L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

L'ESPOSIZIONE DI TORINO sole in uno spr11aare di diamanti e di perle, è l'J:~-;posizione, che fn: il tempo, l'incalzare degl i m·vcnimcnti, l'aflìcvolirsi fatale ckllc immagini e delle scasazioni sono l'onda che s'c\·oh·c sulla scia lumiuosa e la cancc!la: ma la nave. dic \·a diritta alla meta. è lo spirito nai.ionale; è il formidabile nucleo delle for1.e nostre: è quel fortunato aggrovigliarsi dì clementi, che si fondono insieme e si integrano, onde fortuna vuole _che mentre l'anima della patri:1. esult:1. di fronte all:1. ri\'elazione di energie insperatamente feconde nel campo ccouomico, la coscicm.a italiana si ris\·cgli inopinat:1.meutc e ritrovi i fcn·idi enh1sinsmi (\'1111 tempo e cessi di dubitare di sè nella cousccra1,ioue data dal sangue dc' nuovissimi eroi, comb.'l.ttenti in terre lontane per quella civiltà, che fu veramente una conquista latina. Perciò, quali si sieno i risultati immcdiati dell'impresa formidabile, in cui Torino \·ollc cimentarsi (e già essi sembrano corrispondere ad ogni ragionevole desiderio), nou di essi ci diamo grande pensiero. Sarebbe infatti costringere in un ambito troppo inadeguato allc alte idealità, cui si inspirarono gli ideatori e gli organiz1.atori della pas;;ata Esposi1.ionc, il ridurre i benefici dcll'impres:i. ad una questione arida di dfre. E se pure Tori110 ha il diritto cli nffcnnarc con orgoglio d'essere sempre giunta, nel rimhorso delle azioni, n risultati che: altre cittiì, banditrici di grandi mostre, avrebbero creduto c1unsi follia lo sperare, non perciò può essere passato per la mcute di alcun ai.ionista che « azione » potesse cquivalcrc in <1u:1lchc modo a " spccula1.io11e "· Piuttosto, chi potr/1 dire sin d'ora la ricchcna dc' frutti dC'stinati :1.d avere \·ila dal !imo fecondo, trasportato fra noi dal vento gagliardo. e tutto percorso da inni squillanti di entusiasmo, che per mesi scosse i fastigi della mole Antonelliana? Le statistid1c esaltcram10 le cntrat<: del Comnnc. dovute ai prO\'C11ti dai.iari: l'enorme hworo di sislcmazionc dellc rive del Po appaririì come mt bcnclido tutt'altro che trascmabilc; il parco del Valentino, ritornando alla queta e romantica \'ita delle sue ombre quasi secolari. lrovcr:l. qualche edificio di più, rievocante gli splendori di ieri: gl i cdiii cercheranno un <1uakhc :1.rgomcnto a nuove cavate di sangue per i contr ibuenti, mitigando il dolore della p11utura col rievocare gli echi del successo ddl'Esposizionc .. . )la di tutto ciò non rimarriì se non un segno s11pcrficialc. Sca.- vi::uno invece nel substrato profondo dcll'miima popolare: indaghiamo scrcuamcntc al di lii dc' pronti~ fervidi entusiasmi dell'ora le ragioni e - assai più - le conseguenze cli un avvenimento cosi importante. E noi troveremo in questo substrato profondo tali nuo\·i clementi di energia e di future speranze e di audaci disegni - :i.ncora imm:i.turi cert:i.mentc, ma gi:l. ntti :l. rigonfiare di nuovo succo le radici, cui s'alimenta l'anima del popolo - da. meravigliare. Intanto l'ond:i. è passata.. E qualche inetto, e qualche pessimista. reso timoroso a tutta prim:1. dall'impeto di essa, gridò che ne saremmo stati sopraffatti e travolti ! Errore appena. degno della. pa\ua che lo detta\·a 1 1,·1-:sposizionc, su cui infittirono a tutta prima gli strali di arcieri poco i>rndcnti e certo molto impazienti, rimase tetragona ai colpi Noncurante delle punture , conscia di cii, che avrebbe dovuto divenire, cercò in questo suo divenire la difesa. più sic11rn e più logica. Chi scrh'e ricorda il sereno sorriso degli orgaui1.zatori, allorquando, 11c· primi giorni, da pochi malcontenti s'al 1.avnno voci di protesta e di biasimo. • Costoro h:1.nno ragione! • dicc\·ano coraggiosamente gli organizzatori. E 11011 ricorrevano a facili e pure ragione\·oli c giuste <lifcsc. E il loro occhio spaziava lontano, nella. visione futura di ci() che avrebbe don1to C'Sscrc - e fu veramente - l'Esposizione completa. Collocato couvcnicutcmc11le l'ultimo oggetto. nel ricredersi dei pochi. nell ' inncggi :uc delle moltitudini , chi veramente a\·t\·a operato si ritrasse allora nell'ombra. pag:o. L'opera meravigliosa era compiuta: il \·o to soddisfatto. Chc conta\·a il fervore, pili o meno intenso, dc! plauso intorno? J,'Esposi7.iouc fu. Fu, td è. e sarà ncll'auima dc! nostro popolo. Perchè come alcune gcut.i barbare us:1.no contare man mano il tempo dall'anuo di un q1111lchc pauroso avvenimento - pcstilcu1.a, o inondazione, carestia o guerra - cosi io crcdo che i torinesi potrebbero dire pcr lunga ctiì e con giusto or,;:oglio: uSon trascorsi tanti anni dal\'anno del cinquantenario glorioso... ». E <1ucsta saril la nuova pietra miliare nel cammino della tcrrn Italia; di quella terza Italia, rigenerata dal sangue, fecondata dal lavoro, su cui sembrano oggi aleggiare più che mai be11igni gli spiriti di Da11tc e di :\lachiavelli, di Cavour e di Garibaldi, di )Iazzini e di Vittorio Emanuele. E. FERRJ<;TT!:SL = 503 =

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