: :: 1/4 ======== LE l:SPOSIZIOMI DI 1<()1'17-1 E DI TOl"/INO NEL 1911 ;;;;;;:===-------------'--0 = IN GIRO PER LE MOSTRE TORINESI - Fra le architetture. - La rivincita del .. barocco,.? C'è srnrn un'epoca - figli cd eredi ne siamo un po' tutti, noi comcmpornnci - in cui "barocco» era, in Hte, sinonimo di assurdo, di gusto 1/cpr,wato, di abcrra- :ionc quasi pancsen. li 1ermine Cr:t perflno passato dal campo dell'nrte alla mernfora 011111ibru: «barocco" signifìcava oramai. in genere. ogni cosa ... senza capo nè coda. ln arte, quasi... il deli no: nella vi111. senu quasi, il ridicolo! Ebbene, ecco che l'Esposizione di Torino si la innanzi rrancameme, arditamente, con una fisionomia che è tuna un;1_balda ril•inci111 - e c'è chi pensa e dice una preeomzzame rinasci1a - del barocco. I nostrilcnorihanno già potuto farsene un'idea dalle bizzarre moli che adcrgono i scduccmi pronli sui panorami riprodoui nelle pagine del percedcme fascicolo : e qui ne diamo, come spigolature sul campo delle costruzioni in corso. altri caraucristlcisaggi. Quanto alla «ri nasei1a », lasciamola H: il $i od il ,io decisivo lo dirà l'a1•venire, che per ora è in grembo a papà Giove. ,\la ri1•incirn è, senza dubbio, questa magnifica ... parafrasi del barocco che con strann euricmia di linee e di ton i. coneffeuo - quasisidirebbe - diarmoniesinfoniche, s i scior inn oramai con seiol1i proflli, vnsrnmeme, agli occhi dello spenn tore, sulle due rive del Po; nel Parco del Valcmino, e sul!n riva dirimpeno. Senonchè, laformoladell'indubitabHcsucccssoè.senza dubbio, complessa. Suoi cocfllcemi sono: la i:cn ial e cd appassionataoperadirevivlscenzadedicataaqucst 'uopo dafervidiecohiar1cflci;edunostraordinarioconcorso di circostanze peculiari. Vogliamo dire che il barocco si rivela in qucs1a sua pro1•a come uno stile che può essere una splendida soluzione del problema, in fan o di architcnura esposizionale; ma a pa110 che, come adesso a Torino. sia intpnato alla suggcsti1•a inspirazione dell'ambiente, e sia - come abbiamodeuo - una J)11rafrasi: cioè una .. libera Traduzione fat:a con moderni criteri. Il tanto bestemmiato barocco infani - sorco e fiorito già fr.t unadecadenu ed una reuione, più irosachevit1oriosa. del classicismo - rappresema (n~!la concezione originale, intendiamoci. non nelln degeneruione) la libertà della fantasia presiedutaediseiplinata dal buon gusto. Quella rigogliosa ed audace magniflccnu che fu pur gloria della Roma papale nel Seicemo: che ebbe, apostoli e ranori, a Roma il Bernini (non fu dcno " il Miehelangelo del Seicento»?) - a Napoli. il Fon1ana. il Cavagna - in Sicilia. ed a Torino.col Guarini ed allri, il messinese Ju1·ara; quell'impe1uoso e prodigo signore che ai suoi fini e capricci di {ascoso fulgore assen•e ed aggio1tamnelearti,seo111·olgendoe son·ertcndo - odia10re della semplicità - la tranquilla armonia delle linee rene e la funzione delle membrature archi1e11onichc, per imporre il dominio della sua personali1i\ fantasiosa. quasi agitata e convulsa; stile !ano d'irrequietezza turbolenta cd audnce, ma pur sempre signorile e grandiosa: eccoilbarocco - i!Lucifcroribclleallabcllaserenità olimpica del Quattrocento. Torino, che solo verso la metà del Seiccmo si diede con intenso cd organico intendimento ad assumere 1·eramente aspe110 di città monumcnrnle, cbt::c appunto da unapleiadcdiapostoliefanoridclbarocco - princip.:. fra essi. il Ju1•ara - i suoi maggiori fastigi edilizi: le ch iese di San Loren1.o e della Consolam, la cappella della Sindone. i palazzi Carignano e Madama, 11onch~ quelli Dcllavallc e D'Ormca: e quella piazza San Carlo. che è l'amata giustamente fra le più armoniche e nmcstose ; e le chiese di San Filippo, dc! Carmine. di Santa Crist ina: e il Palazzo Reale e il Palazzo di Cìtià; e Superga, capolavoro del Juvara: e 1•ia dicend~. Ebbene, è al barocco - a qucs1'anc lussuosa e smagl ian te, sovranamente regnata dalla fantasia - caratteristico ,·anto delle archi1e11ure 1orines[. che si sono inspirati gli ingegneri Fenoglio, Molli e Salvadori. ideando le costruzioni della futura Esposizione, nella concezione complessa di una cinà del fantastico e del meraviglioso. Un paniwla rc Jd J>al:,.uo J,:ll'lnghil\,:rra . Concezione ardit:t; eppure egreiiamente pratica all'uopo. Poichè sen·e a due al!'insieme degli edifici di un'Esposizione un aspetto di unit:'L organica, e1•itando la monotonia che dcril'Crebt::c dall'imposi zione di un altro s1ile; mentre, del resto. abbandonato nd ogn i singolo estro - senu una direttil'n - l'aspetto archi1euonico delle Esposiiioni suole oramni offrire uno strano spellacolo di enorme bawr pandcmonico, in cui si 1ro1·ano abborncciate ed in illogico e spesso urrnn te 1·icinnto, le piìidil'erseedivergentiarchi1e11ure. Cerrnmeme, cosi circoscriuo il campo, gli architetti hanno imposto a sèstessi più difl!cile i! cbmpi!O, cd una voluta 1•irtì1 di Sllcrilìcio; senza dire che i !imiti imposti per /orza di cose ad effimere cos1ruiioni, dcs1inate a sc~- nario di un'Esposizione, non consentono poi tuno lo sfoggiochci!baroceo. perlasuaintegrnespr.:ssioue, esigerebbe. ,\la gli archi1e11i Fenoglio. Molli e Salvadori costi1Ui• scono a loro 1•ol1a ... una mer:1vi1:lios.1 archi1c11ura: una 1riade d'ingegni cosi organicamente disciplinati e rusi da formare come una mente sola, triedriea e monogona come la piramide. Sono uomini, del resto, che hanno già la11v le loro prol'e, e come artisti e come tecnici nel senso posi1i1·0 della parola. Al 1\\o!l i si del'e - e Torino lo riconosce e ricorda - in grnn parte il buon successo della sua Mostra d'Arte Sacra nel 1898. per la S:tpientc, ammira1issima armonia nell31•arictàgenialedeipadiglionidestina1iallepiùdi1•ersegemi. E del Sal1•adori. del pari, si ricorda con emusiasmo l'opera nell'altra parte della stessa Esposllione, in cui
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