L'ESPOSIZIONE DI TORINO di epoche posteriori ; e solo ricordano alquanto le decorazioni del Valentino alcune sale- del Castello di Venaria Reale, che furono salve dalle guerre del 1693 e 17o6, e principalmente queller del pacumenti ci ricorda che modellarono gli stucchi Carlo Solaro, Tommaso Carloni, Francesco e Pompeo Bianchi ed Alessandro Casella, e che al Bianchi ed al Casellasi devono pure ittribuire moltepitture PARTE DELLA Vol+TA DEI,I,A. CAMERA DETTA DEI,I,A GUERRA (Opera dei Fratelli Bianchi). diglione a mezzanotte, nel quale vi sono alcune camere a terreno che dinno prova, certa che Amedeo di Castellamonte, il quale ne fu 1'architetto, adoper6 per esse gli artisti stessi che decorarono leL sale nel Real Castello del Va1entino. 11 Rovere, citaiido il nome di tutti gli artisti che lavorarono iiel Palazzo di Sam Giovanni, il quale fu poi distrutto da un inc`endio, ricorda i nomi di Isidoro Biaiichi e dei suoi figli Pompeo e Francesc`o, del Morazzone, di Federicozuccari, cli Giovanni Miel, di Bartolomeo delle v61te e dei fregi in alcune sale. Non un none, non una sigla mi fu dato rinvenire in tali affreschi ; e solo potei vedere il monogramma, esistente nel salome, nell'affresco a sinistra di chi vi entra, Ali`FRli;SC() NEI+ FRFGIO DEI,LA CAMERA DEI,I+A GUERRA Tali affreschi rappresentano fatti Garavoglia, di Claudio Dauphin, e di molti altri, distinguendo fra essi i pittori d'ornato e di figura, nonche i capi-scultori in legno, i capi delle varie squadre di indoratori e coloro che lavorarono di stucco. Molti di questi artisti, 1'epoca corrispondendo perfettamente, fecero eziandio le decorazioni del Valentino: ed il Vico nei suoi dod'armi compiuti da Vittorio Amedeo 1. sopra una bisaccia portata da un ragazzo, che ci indica essere il Sacchi di Casale 1'autore di questi interessaliti a,ffreschi, disposti sulle pareti a mo' d'arazzo, affatto diversi nel modo di dipiiigere da quelli che decorano le altre camere, e ricordanti, come gia dissi, gli affreschi eseguiti nel 1661 dai fratelli Pea nel Palazzo di Sam Giovanni. Faccio fervidissimi augurii che presto sieno tolti da quelle splendide sale i banchi dell'attuale Regio Politecnico e che in esse siano allogate ilteressanti collezioni che permettano a tutti di ammirare le bellezze delle decorazioni di quell'edifizio monumentale. RICCARDO BRAVDA. -62-
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