L'ESPOSIZIONE DI TORINO nostro intento. Ritorniamo quindi qucti qucti cd umilmente tra le bellezze dei prodotti della sezione francese. Ne· primi tempi dell"apertura (ìu seguito esso fu trasportato nell'interno) il calco di 1m'opera fatta di vigore e di pensiero fronteggiava l'atrio principale e pareva tutto penetrato di 1111a profonda signi!icazione. l'erchC il Governo francese CQl \"Olerc che lo sguardo del visitatore si arrestasse subito su « il pensatore » di Augusto Rodin non solo rendeva un giusto omaggio acl uno dei suoi più grandi scultori vi\·enti - e forse all"unico che abbia ue· tempi più dcini a noi scgn:ita un"orma \"asta ucl campo della scolt11ra - ma concentra,·a iu una specie di simbolo, racchiuso uella figura dalle forti membra. e tutta raccolta nclkt musc11latur:1. poderosa, lo sforzo di pensiero e di :izione, che ave,·a <.-ondotto ai risultati che superbi per la Francia cd ouor<."voli grandcm<."ntc per noi dimostravano <."ol trionfo ,k!lc sale ,·icinc, quanto grande fos.-;c stile frn.11<.:esc con le lince. cui si ispiravano gli altri edifici del- stato il fervore della preparazione, e quanto oculata e ferma cd 1·1-:sposizionc. eccitatrice a1\'cmulazion<; l'opera del Comitato ordinatore. Ed 1:rn largo motivo di.=m<;ditaziouc il vedere i due colo;;.,;i, E noudimcno.' all"cntrnta, non ad 1111 senso di g-ramliositi1 e di Germania e Fr:i.ncia, contrnppon;i l'uno alraltro a destra cd a potenza si atteggiava il nostro pensiero, bensì a quella grnzk\ cd a sinistra del ponte momuncntalc, in questa pacifie:i gara. Come quell'eleganza leggera e squisita, che penetrata in Vrnncia col secolo scmbr:l.\"ano allora lontani gli anni della formidabile guerra. che di Luigi XIV, vi lasciò indelebili impronte. fu sal11t:1rc insegnamento per il ,·into, ma insegnò anche al 1·iucitore a non abusare della ,·ittoria ! I conflitti tra grandi popoli hanno iJUesto di salutar<;: che se uon d1l1mo addirittura ad un:t nazione la coscienza del proprio ,·alorc - come oggi accade per l"ltalia nostra - rivelano errori. cd estirpano ma!i, spesso clegeacrnnti in cancr<;na Cosi dopo il 1870 la Francia comprese non solo di a1·er<; con sè le simpatie d'Europa, ma fece mcrn,·igliarc questa Europa per il modo. con cui seppe sopportare il sacrificio, cui l'a,·<;va <.-ondotta la in<-"splicabile leggerezza di pochi. Alla sua ,·olta la Germania comprese che chi trova,·a in sè, caduto, tanta forla cli risorse da rialzan;i pronta1ucntc e con fierezza maggiore di prima, crn un popolo indomabile; e 11011 riposò sugli allori, ma ammaestrnt:i anche dalla cris i economica, che per uno strano, ma ineluttabile concorso di ci rcostanzi:, è prodott:1. d:1.lla pletora di un benessere passeggero, progr<.·di mcra,·igliosamente, ma altresì cou grande circospezione. Ed è cosi che .... Ma do,·<; andiamo? Lontano certamente dal =537 =
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