Rivist11 delle Esposizioni Giugno 1911 # N. 23 'fif # # Un numero, nel Regno, Ceni. 20 • Estero, Cenl._30 ~ESPOSIZIONI DI-ROMA·E·DITOR INO NEL·l9JlDESCRITTE·ED·ILLVSTRATE rubblicazionc dell a SOCIETÀ EDITRICE SONZOGNO in MILf\N0. i/bbo1111111c1110 11 ,10 111m1cri, ud ncg110, L. 7 . r. o - f:stcro Pr. .I.I. - LA MOLE SACCONIANA = c d l l suo a utore = Il monumcmo inaugurlllo in Roma il •I giugno non è di quellidicui,chiusollritoinaugurale,nonsiparlapiii. Esso. anche in sè, per la vasrn e complcss:i manifos1:izionc :1r1 ist ica. appartiene alla storia. E giil i! documento storico è usci to al!n luce, in un l'Olumc - \'Cm cdi1.ionc-pr incipe - del pro/. Primo Accinrcsi, da! titolo: «Giuseppe S11cco11i e /'opcru sua 111,issimu - Cronaca dei lal'Ori del i\\onumcmo na1.ionalc a Vittorio Emanuele Il - illustrata da 330 inc isioni"· Riportiamo - per cortese :rn1orizzazione - parie della bellissima prefazione. do1•ma al prof. Giulio Cantalamcs,;.a, l'illus1re direttore del R. i\\usoo Borghese: " ... Giuseppe Sacconi e la grande opera sua 1•anno alla posterità in compagnia di una ch iara e diffusa narra1.ione. associa1a opport unament e a un gran numero di disegni, di schi zzi, di fo1ogn1lie, che dimostrano il gradua te progred ire del rnonumcnto, e spesso lo svolgersi e modificarsi del pensiero nell'insigne archile110, biso- /l.llOSO di perfezione nello stile di ogni particolare, e perciò indefesso cas1iga1ore di sè s1esso. Fermo, incrollabile nel pensiero dell'organismo generale, lucidameme concepito a principio, egli mctte\'a poi in molo la fan1asia per determi narne i particolari. fa cui pur issirn:1 forma dcfìni1i1•a era sempre l'cffe110 di una i11 sis1cn1. a, st imolata d:1 fiamma int ima, che cle1•a1•a il pensiero alla ma1uu1.ione perletrn, sc111.a slorw, scm.a stancheua . ma con graduale procedimento sponrnneo, rar:1rncme cormista to da una .nube di dubbio: lorm:1 defìni1iva, che sempre congiungeva in :1~moni:1 un principio 1rasluso dall'anc amica e 1·encra10 nel cuore con l'espan~ione di una posserue originalhà. Questo geniale :mism ha a1•uto un amico nel suo comcrraneo prof. Primo Acciaresi. che per affc110 e per ammiraz ione l'ha segu ito sempre, umo :1nno1:1ndo. e rnccog licndo i framment i sparpagl imi , che il Sacconi. nella sua ascensione di pens iero, dispcrdc1•a e climcnt ical'a:cadessoilprofcssoreAcciarcs i prcsentaalpub• blico ordina1:1mcme i suoi ricordi sci- ini e 111110 il m:11criale grafico r:iccolto con la pazien1.a, chc solo d3 un rispeuo amoroso potcl':r. essere alimentma. Ammo dal S3cconi. egli ne ebbe nme le confidenle. e gli fu in qualche occasione non inmile consigliere. E quando 11111i fummo costernati all'an11un1.io che si anda1•a annebbiando irreparabilmente quell'in1cl1e110 pr i- ,,ilegi:tto. :1 cu i la bcllnza era luce, e ircpida mmo per l:iconrinuai. ioncdcll'opcra insigne, nonelabora\aturta 11cll11 mente dell'autore, gfacchè i! Sacconi s1udial'a i par1 ico!ari a mano a mano che giungeva la nccessitil di eseguirli. e la Straordinaria quamitil delle p.irti non a1·rcbbercsopossibileachiet:hessi:iilrisoll'crcinanticipazionc tuni i problemi di decorazione, il prof. Accia~si SC)!.ui amorosameme anche l'opera di coloro che furono rcp111a1i i piil clegni imcrpreri del pensiero del Sacconi. i meglio disposti ad assimilare quel gusto, e e-0r11 inuò adannornrcca raccogliere disegni inqucs1osecondo pcriododcllacos1 ru1.io11c. Cosi questa ha a\'uto la sua cronaca. lhro è chCl !'aurore si arrischi a giud izi , e pili \'Olcn1icri adduce quelli dcglial1ri, serbando a sè la parte modcs1:r. di uarr:uore ; ma il libro ha valore appunto dalla sobriclà. dalla schicnezz:i. dall'essere pieno di testimoni:1nze dirette. dal gran numero delle il!ustra1. ioni e. più che mai. dall'altissimo pregio del nuol'O ccliflcio, che troneggiasulco!lclatalc,perchèèlastor iad i un'opern grn11de,q 11 alcforse ilgcniod' ltal ianon produceva pili d,1 var i secol i. degniss ima del luogo. par i all'alto s ignifìcaro clic fu nell' intenzione di quelli che 13 \'Ollcro. .. A1•rà censori quest'opera di cui io ho scritto tali parole? Qucs1·opera che :iggiungc una si spiccata linea nuo1•a al panornma della cinil? Ccrrnmeme sì. Sarebbe . non dico strano che non ne al'essc. ma singolare. Anti io prel'edo denigradoni aspre . Lo spirito libero del nostro tempo, non gOl'Crnato nel campo dell'arte. nè in quatsil'Ogli:1 altro , da principi che possano dirsi univcrsalmen1 c ammessi , rid iscute le sentenze a cui pareachc i secol i avcsserodatosa!dcua perpetua, e le fame recenti 1•olentcroso aggredisce e disconosce. lo credo, di pili, che le aet:usc al Sacconi s:mumo dispara te e persino comr3diuorie: e già ne abbiamo qualche segno; perchè 1•'è chi dice l'arte di lui una pedanteria arc:iistica, lacldOl'C al!ri non 1•i r:w1•is.1 uno s1 ile che sin ca1atogabilc . Quest·u1tirna cosa, purchè iniesa con discre1.ione , racchiude una l'erit~; e solo è da osscn•ars i che, meglio che di 1m biasimo, qui dc\'e riconoscersi la ragione di una lode. È un'opera in cui l'or iginalitii si contempera col culto di amichissimi esempi. scarsi e mal noti; è un ardimentoso 1enta1i1·0 di condurre la fantasia sino ai Latini primi1il'i: cd el'oca10 il genio della i;:iovanc cil'ilt:I italica. im•itarlo a far cos:a che nell 'c1·0 lomano non potè fare , collegarsi con noi, plasmar forme archi1enoniche che coron ino la noslra cil• iltà matura, e dicano un·augusta aspiraz ione secolare ~demp ila, dopo le grandc1.ze, l~ umili:11. ion i. i pm imenti. le spcr:1nzc, le 1011e . Nessmw fant asia di artis1a aveva proposto a sè s1esso un assunto pii1 ard ito e più nobile. 11è operaio con /reni inl'isibili, temui Ira !e mani di ignoti condunori. che quasi ire millenni div idono da noi. nè 1occa10 una orii;:inalità, obbedendo ad arcani dcuami. In questo nesso armonioso di termini remoti stanno il significato e rin• ca1110 dcll'ane di Gi useppe Sacconi. Può dars i che ciò sarebbe staro pii1 mnnifesio s'egl i al'cssc potuto fclicemc111c pres iedere all'opera sua, s ino a terminarla ; e ciò scril'O scn~:r. mancar di ri spetto ai coscie111.iosi e bcn::mi:lr ili successor i. ai quali riconosco In 1•ir1i! di aver rinunziato ad ogni proprio vagheggiamento per renders i imerprcri dì ciò che il Sacconi, talor palesemente, talora presumibilmente, intendeva lare: ma ncssun'anima di i;:rand:: arcista ha mai poHUo proienare sè s1cssa in un'altra : scnzaprc1cndcrealarpresu111uosecpericoloseprofezie. di ciò mi sembra potere essere cerio: che il Sacconi dallcincvirnbilidcnigra1,ioniusciràinfìnel'i1torioso,c che qucs10 libro del prof. i\ccinrcsi parrà tanto pii1 opport uno Cl caro quanto piil l'opera d "artc s i sar!t dilung:ua ne l tempo». l 'articolar: della mole sace<)ni3na. - A sinistra: l'• Alt are dell a l'Mr i, •• n10:ldla10 ,bllo Zandli. - A Ù<eilra: I., [omana con 13 starna del ~hr Tirr~no (,: <>I. Sr,malli. Vutia) .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNDA1OQ==