~ESP·OS IZIONI 01-ROM.A•E•rnTOR lNO NEL•1911-DÈSCRf1TE·ED·ILll,VSTRATE Abbo,rnmen /a 11 40 n11meri. nel Ueguo. L. 7 ,50 - fi:stem Fr . 11.- LA " CITT A MODERNA" C'è nel rccimo del Valcn1ino un padiglione che si chiama così. /\\:I una prima e più completa e dittìci!- r11e1Hc supcr:1bile Alosrradi questo genere, scn1,a dubbio, npparc:il forcsticrolacittilosp i1c. _ Torino, con le sue case rnuc bianche, rinno\'a1c di fresco, coi suoi negozi sfarzosi - adesso più che mai gareggiar11idibuongus1ocdisfnr1.o - conlesucs1radc cd i suoi immensi corsi di una nit idcna inglese, arricchili dal sorriso della primavera: coi suoi cittadini ele1,:anti e le sue cinactinc .•. deliziose: si presenta innanzi aivisi1:11oriso11ounaspenodisignoriliti1cdiclcganza impressionante. Lasciandola. i visitatori - anche venu1i dalle metropoli - dicono, con sincero entusiasmo: " Ecco mia delle città più civili del mondo; ecco mm delle città più ricche d'Ital ia!». Le note d o mina nti . «Si prova venendo da Roma a Torino in questi giorni - scrive un giornalista romano - una impressione curiosa e inaspeua1a. Pare, cioè, che un'intonazione assai dilferente abbiano, nell'aspet1O esteriore, le reste delle due cinà: che quelle di lfoma sieno siate informate a unacerrngraveeompostezzaoausterità, piuttosto nordica elle meridionale; e che Torino illl'ecc si sia assunrn l'incarico di rappresemare in laccia al mondo !a tradi1.ionale gaia e festosa anlm,1 degli Jmlim1i. La folla grnnde che si addensa per le 1·ie principali e sonoiportici,chesiaddcnsaversogliinfìnit i ini;:ressi del!avas1issima Espo$izione,cheprended'assalto i trams, che riempie i ristoranti. le birrerie, i caffè, i 1eatri, non è una folla commemorante qualche cosa, sia pure lietissima e gloriosissima; ma è una rolla chiassosa. I manifesti, i pennoni, le luminarie non hanno niente di solenne. ma sono una pura e semplice manifestazione di gioia e le bandiere innumerevoli che da 1unc le case in tune le 1•ie lanciano al vento un'esuberante sinfonia di colori fiammam i rispecchiano nicm'a!tro che un momento di sincero emus iasmo popolare. t dunque. per l'occasione, dil'entata festaiuola Torino, la grave. seria, laboriosa Torino? l'cstaiuola, no, ma festosa certo. Come un attivo industre uomo d'affari cogl ie l 'occasione di una grande les1a famigliare per darsi mno a quest'onesto svago che è riposo ed è premio dell'onesto lal'oro. così questo popolo, che - quanto un altro qualsiasi di Germania e d'lughiltcrra o d'America - è in costante, meraviglioso sviluppo di commerci, d'industr ia e di riechc1.ze, ha l'Olmo. cclebra11do la nobiltà nuovissima della sua amica stirpe. mostrar che questo Cinquantenario dell'Ital ia redenta a nazione, è per lui una festa intima e fam igliare. E tulli l'i partecipano, e di nient'altro si parla e a nient'altro si pensa in questi giorni a Torino: ed ogni cit1adinohascnti1onontantoforsccheèsuodovcrc, q11a111O che è suo leginimo orgoglio. rar qualche cosa, ~i,1 pure modestissima, pcrchè la sua Fesrn, agli occh i di tuu igli lrnlianiedituttiglistran ier i, riescagrande. E di tante cose modeste se n'è formata una ma- /!_nilìcan . Ciò c h e n e dico no gli stra nieri. Jn questi gi orni, del resto, Torino è all'ordine del giorno - come non lo fu 111ai, forse - nella stampa ::ie;t~·ss;. non solo per l'Esposiz ione. ma in sè e per Il IVc/t-S11iegd - supplememo illustrato del Berlina 'J'agebfoll - pubblica noie enrnsias1iche, insorgendo contro certe viete. affermnioni di suo i connar.ionali: «Torino è una ciuil moderna: pul irn come Berlino, dalle lince diriue come ,\\annhcim, noiosa come Lione, so tto ogni rispetto non ital im1a? Chi alferma questo non ha mai 1•eduto Tor ino, non conosce la vera Tor ino tra la nrngnifica stazione di Porla Nuova e la Piaua Castello, non si è mai mischiato all'allegra rolla che da manina a sera e durante la nouc ondeggia per la via Roma. "Uom ini eleganti e sempl ici vanno su e giù per le Strade, l'uno accanto all'al1ro. Tutt i camminano a passo misurato, con eguale decoro. con la s tessa grazia prettamente italiana: ogni uomo un vero signore , ogni rarnz1.a una 1•era signora - e precisamente, il più delle 1·olte, una signora bella, ben cresciuta . Qu i non è accalcamcnto. non l' i sono urti; ma IUHO è armonico, tranquillo, con una spontanea disciplina"· E com inua l'ar1icolista decamando i pregi della me1ropoli subalpina . dai suoi innumerevoli monumem i ai del iziosi dimorni, dai suoi vini alle sue specialità culinarie, dai suoi grissilli alle sue caramelle. Chiuderemo con le impressioni di un francese: Emile Hin1.elin, il ben noto leuerato e giornal ista simpatic issimo. che ne scri\'e al Peti/ jouma/: « Nessuna einà - dice l'Hinzelin - pii1 di Torino si presrn al!a bellezza degli imbandieramemi e degli addobbi festosi. Nelle sue vie ad angolo rell('I le sue case regolari sono allineate come soldati in parala. Esse presentano le bandiere come s i presentano le armi. "Un amico mi face1·a ammirare la piazza San Carlo, dalle arcate cosi eleganti: « - È il 1•os1ro Foro - dissi io. " - No - mi rispose - il nostro Foro è Piazza Castello. Questo è il nos1ro salotto. " Questa nobile citlà domanda all'Arte di glorificare i! Lavoro umano - del quale essa è così fiera. «lnnan1.i alla Star.ione c'è un monumcmo ereno ai due Stephenson, perfe1.ionatori della locomotiva. "Sulla piana dello Statuto un gruppo, che rappresenta i Titani della mitologia l'inti dal Genio moderno . porta. incisi sulla roccia, tre nom i : Sommciller. Grauoni, Grand is: i tre ingegneri che hanno perforato il Ccnisio. «Quando la capirnle lu trasfer ita a Firenze, ind i a Rema, Torino si disse: - Poiehè non posso più essere la capitale polit ica, sa rò una capirnledi Lal'oro, d' Industr ia, di Progresso. /.'1 .~r:~t:~so .>1. 1.·1•:~1.,.,s1z, ox1: "·' (',us,, ~I. D':\zt:(:a . ,fl. (i ci delle l: ,,11,•rj,: de l!,, ~l :wd,in,· ( J,' i, /, '/'midi. N i/1111,,j. Torino in lesta: il bel colpo d'occ hio ,li ,·ia ltomn , , .,Hn iml>nndic rn rn (F<JI. • ,lrg:u •/ . " L'Esposizione del !911 auesta che Torino ha man1enu1O la pnro la",
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