L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

J,'ESPOSI:i',IONE DI TORINO di casa dopo :ln:r dato al!a propria pcrsona1111(i11alchcsc \·crosg11ardo di più cli quanto 11011 ro~~c stalo prima nelle loro abitudini. Fra altro. la passata J•:sposiziouc avrebbe dunque an1to questo di buono? di aumentare i11 molte persone ([\lei s,,nso della proprdJ, che pure uou difctt:;, fra noi? E chi losa? I _:r:tnd i ;\,·1·c11imcnti nasco11dono nel loro seno cansc cd effetti impensati. Essi souo 1m po· come l'ombtn che llagclla il i;:rcto. Ogni sua carc1.1.a. ogni suo schiaffo travolge con s~ c1u;\lche cosa, ma ,~hbandona pure sulla ri\·a qualche altra ccs:t. con eterna 1·iccnda: dolorant<:rcliciuiadiquakhcnaufrngio . o pkcola conchiglia iridt· sccnte, sargassi filamentosi o dl:- triti. uon importa. Ed è c1ucsto un bl:11C uou tras - curabile. « l'l:rSOll.l pulita, casa pulita ,,, dice 1m pro\·crbio olandl:sC. E ca:.a pulit,1 n1ol dire igiene. ordine. decoro: bellissime cos:.: tutte, che do.ll'intimità c\clla casa si riverberano sulla intcr:\ citl/1. Come m:\i, ad esempio. un grnnclc s:\rto olb moda si :\rr ischierchbe ad esporre l'ultimo clegnntc abito. uscito dalla sua casa. in uua \"etrina indecente? Cosi il concetto di far \"alerc i proprii prodotti anche per il modo di presentarli al pnbbli<.'O pre\·ale oramai in ogni categoria cli iadustria!i e di nego1.ianti. cd ognuno fa come fanno i clispensator i di fo.rmachi, cui ni1111a civet· teria nell'arte di pr<:scnt:\re al pa1.iente i mcdicameuti è ignota. " Cosi all'<:gro fancinl porgiamo aspersi di soa\·e licor gli orli del yaso: sucd1 i amari ingannato intanto ci beve e dall'inganno suo \"itaricevc, »,coutegiilcant,wai\Tas;;o, infclice. Certo suebbe per icoloso il d ire s("nz'altro: « fa che io \·cda come \"CSti e t i dirò chi sci "· Com<: certa gente. per reconditi lini, \·cste benissimo e non tro,·a tanto cla soddisfare il conto del sarto, così il mondo è pieno di persone trasandate nell'abito e disordinate. ptrchè la loro natura vuole così e - tanto per infarcire, da buon predicatore. <111este ch iacehere di nua qn;,.lchc sentenza - ognuno sa che « uat11r;,.m expellas furca tamen usc1ue rcc11rret ~. Vorrei aggi ungere auzi che in povero 1·olgare ciò significa semplicemente: " respingi il naturale istiutoauchc colla forca. cd <:sso ritornerà ugualmente all'assalto u. E vorrei aggi ungerlo nella speranza di a\·ere tra i miei lettori un:\ qu:1lchc gentile signora. :Il:\ se anche l'avessi. a che pro' l;i tr:tduzione? Quali sono. ol1imè ! le siguorcchcor:\m:\i non <.'Onoscono anche il latino? ~la niu110 potrà negare che una donna 1·est it:\ con se\·era ele• gam:a 11011 dia 1111 as,;ai migliore conccttodisèdi quanto non riesca possibile il fa rlo a certe signore. magari degnissime, ma in foi/c//(:s se11za armonio:: di tint<:. senza il don1to equilibr io tra i c:1rattcri della persona e quelli del n-st ito, e qualche volta - Dio mc lo per - doni! - più atte a ricordare le penne del pappagallo che non l:\ distinzione e la grazia, che s'ad· dicono a chi di questa graz ia e di <1 ucsta distim.ion<: s:1 fare nn 'anne di attacco e d i difesa, nou innocua ccrt:unente .

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