L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

L'ESPOSIZI ONE DI TORINO Il Padiglione della Città di Torino TRAKO fenomeno dcffaùitudinc sul nostro pacifico ccr- \"Cl!o di cittadini 1 Forse la cosa alla qual<: meno pcnsiamo,aggimndocipcrlcde di Torino, si è eh(: In nostra città ha avuto un'origi11c cd una C\'Ol uzionc, ima dia complessa, \·aria, palpitante come qualunque organismo che si sviluppi nella Natura o nell'ordine sociale.... . :\ la chi di noi, 1>assando in via Gariùa!<li. in \'ia Roma, in piazza S. Carlo, in piazza Castello, può concepire che (1uclle piazze, che <1uc\lc de 1111 giorno non fossero ? Ci 110110 fa. migliari fin dalrinfanzia, già erano tali e già ne udimmo parlare mostro della • Città di Torino •• ci dànno una sintesi topogr.tfica chiara e completa; e raffrontando !e ,·arie wue di sviluppo nei vari periodi, si legge tutta la storia della cidltà, come negli strat i di pietra dissepolti si leggono !e vicende della terra. Ece-0la ;11 tempo delle origini. capitale dei Taurini, i Galli nemici e poi alleati di Roma ; Ann ibale, che la distrus.;;e n<:l!'anno 218 a. C. ne lasciò immutate le lince sulle quali Cesare iniziò le fondamenta e Augusto restaurò e compì l'A 11g11sla Ta11ri11or11111 . StupiSù: il ,·celere la pianta d'allora già offrire il modello cl i regolarità che è una del!cattrattivc carntter istichc d i 'l'orino. Anche l'estensione cm maggiore di <1uanto forse ci si pnò immagiuarc. La via siug11foris, cioè quella che cerchia,·a le 11111rn e il m/111111, sq,<t1i\'a csattamcnte l'attuale da S. Teresa, s,·oltava in piazza Castello do,·'ern la Porta Dcc1m,a11(j, seguiva a Nord il corso Regina Margherita difesa dalla P or/11 Pa/t,/!1/11, SCCll(lc,·a ad O\"C'St lungo l'attuale corso Siccardi chi11so dalla Porta Puctoriam,: già csistc- \'ano a lcune delle dc attuali: da Garib.'lldi col nome di da Pri11cipt1fis, da Palatina, ece. Citti1. come si ,·edc, relath-ameute :1111pia Il, l':\DIGLIO:,;'E DEl,1,A <.TrrA DI 'l'Olll è\'0 con affetto inunntato dai nonni e dai bisnonni; il loro profilo ci sembra sicuro, eterno, immntabilc come i! profilo delle Alpi che cerchiano l'orizzonte. Eppure, ba.sta ris.11ire d'un secolo, di due secoli appena, JX:r ,·edere la città ridotta ad un nucleo limitatissimo, turrito e cerchiato di mura come le cittaduzzc simboliche che le sante recano nella palma della mano..... E questa oonstatazioue - lungi dall'mniliarci - de\'e darci un senso di legittimo orgoglio per lo sviluppo im1>rov,,iso, l'ascesa rapida compiuta in meno di cent 'anni. I.e carte interessantissime, espr<:ssamentc compilate, che oma110 la e degna clclla provincia romana . :\ la col dileguare delle aquile latine ogni s\'iluppo s'arrCilta; la città decade attraverso il torbido 111cdio C\'O; ridotta a capoluogo d'uno dei trenta ducati al tcm1>0 della 111011archia lo111barda, Car lo :\lagno laced<: infine ai :\Iarch<:si di Susa. Per più d'un milleunio la \"ita ristagna rosea cd inerte. Passata ai Duchi di Sa,·oia. cceo do1>0 qualche secolo i primi accenni di rinascita; sul finire del 1400 si edifica il Duomo di S. Gio\'anni Battista e l'Uni\·ersità. Col rifiorire dei tempi, con lo S\'iluppo del pcusi<: ro anche la pietra si csp,1nde. la città s·amplia e s'armouizza. Emanuele Filibeno Duca di Sa\'oia fa costrurrc nel 1564, su = 573 =

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