LI: l:SPOSIZIOMI DI 1"1()1''11~\ I: DI TOl?INO Ml:L 1911 =======t 15~ : trams e l e ttrici per l ' Esposizione. IJ lavoro di sistcma1.ione delle nuo1•e lince tramviarie per l'Esposizione procede rapidamente, ed è realmente a buon punto. I due Lungo-Te\'ere saranno percorsi da due linee, che poneranno i visi1a1ori alle 1es1a1e del nuovo pome in cemen10 armato - H Ponte Flaminio - do\'e sono gi~ pronti i caroselli pe r la manovra delle carrozze. Un binario \'a dal ponte ,\\nrgherita all'ingresso secondar io di Piazza (l'Armi. nel viale delle Mili1.ic: l'altro , doppio, vn dnl Po'lte Flaminio fino al Ponte Cavour, do1·c ha il r.iccordo col 1ram di via Ripeua. Anche in cinà. in mollissimi punti. sl souo esegui1i i rac::ordisulle linee, perfacilim•~ncl periododcll°Esposi1.ìone !o spostnmcmo delle 1•enure e l'a1·1•inrnen10 delle folle agli sbocchi di Piazza d'Armi. Uno speci;l e binario di raccordo si è colloca10 fra le due Esposizioni : di Piazza d'Armi e di Vi11,na Cartoni. Es :;.o :mraversa via Flaminia e percorr~ndo il nuovo ,·iale passa per il Museo di Villa Giulia e vn a terminare a ,•ia delle Tre Madonne. precisamente nel punto do,·c si è fatta In nuova cancella1:1 d'ingresso a Villa Borghese. in prossimi1à del nuovo Palazzo delle Belle Ani. Si è dovuto, all'uopo, re_((olare il 1ronco di ccntocinqunnrn metri. di nnnco 111 /1\usw di Papa Giulio, do1·e c'è un enorme scoscendimemo di terreno. Tuni ques1i binari h~nno uno s1•iluppo di circa ,re chilome!ri e meuo. cioè. se si pensa che sono binari doppi. sette chilometri. :: FRA LE MOSTRE DI VALLE filULIA :: Il Padiglione Germanico. Fu uno dei pii1 pronti, e dei primi che ebbero la rituale inaugurazione peculiare. t.a sua nrehi1ct1Urn rappresenta. quas i esemplarmente, quel nuovo indirizzo 1cdesco, improntato ad u11 carattere di gravità tuuo rcutonico, che prese le mosse dnl seccs-, sionismo :iustriaco, rianacc:mdosi alla tr.!dizione gcrm:1nic:1 :imica che predilige le rormc squadrate, geometriche (V. a pag. 116) . GNtnde giuoco di masse nude, giusrn proporzionc dei grnndi pinni lisci - rilevati qua e là da poche decorazioni di sobric1il nus1er issima, rnrità di aperture si da con rerire armonia di lince semplice e grandiosa, quasi monumcn1nle: ecco l'effetto. Po1rà. di primo acchito. urtare il nostro gus10 latino, ma è, senza dubbio, «carancristico ... E il suo profilo massiccio si delinea bene sullo srondo basso di Monte ,\brio e del Gianicolo. La decorazione - classic:t - 1rionfn nell'interno: classica. s 'int ende, rigidamcmc. alla tedesca: nel piccolo atrio. nel salone d'onore, nel cortilcno pompeiano. Nel salone d'onore so110 radunate le smtuc di maggior mole. frn la bella erma di Guglielmo Il. Leoperedipitturasonocircacinquccento,divise - come ,:tià dicemmo - a gruppi. secondo le scuole ; Monaco. Berlino, Dresda. Dusseldorf, Francofone, Weimar e Karlsruhc. Il Padig lione Giapponese. ( V. a pag. 116. ) Dietro il Padigl ione Inglese. più in alto, presso quello Spagnuolo. sorite il piccolo Padiglione Giapponese. 1utto in legno. con i suo i carat1cristici teui a cun·a ris.iliemi. ~ !11 prima ,•olla che il Gi:ippone si presenta in una Mostra d'arte internazionale, e la sua apparizione in ques1a mondiale gara di bellezza non è l'ul1imo nè il meno noicvolc ep isodio della Mostra. Un simbolo. Originale, curiosa, nel suo complesso architenonico (V. a pllg, 116) la cos1ruz ione che nccogl ie le i\\0s1rc d'arte dell"Aus1ria: disegnnm, com'ì: not0, dall'architcHo Hoffmann. La Mostra ebbe In sua particolare inaugurazione il 5 aprile. Nella sua semplichà di lince quel bianco padiglione - quadrato, con le sale aperte su tr: lati di un portico n pilastri squadrati. lune bi:mch~ :mch'esse. d::::or:1.1e so lo ai:li angoli e lungo il l'e!ario da quei caraucristici scacchi bianchi e neri e d'oro - ha un effetto mag,1iflco. ll quarto laio dei portici rimane libe ro: occupn10 solam~mc, fra due antenne ina! be rnnti l'aquila bicipit ~. da un gruppo scultoreo interessantissimo: imer-:ssan1iss imo, pur ess::i, per la semplicità eloqucme. Esso rappresenta un vecchio nudo, sc:!uto, che tiene l'I! mani sulla tcs1n di due formose giOl'ani. Esi111bolc~ìa - nllegorinfacilcncapirsi - !avecchin dinastin che unisce e protegg~ le du~ Nazioni: Austri:i e Ungheria. Il Padiglione Austriaco. Ne! suo complesso, come ebbiamo dcuo, il padiglione dell'Austria è 11110 del più s1rnnamc111e belli e caratteris1ici dì questo grande cOtll"egno imernn1-ionale d'arte: nell'aspetto es1eriore, nelle decoruioni interne, ed anche nel contenuto della sua Mos1ra. si s1acca da lutt i gli altri e - al conlron1odi quanto si è vedmoedosser• vato intorno - quasi... disorienta il \' isitaiorc . Noa la soli1a galleria uguale e monotona. con la solita raccolrn di quadri e disinme. nrn tutto un insieme, tutto un complesso stud ia!o e renlinnto - indo1, in:ui ss imo - in tu11i i piì1 minuti particolnri. Abbiamo dello come originalissimo si presemi l'ingresso, con quelle enormi statue abbozzate, simmetriche, sormontate da due enormi cuspidi con delle aquile sulla cima:con lebrc1'iscalee ai fìanchicheconducono in un mnpio atrio. Tutto è bianco. bianchissimo, d'un tono luminoso che i111•ade l'interno e dà l 'i ntonazione a tuna !11 Mostra. L'n1rio d'ingresso è una specie di peristilio rom3no: più semplice. più aperto, seniadecorazionecsenzacapitclli; un perist ilio nel cui por1ico sono esposte le opere di sculrnra. Vi si norn un " Ris\'eglio" del\'Anah (che ha anche modellate le statue ornamcmali d'ingresso), un gruppo del polacco t.1.ynrnnowski, un "Glndiatore » e !a « Terrn» del J\\ etwer - un robusro artista che concepisce come il Rodin, ma con modellatura pii1 completa. Notiamo poi alcuni marmi dello Sturza, del Kuhnlet, un bassori!iel'o deli1.ioso del Verr. un Cristo in bronzo, bel• lissimo. del Wysclbeck e una snnta t.udomilla che è fuori all'aperio. Tutto l 'atrio e tuui questi lavori sono come dominmi dn una enorme flr.urn ornamentale: un angelo in legno a colo ri ed oro col10 dall'esterno di unn casa di Vienna, lìgura di siile ieratico e mis1ico ad un tempo, che è posto sop ra una grande fontana che completa l'ornamentazione dell'esterno. Nell'in1erno notiamo, emrando a desira. una vasui. sala deliziosame111e ornata; i pochi quadri e le molte stampe che sono appesi ai muri si tro\'ano nello sfondo più suggestivo; mobili elegantissimi, un ,•asto armadio in cui sono racchiusi degli ogge tti ornamentali originali e ricchissimi: il bianco, il nero e l'oro dii il 1onoatu1tn In decorazione. Segue unn piccola sala in cui è notevole una « Cattedra!c di Praga II dello Slavick ed alcuni pannelli decorall Gru!)llO sìmOOlico nel P~diglionc ddl':\u ;;uia (f-"<>I. oilrt:1« •) . 1i1·i; si ~ssa poi in un ampio salone. quello centrale. in cui sono esposti quadri di grandi dimensioni, tra cui una cerimonia della crocillssione dcll'Eggcr Lienz, una scena del Parlamento ausiriaco del Jungwurth, e una uposa» dcll'Adams . Da questo salone s i passa in una saletta semicircolare in cui sono espost i i quadri del Klint; quadri stranissimi, simbolici, che d, anni accendono ira i critici ,'l\•e bauaglic e \'ane discussioni. Seguono altre due sale, in una delle quali sono notevoli i dipinti dell'Angeli. dello Scharff e del Diirnkofcr. e si passa nella sala più orig inale della Mostra nustriaca: nella sala dc! Va!dmullcr: un piuore l'issuto tra il 30 e il 60, che solo in questi ultimi tempi è stato apprezzato e che adesso, in Roma, si presenta nel suo assieme. - Di<:ono che il Valdmul{er rappresemcrà una rivelaz ione per il suo stesso paese. do1·e è poco conosciu to . Cerio si presenta in condi7-ioni d'ambiente fn1·orc,·oli e suggestive; 111 decorazione di qucsta sala è straordi naria addirinura. Del resto, mna la J\lostn austriaca è cosi: chi In organizzò pensò di esporre non già le sole opere dei migl iori artisti austriaci, ma quelle più carancr is1i che, più rappresentath•e,qucllechcscr"isseroadaredcllcimpressioninuoveeincuisileggesse,anchedaiproFani, l'origine nazionale a primo colpo, n prima \'ÌS1a. t.a 1•i s i1a a questo padiglione produrrà certo nella foll a dei l' is itn tori, assai rorri impressioni. LA \"I SIT,1 m:t:,.z J.\IP>:~1,1 1.1 "' Gi:~M,1:-1 ,1 ~V.I . 1'6•0 Ro.s,.1:-0. - Nd inimo (lua1lro, Gin,:omo lloni sta spi,:g:mdo ai princii,i ,:li s,;:,1• i della Basi lica Emilia ( V. J,spr,ua ;.·); 11el secondo, il prioci1>e Federico Guglielmo sc:..nbin le sue im1,re ;;;; ioui col Re; nel 1c•~<>, Giacomo IJoni fa da ciccronc alla principe;;sa Ce,; ili~ (1-'<>f. • Argus •) .
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