L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

L'ora dell'eleganza all' Esposizione RA~IAI è un ricordo. Un fiore, che troviamo essiccato tra le pagine (li un libro, e che impro,·visamcnte richiama alla memoria un'ora lieta. o triste, della nostra vita, ridestando,·i echi Jung:a111c11te S01)iti , e sensazioni lontane cli luoghi cdi persone. ,Ila il ricordare è dolce. se anche 11011 scevro di mc- \ancouia. Che è infatti del viale ombroso, ove tra le 17 e I,;,, 19 si c\nv~ conveguo <111anto Torino conta di più signorilc, tra un fastidioso 11n1gghiarc di t rombe di automobili e gridi di fiaccherai e lenti moth·i di valzer, snodantisi mollemente per l'arin tiepida di fra qualche gruppo di tzigani, o di qualche cosa che volcvn somigl iare n tzigani? li suolo è fanghiglia; gli nllJcri intristiscono, brulli, sotto la pioggia, e la collina è ,·elata dalle brume: è anch'essa in lutto. E tra 1111 affo~ndarsi di opcrni e un cup•:> rotolare di casse e di carri In biancher.r.a degli edifici ancorn in piedi ha <1ualche cosa, che scmbrn pallore funereo. Quando poi il tardo sole d'in\'cmo ha ancorn un qualche sorriso per il parco, lo spettacolo si adombrn di una melanconia anche più profonda. l,c cose intorno scmbrnno meno mute, meno rnccolte, ma tutta <1uclla gente che, ment re iu alto fcn·c ancora un tardo sorriso di letiida Ìn\"emale e scmbrn indugiarsi cou un scnso di compiaciml'nto in un'ultima carcu:a, tutta (J\1ella gente , di co, che s'affaccenda a spogl iare d'ogni oggetto gli edifici conimcrnti alla prossima morte fa pensa re alquanto - Dio mc lo perdoni - nd un formicolare di pirnti intorno ad una bella n::wc arenata, in uu mare trnnquillo d'opale. E i ricordi s'affollano turbinosi e prc<:isi alla mente. I,'ora della passeggiata crn scm1m:, naturnlmcnte la stessa. :Ma A questo numero non è unita alcuna Tavola non uguali i giorni della settimana. Anche qui c'ernuo le giornate preferite. Pcrchè poi ? Quando la moda e il capriccio femminili ci si mettono di mezzo, i P•·rchJ interrogativi sono 1111 non senso, cd io non mi arrischio a cercarne le fo11ti. Questo si può i111·cce affermare serenamente: che dalle 17allc r9 il trnttotrn il ponte monumentale ci1Rtsfai,rn11td11 Pnrcassu111e1·a impro1·1·is:1111e11te un aspetto insolito, vivace, gaio e d'una signorilità s<1uisita. I.e ampie zone di terreno, situnte dinanzi alle b11vcffcs, ai caffl·, nlle birrarie dh·c11ta1·ano per non S0<1unle virtù d'incanti - o, meglio, per virtù dell'eterno incanto femminile - una vera fioritura di eleganza e di bcllczr.a. Ed crn - non dimen. tichi amo\o - la signorn tori· ucsc, che sac rificando alla moda - Dea - ri1·endicn1·a la pompa di 1111 impero indolato, imliscutibilc, affascinante. l'crchè questo può essere grande ,·auto delle donne nostre: di sape re rendersi famigliari con <1uc\l'clcga11r.a, che al>orre da ogni 1·ano sforzo; che nella com• postez~a delle lince, nell'annonia dei colori, nella grnzin del porta• mento scopre il segreto di quel fascino, cui gli stessi forestieri rendono voloutieri omaggio. Onde un scm,o innato di signO• rilità traspare dalla veste superba della grande dama, dall'assai più umile 1·esticciuola borghese. Così qucll'aninm, che mancava agli sfarrosi costumi nelle vet rine

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