Aurore italiche e tramonti al Valentino E)!l'O fa, per attribnzivni d'ulììcio, ebbi i! piacere di ricevere e di nccompagnnrc intorno per la cittil una ventina di allievi dci Corsi superiori d'arte degli Istituti di Roma, Napoli. Palermo e Perugia, i quali, per avere vinto ciascuno 1111a borsa di viaggio di istn11.iouc, avevano sc<:lto Torino come meta ddb loro gita. Ed ero assai curiOS() di vedere <1ualc imprc;;,,iouc essi, nuovi alla nostra città, avrebbero avuto di 1111 centro, che per molti e aotcvoli aspetti si distacca da quelli, ove la loro promcttcntc e fiera giovim:zza cw cresciuta ncll'ccluca1.io11c al bcl!o. Avrebbero compresa t11tta l'armonia, tutto il vigore ritwico, che pulsa per entro !:;i rcgol:uità delle lince delle nostre vie? Quel profondo, innato senso dell'ordine, che cosi vilmrntemente contrasta con la vivacit.ì 111eridionale, non avrebbe suscitato in es.-,ì 1111 senso cli intorpidimento e di freddezza ? Che avrebbero detto le rive del Po ai loro occhi inebbriati della luce di :'lfcrgellina e della Conca d'oro? che cosa i nostri edifici simmetrici, gravi, raramente ridotti dalropera del te111po e degli uomini a <1 uella pittoresca e colorita varietà di aspetti e di alteg:g:iamenti na turali, che sono l'esultanza artistica di Roma antica e dell'Umbra città severa? Ebbene: ogni dubbio si dissipò ben presto dalla mia mente E, nell 'ora della partenza, l'ammirazione per la nostra città e per l'Esposizione traboccò, eoncret.i'i1dosiÌiel proponinu:,uto di ritornare presto, per rivivere giorni , che erano sembrati troppo brevi. A questo numero non è unita alcuna Tavola Ed è così - lo si può bene affennare con un certo orgoglio - di <1uasi tutti i forastieri, che giungono fra uoi. Il fascino sottile, che si sprigiona dalla città. li conquista. Giunsero diffidenti, e partono ammirati. Gli è che uitm Bcadeker, ni11110 Jormne potrù ritrarre, nelle gu ide famose. Torino nel sno vero aspetto; ciOC cou quel singolare carattere di cittù, che riesce ad imporsi proprio per quelle q11aliti1 caratteristiche. che furono la sua fortuna, benchè sfavorevoli all'apparenza. La storia di Torino è infatti n:,lativamente breve. Ed ceco il senso ,della mO(lcrnit;Ì - una modcrniti1 erompente da ogui angolo di via, dilagante. superba per le vie spaziose fiancheggiate da ricchi edifici , sorridente nei chilometri di viali. e negli ampi giardini , veri polmoni della città - infondere ov1111<1 ue 1m senso di comodità , di benessere. di agbtcz%a, di armonia, di c<1uilibrio e di forza, che non sentiamo in molti altri luoghi ugualmcute importanti. Torino non vanta d'altra parte i tesori artistici, che, come benefica pioggia, parvero un g iorno infertilire il suolo d'Umbria e di Toscana. di Romagna e del Veneto. Ma chi scenda fra noi, e osservi con 1111 guakhe desiderio di bellci,r.a e di coltura le nostre gallerie d'arte, i nostri musei, rimarnì lietamente sorpreso constatando 11011 solo il m:1gniftco senso di decoro e di ordine. che ad essi presiede, ma godrà più intimamcute nel trovars i innam.i impensnte meraviglie, spesso non dovute a un fortunato, ma casunlc volgere di avvenimenti, bcnsi adunate dalla te1,1ace cd nlncrc volontà di privati, lieti di poter unire il tr ibuto dell'opera loro a g11cl!o munifico di re'::. di principi. 'l'orino i11finc nou è percorsa dall: ouda tumultuosa di popolo, che s' incaha per le vie delle capitali europee. Sui fastigi delle sue ca;,c:
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