseppe Bellucci: sindac i di Foligno. Orvieto. Rieti. Spoleto, Terni. consiglieri: Luigi luciani. cassiHe; Felice Cominazzini. segretario. Una Mostra di redenzione. Come dil'ersameme definirla, la cara preziosa Mos1ra i11augura1a (V, dispie,iso 24~. pag. /86) con semplice e sole1111e rito. prescnre i Sonani e i membri del Gol'erno. il !Sgiugno? È la "Cnpanna della Scuola dell'J\,t:ro Romano». Essa sorge allo sbocco del Ponte Flaminio - lo ch ia - ma110, adesso. Porne del Risorgimento - ira ta Via Flaminia e il Viale delle Belle Arti: rra le due Esposizion i di Piazza d'Armi e di Valle Giulia, dunque; fra il recimo che simboleggia le origini della cll'ilt:\ italica ed i sup.remi lascigi dell'arte che ne corona il moderno progresso. Ed è bene a suo posto: poichè. a sua 1·olca, questa Capanna rappresenta una nuo1,a promettente :ilba: J'iniziaca opera di redenzione di una moltitudine di umili, di dimc11tieati: gli abimori d1:ll'Agro Romano. "Quando fu scoperto il mo11umen10 di Viuorio Emanuele li - racconta Lui gi Lucarclli nel Secolo - nel correo deg li scolari fu l'Cdurn. con grande meraviglia. una comitiva di nUO\'O genere . « U11 gruppo di contadini con le vesti pittoresche del Lazio, procedeva, marca11do il pas50 con le ciocie, i sandali amichi, e por1ando, su due aste che le co111adine tenevano inclinate come le croci d'una procession::. un immenso s1cndardo di tel3 grigia. "Una maestrina elegante, che guidava le sue bimb~ cittadine, 1•estite ·di 1ela uzurra e calzace di scarpette lìn2_ s~•i1i/ra;~e~'.~~ e e~~~::ò~ ~gli occhi : Cento manine inguamme toccarono l'ala dei berrettini bianchi,elaprocessionebi1.zarrasfllòinnanzi.eolsordo calpes1iodellesuerioric, « Qualcuno disse: - Che cosa curiosn !... - Ma la voce gl i tremava in gola,., Ed il popolo, fhe a,·c,·~ compre'>() il signillcato di qucll'inauesa :rppnriiione. calorosamen!e applaudi. Quel manipolo di rude gio1·enti1. infaui. apparh·a come l'av:inguardi:t di rnua una popolazione rimasra, attr:i• 1•erso :ti secoli - non per colpa sua - quasi seh•ajl~ia.

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