Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

Lt tSPOSIZIOMI DI li01'17-\ E DI TOII INO NEI. 1911 (l'<>I. r,,,ldi, ,lt,'/11110 .) :: Su e giù per l'Esposizione di Torino. :: NELLA ZONA DEL VALENTINO "Come cose di sogno..... " La prima impressione che si pro\"a afbcciandosì a qucs1a Esposizione colossale per la prima 1•ol!a, è una sen:mzione quasi di 1·ertigine: come una \"Oglia pazza di 1uffarsi in quel vasto vortice di mera,•iglie. di cacciarvisi dcn1roperdu1amente. Il passo seme il bisogno di accelerarsi e l'occhio di 1·eder auto, anche se poi in noi non rimane piì1 che una 1•isione confusa; l'isione con/usa si, ma di bellezze mera1•igliose. imprecisa1e come cose di sogno. " T>cl resto - dice Oreste Fasoto. fine ed arguto descrittore di queste Mostre in Vorielas, !a deliziosa ri1·ista della Società Editrice Sonzo;;no - dove finisca il sogno e dove comi nci la realtà sarebbe diflici!c precisarlo visitando. per esempio. il Palazzo della Moda, oppure salendo su per l'erta straclicciuola dc! Villaggio Alpino: due cose profondamc11te diverse, ma entrambe fortemente cnra1tcristichc. « Là tutt e le piì1 raffìnmc clej.!anzc: grandi creatori di mobili d'arte. squisiti cre:uori di eleganze maschili e muli ebr i. cd industriali che sono ,·cri poeti dell'arredamento della casa. si sono dari la mano per comporre degli mnbicnti i quali sono qualche cosa di più d "u:1 sai::gio dcll'elegan1.a, del buon gus10, del senso d'arte dell'clà nostra; ma hmmo virili di aflìnarc - come unn scuol:r. di cose. la migliore delle scuole - 1"es1etica della rolla . "Qui. nel Villaggio Alpino - a Turineto. come fu baucaa1a qucs1a minuscola borgat a - ogni cosa ci parla della :r.spra, ma cara l'ila dei monti ... ». Nel p a dig lione n delle Industrie Artistiche. Ed eccoci nncora qui. nella ,~lostra - ben si potrebbe dire - "per umi » , rn le piccole mer:1.1"iglie che possono formare la bclleua e la gioia di una casa anche 111odcs1a, e le magnificenze che possono degnamente docornre In casa e la tavola di un re. Qui rnnn una vasta enobilei:ara. una corsa al trionfo ... La Toscana e la Francia 1·i si affermnno con magnifiche sculture ar1istiche; la Tosc:r.nn speci3lme111e con la Societ~ Fiorentina di sculture artistiche diretta dn Cesare Zocchi, con Galileo Pochini. coi rra1clli Pugi e con In ditta Pogi:io e Spinelli. tutti di Firenze, -e col Caloni di Vol1erra .. . La Boemia l'ì trionra con le sue magnifiche cristal - lerie. In una gr:r.nde sala, 111na dedicata ai la1•ori femminili, 1·i sono ,·ere mera1•iglic della «Acmilia Ars», delle scuolz di BologM, e di quelle i1aliane di Nuova York. E ·ci richiamano, ci trattengono assor1i. incu·oios iti, interesSPndo, di1•ertc11do. le sale dedica1c ::il Giappone . . . Che p::ipolo mera1•iglioso ! Grande nei ciment i di guerra. imperterrito. insensibile innnanzi alla s trage inflitta e sofferta, eppur~ cosi sensibile alle pii1 tenui e gentili mar:ifes1azioni d'ar1e, di una squisitezza indicibile. Vi sono in queste sale, oltre ai sol i1i ninnoli. ohre alle solite futilità che imperfe1tamen1e ci diedero finora la misura delle quali1à artistiche di quel lontano p0p::ilo. 1·i sono dei saggi di vera arte superiore; non solo. ma anche rnue le cose di uso pratico qui esposte ril'e!ano un profondo senso d'arte. un costante desiderio di be!- reua. Non parliamo poi delle sete... Certe vesrnglie. certi kìmo,w in turchino pallido. in pallido rosa. come imcssuti di cielo o di fiori di pesco... Intanto le gentili Giapponesi girano, qui, col loro piccolo passo. oon la loro dolce andatura un po' molle, con quei 1•isc1ti mansn~li dallo sgunrdo nnche più dolce. pili molle ... Il Padiglione Ottomano. Fu inaugura to, ufl!cialmentc, il 10 giugno. È un edificio di piccola mole, ma, per squisita e caratter istica archi1cnura, trn i piì1 simpat ici e no1c1,oli dc11·Esposi1.ione. Aderge gli clegnmi minareti. spiccando con le candide linee su!l'nmbicntc giardinaie - e cos!imcndo un quadro veramente pi uoresco e suggestil'0 - fra il padiglione della Russin e 1 'imponcntc mole del Pala1.1.0 della S1ampa; coi quali formn un bizzarro e gradt\"Olissimo contrasto. Le sue s.,le - nelle quali scendi? d311 'alto e si csp3nde amnerso 1•clari e cortinaggi una luce temperata e tranquilla - hanno caranere di amabili rifugi, di ambicnci creati per le anime bisognose di dolce calma e di pensoso raccoglimento. Ed è in esse una prorusa do- ••i1.i11 di 1appe1i. e monili, e sete ricamate. e prorumi; di cento deliz iosi nonnulla. quali solo la raffinatezza orientale sa offrire alln gra1.ia ed alla seduzione femmi11ilc. lmen·cnne all'in11ugura1.ionc In prin,;ipessa l.e1i1.ia cd un numeroso oor1eggio di personaggi: autorità. consoli e commiss.,ri delle allre /1\oscre estere. E forma1•a simpatico eontrnsto. nella 1101:1. spicca tamente orientale dl 111110 il padiglione, una schi~ra di eleganti sig11ore venute a gustare la primizi a di questa Mostra. Facc\"nno i:li onori di casa il commissario ottomano Ali Riza be)' . cd il console ouomano Pcrrot. I t>Mli;::Jioni Jcll'Amcrica l. aliua (F of. • 1lrg il1 •) . Alì Ri1.:i be)', in correuissimo italiano. disse nobil• meme il salmo all'ltalfa in qucs10 anno delle rcs1c giubilari, come la Turchia sia srnrn ben lieta di prendere parre con rnnc le Nazioni del mondo a qucs1a i\\0s1ra del la1•oro, per dimos1rare quanto ha S3pu10 fare e per affermare che ancora piit e meglio 1·uol fare per 1·a\'- ,·enire sulla 1•iade!progressoede!lacivil1à. Risposero il sen. l' rol:t ed il comm. Bianchi, del Comit:1.10. ricordando i rapporti amichevoli sempre imc rcedmi ira i due popoli. gli amichi rapporti commerciali tra le cinil italiche e l°lmpero ouomano. constatando la buona riusei1a della i\\osm1 onomana. La principessa Lc1id:1., quindi, fece una minu1a \'isi1a di quanto 1•i è esposlo, imeressandosi v1\·amen1e e chiedendo spiegazioni, che le vennero rornite dai va<i espositori. Indi le s.1le rurono :iperte 111 pubblico. che 1os10 le affollò, come le 1·a affollando avidamente ogn i giorno. = SULL'ALTRA RIVA Attraverso r America latina. Vcramen1c dell'America 1.ntina fanno parte - e ne son::i grosse gemme. pur nella s imboleggi ant e riproduzione che ne appare nelle splendide Most re di Torino - anche il Brasile e l'Argentina. Senonchè, come già al'emmo occasiom: di spiegare. mentre questi due Stati hnnno a11igui, ma divisi, i rispettivi padiglioni. souo il nome di "Palazzo dell'America L31i11a" un padiglione· unico accoglie le ,\\ostre - distinte, però, in rispcnil'e galle ri e - dell"Uru~m1y ( V. dispensa 21•) . del Perìi. del Vcne1.uela, del C ile. del Guatemaln. di San DominI,'O. e di qualche Staio dcll"America del Sud e della Centrale. li 1oauli ;::liv11c Oll uin;, nv (f,",,1. /ut.,.mgd i). " Laiini" sono, csscn1.ialmcnte. tuni ques1i gio1·ani S1ati: per slirpe, per idioma, per usi e cos1umanz::, per superstiti c sempre vive 1rndizioni. per continui1i't imprescindibile di r:r.pporti con le madri-pmric europee: e sono aneli::, in buona parte. p~r earaueris1iehe di fisionomia e d"innuc111.a, piì1 prccisarncn1c italiani Facciamo un rapido giro di ricogni1.ionc, incominciando dall'ala ove si :1nnid:1, con signorile asscno. il Perù. Bisogna, anzi11mo, inte11dersi, qucs10 è propri:1mcntc il Basso Perii, dn non confondersi con !'Allo Perii, che i: poi la Boliv ia. Con giusto orgoglio espone i prodoni del suo suolo e della sna ind11s1ri:1, ques10 paese, che coma pii1 di tre milioni e meno di abit:inti. ma che, per sua nawra, non è fertile e non offre facili vie di comunicazione; e che ha saputo far rifiorire la propria agricoltura e aui1·are i propri commerci. anche amaverso commol'im~nti S'Xi ali e rh-olmioni. La popola1. ione peruviana è :1ss.1i promiscua: trn gli europei prcl'algono gli spngnuoli e gli italiani; poi \"i sono i ercoli, i meticci. gli indiani, i negri; e l'i fu, ne! secolo scorso. una notevole immigralione cincs.:; ma ques1a non si è in alcun modo fusa o confusa col r<.'sto della popolazione. li suolo è in gran parie scabro. rntcanico; esige rude opera di prepara1.ione. E s i è giunt i a trarne necolli abbo:1damissin1i; tanto pii1 che il paese stesso e le isole l'icine alla costa pro1,1•edono l'onimo tra tuni i concimi: il guano. Cosi vi s i colt i1•ano con lelice risultmo il grano e i! riso, il caffè e la canna da zucchero: le 1•igne di Lucumba, di Pisco e della valle di Suamba d~nno buon i vini; nelle pianure dell'interno prospera la coltil'azionc delcscao,delco1one,deltabacco...

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