Ri\list11 delle Esposizioni Luglio 1911 >lfl N. 25 >lfl >lfl >lf Un numero, nel Regno,: cenl. 20 • Estero, Cent.\_30 ~ESPOSIZIONI DI·ROMA·E·DITOR INO NEL•191J.DESCRITTE·ED·ILLVSTRATE r ubblicazionc della SOCIETÀ EDITRICE SONZOGNO in MIL/\N0. Abbo1uw1e11/o 11 40 mm1eri, utl /~egno . L. ';,t;o - Estero Fr. li , - Dall'arte magiara a... Dante Non è possibile entrare nel Padiglione delle Mos1re Ungheresi - oh come piuorcscamcme, come sapicntcmcme armidnro !!L su quc!rm1golo tranquillo e romi10 del Valentino! Pare uno s1rano castello che si affacci di ira il follo dei boscheui sulla riv:1 erbosa, e dalle cui lìncstre alle e serene come feritoie una prigioniera :1.nima sospirosa ricerchi nelle onde calme del vecchio Eridano i rinessi e gli echi del maestoso Danubio sonoro! - non è poss ibile, diciamo, entrare nel pala1,w delle m:iliarde ar ti ungheresi, sen1.n termarsi, ed indu• giarsi :t lungo, innanzi tutto, a qutl cosi bizz:trro - per noi - e così imponeme portone d 'ingr~sso. Lo abbi:ir.:o semito definire: "l'inno dello st ile magiaro,,, Certo. \' 'è qualche cosa di più - di più :tlto, di più forte - di una semplice idea 11rchiteuonicn, in quella facciarn, in quell'ingresso. V'è un'ispirazione potente, 1-''è un atf!a10 d'anima nazionale, v'è dcll"epopea guerriera e della sinfoni:i solenne; v'èqualchecos.ichegesiiscecparlaconeloqucnza gr:tndiosa;qua lche cosachc impo11c ed impera. C'è, in quelle linee poderose e maestose , in quello s1mnosoprav1•ol toad cimo antico , in quella duplice scorra di guerrieri sereni cd auste ri, in quell'auo posscme di vigili scolte con !e mani su!l'cls:t delle gral)di spade - c'èqualchccosacheaffascina, che rievoca 1·isionied imagini .. . di concez ione damesca. Quale affinità ...,.... strana. inesplicabile rorse - fatta di misteriose od inafferrabili :tnalogie - Ira l'anima italiana e l'anima ungherese! Non è dime11tienbilc, del rcs10, quanta schiera di eroici eombaueuti rungheria diede alla epopea del nostro Risorgimemo. alle fal:mg i della Camicia !~ossa. Nè soro il braccio alla causa, da1•ano. quelle :111imc generose; ma la meme emusi:tsta, il caldo cuore alla nos1ra !eucraiura, all'arte nos1ra . , Luigi Kossuth - il grande ospite ed amico dell'Italia, che qui - e proprio a Torino - chiuse gli occhi al sonno eterno .....:. si occupa intensil'amente, nel IV '-'O· lume dei suoi scriu i, del!e idee della unità italiana. seguite da Dante, dal Petrarca. dal J\\achial"elli. E il garibaldino ungherese Leopoldo O1"~r}'. sc risse uno smdio su « Darite. e i/ suo mOrido imaginario .... Il «dantismo,,, del resto, in Ungheria, è una tradizione secolare. Si è trovmo a Budapest uu Codice cartaceo del 1500. scr iuo da una monaca unghe rese, che cita alcuni versi del Paradiso e che menziona spesso il nome di Dante. Nella biblioteca del famoso Zrin)'i l'i era una edizione 1•eneziana della Commedia; ed è dimostralo cht. Pe10tì conosce1•a la lingua italiana e Dame. Nel 1852 il Cshzlir 1radusse alcuni can1i della Commedia. rendendola così accessibile a quegli Ungheresi che non conoscel'ano il 11osrro idioma. Nel sesto centenar io della nascita del dil-'ino poe1a l'Accademia ungherese delle scie111.e fece s1ampare un poema Oanle, di Gio1·anni Aran}'. e ne spedi parecchi esemplari come omaggio a Firenze. per meno dell'un: gherese l'raneesco Pu!szk)'. nel cui salone Francesco Dall'Ongaro rencl'a lezioni danresche. E le cronache d'allora ricordano che la sera del centenar io la famiglia Puls1.k)' raccolse gran numero di ospiti ele11i. I.e sorelle !lbrehesi cantarono: Erminia l'uà-Fusinato lesse un:1 poesia sulla moglie di D:lme; Ernesto Rossi declamò il canto di Sordello. e Tommaso Sah• ini l'episodio di Francesca. Fu una festa ital i:ma che ebbe larga eco di simpatia in . Ungheria . Oggi, poi. le tradui ioni in ungherese - in prosa e in versi - sono numeros issime. per le scuole e per la coltura popolare: e i udamisri " ungheresi sono ama una schiera. E1•en'èunofraessi,unodeipiì1ele11iingegnidi quella Nazione - Kaposi J6szef - che proprio in qucs1i giorni offre all'Italia, magnifico omaggio, un volume: " Dame Magyarorszligon » ( D011/c in U11ghc ria). 1es1è pubblicaio a Budapest : prezioso contributo alle noriiie che del sommo poe1a abbiamo imorno ai suoi viaggi e alle sue conoscen1.e, e sen·e a illuminare eflìcaeemente qualche passo contes1a10 del poem3. E un erudito e coscienzioso lal"oro dal quale apprendiamo che nella le11era111ra ungherese il primo s111dio damesco (La jor1:111a di Dante) fu quello pubblicato da Carlo Kertbeny: il primo che si adoperò :i raccogliere le opere ungheresi di soggetto italiano. Allora appen,1 in Ungheria si cominciav11 a occuparsi di Dante, e France• sco Csilsz.ir lrnduceva la Vita 11uova. Le prime 1racce dell11 conoscen1.:1 di Dante in Ungheria il Kaposi ri1ro1•a nel Concilio di Cos1an1.a, dove in una leucra di raccomandazione il famoso Serral'alle accenna alle traduzioni in latino fmre anche per gli Ungheresi. E ecrrnmcme il re Sigismondo cus1odirn nella reggia di Buda una di quelle traduzioni. Anche il re Mattia ebbe ceno cognizione del poeca. Ne ~ una prova poderosa quel Codice illus1rato della Commedia, che nel \8ì7, con ahri 34 Codici del re Mania Con•ino, fu res1i1ui10 da Costantinopoli all'Ungheria. L.a1raduz ionela1inadelSerravatle e il frammento del Commentario sono nella Bibliolcca episcop.1le di Eger: il Dante illus1ra10 del re Mania, ricuperalo dai Tur<:i1i. viene cus1odi10 11e!lalliblio1ecaunil'ersitariadi Budapest; e nel Museo Nazionale e·<' il manoscriuo del /J c M01rnrc/1ia ... Che sia proprio di mano del poe1a? Che sia quella la scrittura che il mondo da se i secoli anela di comemp!are, e di cui mai. nessuno, ebbe certezza. ma che Leonardo Bruni ci descrive cosi bene: magra e lunga e bella? ... Il Kaposi no,1 crede; ritiene più verosimile che quel Codice sia stato copimo per Alberto, re di Unghc· ria. verso la metà del XV secolo. Mn troppo già ci ha 1rano a diugare l'argomento nobilissimo. Ci bas1i cicare ancora I~ commo1,e111i parole con cui il Knposi chiude l'importante e prezioso suo smdio: «Oh 11alia, nella solenne fesl:i di cinquant'anni del tuo Regno, :icceua il mio omaggio e il mio s:1.11110 di fen·eme arreuo!» E benedetto ed ammo sia1e voi, o s1raniero, lra1ernnmemc. l'Oi che"··· il ll! ll!:o Studio e il ;.:rande nmore" ef addita e dimostra lrmello! Cerro è, dicevamo. che un11 grande e profonda afflni1~ spirituale sembra a1•1•h1cere i popoli d'Italia e d·µn _1:heria. grande risponde all"appello delle loro così sapient i ed eleganti e poderose Mostre, la simpatia popolare. All'Esposidonc di Milano nel 1906 - ricordiamo - s~ molte allre furono le Mos1re ammirate , quella clel1·unghcrin fu la più uamnrn .. : amara con passione, da unafolladilrnbitulischeparevanonsapersenestaccare. E come /u rimpianta, In bellissima creawra di Marothi e di Ciacò, quando l'incendio a1roce la distrusse! E forse per<:hè 1·arte - l'arte dccoratil'a - degli Ungheresi ris1·eglia nell'animo degli Ita liani ricordi cd e1·ocazioni del nostro bel Cinquecento: per la schietta e semplice inspiraiione dei motil'i d'ornmo, per la linea pura e ne11a del disegno. Guardate : con un morivo 1r:iuo dalla spiga. 1•i fanno un11 vòlrn. un sa10110. che è un:i delizia: con un crocchio di anitre. una romana incomparabile. Ma è sopr:i11u110 pcrchè nelle manifes1uioni artis1iehe degli Ungheresi e "è del semimcmo. c·è della finezza. c'è della l"ibrazione d"anima appassion:ua. Cosi è che ci si indugia , n lungo. nelle ,\\ostrc Un• gheresi: e visi rirornaeon desiderio nuovo. Cost qucslo magnifico padiglione, che è uno dei successi architettonici dcll"Esposizionc di Torino, 1•i aurae dapprim11 curiosi, e 1•i !aSCia pensosi. Vcdc1c, acl esempio. con quale enms insmo gli Ungheresi sccndono · i11 campo nllc nos1re Esposiiioni; e come pronta e L'inno ,ltll<> stil ,• "' ~f: ÌHo: ;1 ~olcnnc inr.re!'ro ,kl 1•~<liglionc ,lcll'lioglitria ( f ·,,:. /.u,..,mçdi).
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