Le Esposizioni di Roma e di Torino nel 1911 descritte ed illustrate (Sonzogno Editori)

LI '. 1:SPOSIZIONI DI l<Otm E DI TOl<INO Nl'.L 1911 Mostra :mch'esso: un:1 Mostr:1 :1r1 istic:1, :mchc: l:1 «1\ l os1ra in azione» dcl l':1r1e .. . culinari:\ rusu. Sti le seve ro, abbiamo detto: è quello del tempo di Alessnndro I, che in Russia va sono il nome di "stile impero u : una rorma archi1ettonica derivma dalla Francia dei ,empi dt N:ipolcone. ma modiflc:m con elementi nazionali che le dànno per \'Crità un carauerc pim1os10 pes:ime, da mausoleo. Due cupole caraucristiche, coper1e in piombo, completano !'aspeuo del padiglione corrispondendo la prima al vcslibolo e la second:1 alla sala d'onore. Questa è circo lare e di linee nobilissime, il soffino decorato a cassettoni e a rilievi stilistici in gesso, nei grand i reparti pari ern li verranno collocilti 4 pannelli decorativi del Ler i1 scky , un pi11ore della fine del'SOO, rappresentanti 4 nobili giovanette dell'istituto imperiale di Smolnii danzanti ne! costume del l'l sti1uto. ne! p:1137.zo di Petcrhoff. E perchè tuuo sia in carattere con lo stile del tempo, anche i mobili sono rigorosamente corrispondent i : essi sono stat i presi dal palazzo Jelai,; hin, di Pietroburgo. Sempre nella sala d'onore figureranno il ri1nuo di Caterina 11 , fondatrice dell'Accademia di Belle Arti di Piclroburgo, e un bel busto dello cur. modellato espres- :;amcnte per tale circostanza d11llo scultore Kustodiew. La 1\\ostra è stata inaugurata il 13 magg io. :illa presenza della grand uchessa Pau lownn e del grand uca Boris. Essa si svolge, eomplcssiv11meme. in dodici sale: 0110 111 piano superiore, pe r le pitture 11d olio, e qua11ro al piamerr.:no, destinate alla 1\los1ra degli acquerell i, del bianco e nero e dell'architettura. Fra le tele più ampie e no1evoli si ammirano due superbi rhnui di Leone Tols1oi e di sua figlia, e due quadri roffìgurimtidil·ersescenedell:1 vita russa: o~redel l~épin, uno dei più illustri piuori che conti oggi'.li la Russia: poi, un magnifico paesaggio del Doubowsky; varie iele :1mmirabili di Vl:1dimiro :\\akowsky: alcun i rit!lltti di dame e d'un cosacco, opera del fratello di q11es1'ultimo, Costantino Makowsky: ed un impressionante quadro, raffigurante un episodio nazionale, del Wasnctioff. La Mos1rn comprc.tde una dovizia di oltre 400 fra tcleesiatue. E quest11, senza dubbio, una delle Mostre più impressionanti dell'Esposidone, e costituirà per !"immensa maggioranza del pubblico una sorprcS11 intel!enualmen1e gra1issima. ! :: ALLE MOSTRE DI PIAZZA D'ARMI :: Il suggestivo casteIlo dei Challant. 'f i Quando - il 12 magg io - il pubblico poi~ liberamente sc iamare nei padiglioni delle Regio11i in Piaua d'Armi, uno degli :1mbien1i che più s11 sc it11rono pron10 e vivace quel earaueristico murmure - quasi diremmo, sinfonico - che significa la conquis1a immedia1a della simpatia e dell'ammirazione - il «successo" sicuro insomma - fu il Padiglione del Piemomc. La visi one che si affaccia ai \'isimori, appena en1ra1i nel cortil e del Castello, è 1•er::imente impressionante. Poichè, come già dicemmo, il padiglione pi emon tese riproduce il castello d'lssogne: il ramoso e romnn1ico castello dei Challam, c11ro a Giacosa, caro alta lettera tura italimm. Con gentile pensiero, ai giornalis1i in pcrl ustrazion il inaugural e, volle essere cicerone lo stesso comm. D'Andr::ide, au tore precipuo della me ra1• igliosa e mcrnviglia11te riprodudone nrchitenonica. Fummo i11do11i - spiegò !"illustre guida - ascegl iere rn !e mollep! ici opere d'ar te della regione il caste llo dei Challam, come quello che meglio può farri1•h·cre in questo glorioso Cinquamenario le pi ì1 care memorie dell'antico tempo che prepararono la for1una di Casa Sal'oia ; e dimos1rare quanto la vicinanza di due naz ioni abbia in0u ito sulle oper~ d"arte che sorsero al confine. che ri sentirono della man iera dell"una e dell"altra, rrammisehi3ndo linee e moth•i, rispecchiando gusti e sem imemi di\' ers i. Int eressante studio offrono i nume rosi ~temmi dipin1i su wni i muri: quali a ricordare ai discendenti dei Challam le più alle onor ificenze a1•me dai loro an1e,rn1i. quali a tes1imonianza che il parent11do dei Challant fu sempre scelto Ira la nobiltà pili pura e più potente: ii~~n!ic~~.fermare il potere della famiglia sulle terre La riproduzione del Castello. a detta di conoscitori di quello originale , è perrcua. piena di espressione. Nella linea d'ins ieme come nei particolari si è proccdll10 con la massima precisione ed accurat ezza . Solo le fin estre sempli ci, el egantissime del Cas1c!lo, sono state 1111 po' arricchite, e forse sono più belle quelle or iginali , ma 1111a mass:i del pubblico sarebbero piaciute meno. La vis ita al Castello è imeressamissi!?"!~ per l:i documentazione storica artistica che offre. per i numerosi aff reschi rappresentanti le ar1i e le :irmi, per 111 fineu:z del la1·oro de i mobili, per la redeltà di riproduzione degli inflssi.delle serraturc,di1u110. Al secondo piano poi fi gurano le fotografie riproducenti tuni i monumenti amichi del Piemonte. Al centro de l cortil e è riprodotta la fon111na con l'albero del melograno : simbolo e leggenda. .. In !utte le insegne, in ume le scritte mu rn li non solo è riprodono con esauena storica l'original e , ma si è anche dato a!le cose cd all'amb iente, con felice mm10 d'opera, il colore del tempo. Ci sono delle iscri1.ioni che suscitano Ira i visirntori don i qualche breve, tall"ol1a l'[1·ace, ma sempre naturalmente poco conclusil•a, discussione sull'epoca in cui sorse il Castello. 11 D'Andrade crede di po1erla fìss:irt! :ii primi del 1500 e ricordachel"incisionediunopernio,d:iluiritenurn au1emica. ra ri ulire il principio della cost ruzione al !<198. L :> rq:in:, Elena con h gr~nduçhcs.:1 !' :,u lo,·11a (Fot . • A rgus •) . Lo Stato ha pomto, sen1.a spese - per generosità di un artista, ultimo proprietario, l ' Avondo - entrare in possesso del Castello e preservarlo dalla rovina e dall'oltraggio di una ignominiosa trasrormazione. ,,--- 11 Re, la R egina e i princ ipini in g iro p er le Mos t re. Finita la con•Cc , imprescindibile e poco dil'ertente, delle cerimonie uffic iali. il Re e la Regina mos1rnno di amare le Esposizioni, e di volersele orn gmlere per conto loro. La mattina del !8 maggio, alle 8, !:i regina e i principin i si recarono in nmomobilc a Valle Giulia . dove fortuitameme si tro1•a1•m10 il conte e la comessa di San Martino, che si affrcnnrono a rice1•crli. Pe rcorso l'nmpio 1·iale, la regina ed i principini si rec-arono a visitare il padiglion::: ungherese. Al caffè Jerbano i pr incipini lmnno rano la loro prima colazione. Lo stesso giorno il Re, alle 8.30 giungcl"a in Pi azza d'Armi. per visitarvi la ,\\os1ra d'Etnogra fia itali ana. Fu ricevurodatl'on. Ferdin11ndo Murini. che lo accompagnò prima al Pa l:1.1.1-0 dell11 Scuol11, poi n quello del Costume. Il Re ri1ro1•ò 111 mostrn mol to imeressance e si compiacque della fortunala dil igsl n1.a mercè In quale rami c-araucrist ici documenti erano s1a1i raccol!i. Dichiarò eh ::: desidernvu ripe tere presto la l'isitn per completa~ l'esame U! ilc e grad i1 0. li giorno dopo la regina E!en11 conduceva i pr incipin i in Piazza d'Armi a1!11 /1\ostra Et nografica. I principini erano accompagnati dall' istitutore e dalla is1i1utrice . La regal comitil'a fu riee\'u111 dall'ing. comm. Pag3n iFcscon i, che. srnme l'ora mattutina, era il 0010 d~lla direzione che si 1ro1•asse prcseme alla Mostra. La regina si diresse subito alla ua1·e 1omana. dove ring. Monesurgo le Ieee da guida nella visi to dcll11 splendida costruzione.

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