L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

!,'ESPOSIZIO!\E DI TORIXO torno al g<:nial<: 111:1<:Slro, ins tancabik, cd al tì11irc della popolar<: le-. sospc-sa fra le esp;msioni polari d i una potent<: <:lettrocalamila, ziouc, fr<."SCO come se \lj<{'issc da 1111 b.1;;110. 111cutre altro\"C un tubo di ben \"Cutiquallro metri ,;i irraggia\·a di luce lx-lliss ima gr.izi<: all'idea di )lac Fa rlan )loorc di utilizzare E si. eh<· gli sh1ml s. di cui ognuno i: dedicato n ([Uniche npplicnzion<: specia l<: e receutc <!elle enc-rgie elettriche. sono mi:ucrosi, così da rng!-':iungere, se 11011 erro. In quindicina. Non i: peraltro affar mio \"occuparmi di ognuno di essi con 1111 qualsiasi crit<,rio ;;cien ci fi<.>0. Qurrntit:1 ~ négligbbl<: " d(:lln folla. ho segui to il cor!IO d(:lle principali cspc·ricnie. Curios.1me11t<:, m·i• rla111(:llt<:, ma nulla 1 ►iù. Onde, dalla mente ammirata e confusa, 11011 può prorompere se 11011 1111 inno. altrettanto commosso. q1rn11to lonta110 da ogni \·ana prc:te,;,1 , da ft11el!n precisione: di linguaggio, che: si addice alla sc ienza. I lo \· islo, per le: corrtnti ad altn frc:<111enza uelle cs1)('ricm.c del grnmlc Tesla. fram111e11ti <li terra <lh·entnrc: più hrill:mti dei rubiui, dei topazi, dc:gli ,; 111<:rald i; ho \·isto g:ene rnrsi correnti d1c:, per <!uauto l'0ll tensioni elel"nti,;i:;ime [>OMono nondimc:110 attrn\·ersarc: i1npuncme11tc: il nostro torpo e: farne mia specie di tra,;mc:ttitorc: della luce, l'O~iechè. toccando. ad esc:mpio, cou una mano un polo e meuendo \"altra a contatto con il l"Ct ro isolante di u11a !amp.1da, fJ\l estn s i nl-ccude: ho \"isto una sc:1uplic-c lampada :"Id arco trasformarsi in 1111 gc:ncrntorc: di osc-illazioni ad alta fr<:qu<:11za. capace di emc:tt<:re 1111a nota musicale dist inta. donde pe r succes,h·i pc:rfezionameuti 1111cll"arco cantante flel Dmldcl. cui dobbiamo ln sorpresa di udire ripetere: dalla liammn \·ihrnntc: d<:lla lampada ad arco le parole pronunci:"lte o i suoni prodolti da\"anti ad un microfono. n disl'nnza anche grandi ssi111a (a 11uando la possi bili tà di udir<: trn11<1uillam<:ntc a letto l'opc:rn musieal<:. che si \·a Sl"olgendo - p,011ia1110 - sulle S1.-e11 c: dd R<~io ?) ; ho l"isto s\·ela1i i sc:grcti d<:I 111<:ccanismo umano a tra\"erso (]uclle radin:r.ioni del R0ntgen, che fanno <1uasi traspare11ti i tc:ssuti animali. lasciando opache !e ossa: e di quc,;lc osscn·ai su mc stesso le ombre sulla mauo. al di là di 1111a klstr.i ll11oresccnte; ho l"isto le: fo•,;li<: di 1111a piaatn dh·eutar<: friabili <.>0111c: \"etro, <: la gut.tapercn indurirsi come pi<:tra e: 1111 campanello di stagno acq11i• ST.\1'"0 \"Il• l1Klm<io11c dct\m,.n.,gnctic:1. stare ri sonanze 111<:talliche J~r il solo fatto d'C'SS(' re stati immersi 1111 istalllc ncll"nrb liquida. Ed ancor vidi quest·aria, fatta li(111ido incolore e fumante. ril"elare curiose: propricta magn<:tich<: resl'ando <1ua!c sorgent<: illuminaute la luminosità prodotta da 111111 l'Qrrc:utc: alternata nd nltn tensione: in 1111 gas rarc:fatto... E con quc:st<:, quale rlo\·izia cli alt.re mcra\"i glie ! J-:c-co il pro• fc:ssorc: Korn risolvere <>Olla telefotografia il problema cli a, ·c:rc q1li la fotografia di a\·\·enimenti suL-cc;;s.i pochi minuti prima a ccnti11,1ia di chilometri di distanza. prc:ludiaudo forS<:, con quc:sto sis tema. basnto csscnzialmc:ute sulla con<luttil"it:1 \"ariahil<: d(:] selenio in rapporto colla ,;na illuminazione. alla sol11z ion<: (\(:]\'altro problema. più aT<l110. ma 11011 cc:rto insoh-ibilc. d<:lla \"lsione a grandi distanze:. o tcledsione; ceco il suono. il mng:uc:tismo, l'el<:ttricità. il mo\·imento e la materia concorrc:re ad un tempo (oh mera\·igliosa unita delle c11ergie n:"lturali !) :"I rcnflcr<: atto un semplice filo di a1..-cinio a ri~1·<:r<: <: registrare i messaggi telefonid. per custodirli gelOliamente e: tramanda rli immutati alle età future; c-ceo \·aMemnro l'ou lsen riuscire a geuernrc oude elettriche 11011 ismorzntc. cioè onde, 111<:rct: I<: <1uali ;;i c\·itauo gli <:1fotti dolemi che le ond<: llertzi:mc producono sui ri ce\·itori. E <111este onde po,;.sono n1..-ccmkr<' tubi a distanza , e per la loro elc:\·ata fr(:rJuenza c:cdtarc forti corrcuti di carica e scarica a trm·erso il nostro corpo senza so1Terc11za ,li sorta; e pro\·ocnre in un ;;r11ppo di ;;pire una oorrc:n t c: indott:l tale da accend(:rc: sci lampade: da 25 cnudc:lc: duuit<: in pnrnllc:lo sulle ,;pire stc:ssc. e realizzare la sintouia. grazie alla quale s i possono fare c:mrarc succcssi1·:mic11tc: in l"ibrazio11e risuonatori di di\"c:rso periodo collocati a distama. ~la come: t11tlo ciò. esposto così, di\·c:n t a :uido, e: scm: ito e privo di l'itn. se: la helleu.n dell'esperimc:nto 11011 so rrc:ggc 1 Chi può dire ad <'sempio, la merndglin che: si dcst:i in noi profa11i, sentendoci - appunto n1..·llo sf,r///l del Po11l se 11 - circondati da un"atmosfera sa turn di clc:llricità, ;)('rcorsa da corrc:nti clelln frc• <1ue11za \"eramcn t c: sba lorditi\·a di 1111 milione. di due milioni di osc-illazioni p<:r ogn i minuto sc:condo ! Il prof. Amò h:i. ad c·scmpio, nelle mani una specie di sct'nl-cio. su cui sono collocate alc1111c lam1).1dim:. E <.>011 questo ;;ctac-cio eg li ra1..'l..'O",;lic: nc:ll"aria (rui si consenta la \"Olgarità dcll'c,;posi1.io11c. ma è proprio cosi) re11<:rgia ch: ttrica. tant"è che messe a contatto col sc:taccio l<' lampadiuc, 1111cs1c si accelt(\ono; m<'ntre ,;i smor7.auo se, l'cs1)('rimcntatorc: non sorrcgg<: più i! s<: taccio orizzontahn<:nt<:. ma \"erticalmente. E <1ualc poeta. (JUa!e pittore potrà mai rendere tu magnifica bellezza = 497 =

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