L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

J,'ESl' OS IZIONE DI 'i' O RINO della merce. Si direbbe che il contatto con la seta - o almcuo con cos.1, di cui pochi avrebbe ro avuto il coraggio. Eseguiti dal Carpala materia prima di css., - dia gii1 qualche cos..1 di dignit oso, di netto otto bozzett i a pastello, atti a dare pieno aOìdamcnto intorno signorile all'ambiente. Ondate di uu odore snen-ante, come di strnc· all'interpret azione fedele del tema cd a lla cura , che si s.1rcbbc ciume macerantesi in un ' acq11::i morta , aleggiano 1x: r l'aria; ovunque è un tramestio di sacchi , un agitarsi di pesi. l.'ordine 11011 è t urbato mai. Se <1uakhc disputa s'accende , il litigio è subito composto dalle numero;;e guardie civiche. Dalle due tettoie circolari, costruuc ::ip1>0sitamc:nt c, e condammte alla demolizione col chi udersi del periodo del mercato, la vit::i si espande sotto i 1>0rtici. Ed il piccolo commc: rcio vive accauto al grande, lieto in ogni modo di lasciarsi assorbire da esso. Buone massaie, che hanno fatto in casa In loro piccola c11\turn di bachi , mettono ora in vendita tanti lx>zzoli da capire tra le cocche del grembiule. !I l a che importa? L::i buona massaia ha anch'essa il suo bravo prodotto, su cui conta. 11 bil::incio familiare 11011 è <1uello d'un Rothsehild! Ed c:ssosi spost::i così facilmente <.'On lo spostarsi d'ogni più picrola cifra! Cosi ess..1 attende paziente, serena il compratore, finchè il guadagno di pochi soldi corona l'ostinato cd umile sforzo! Orbene, io 11011 esito ad annoverare questi otto diorami fra le cose più degne d i una dsita. Degne, d'altra pa rte, sembrano 1·eramcntc anche al l)ubblico, che si affolla dinanzi ai luminosi rettangoli . e rit orna 1·olo11tieri. traendo con sè altri dsit atori. Ora, la ragione del successo io la 1·<.1.lo sovrntutto uel concorso concorde e paziente di \'arie., attitudini d 'arte, cou\·er.;:<:nti ad 1111 uni<..'O it1\("1Jto d i bell ezza . Ed infatti un cartello apposto a11'<'11trnta av1·crtc che al pittore Gio\'a1111i Carp:111<:tto fn aflid:1ta la dire1.ione artist ica clcll'opcra: all'ing. Adolfo Dalbesio quella tecnica: dic il giovine sculto re Ugo Vannucri 111odcllò le li gure , e clic i fo11<li furono dipinti dal Bcrnardi, clal llu11ifanti, da A. Rossi, dal Carpanctlo e dal ll:1 lh<.'sio. Ora, donde dcrh·a <1ucl non so che di natura le e di artistico, ad un tempo, che • fa \'Cr:l• mente 11uadro • in <1uesti diorami ? Gli atlc-.;:giamenti ri\'Cla uo una spontaneità cd 1111a scioltezza iu<."011s11cte. !,'armonia tra i gustosi fondali e le figure è 11otc1·olc: in 1..-<: rt i punti ogui traccia di artificiosa ricerca sco1111x1re. I \'estit i \'cstouo sul ;;c rio: cioè calzano alle figure, che bene d si tronmo entro. E <.-erti richiami di tonalità nelle stoffe: CC' rti accordi dclic::iti di colore dimostrano come !'accolta di artisti, Clli si -volle aOìdare l'opera, prese \'Cramc11tc sul ;;c rio il suo compito. 1,o prese tanto sul se rio - e ciò ris1>011da all'inter rogazione, che mossi poco fa - da fa re .-- ,i20 dedicata a s1·olgcrlo, si cominciò tosto dal Ca rp,1netto stesso, e da l Dal~io mm serie di pro1·c dal 1·cro su uu teatrino di p;oporiioui 11guali a quelle dei diorami, e si fecero posare modelli vivi, studiando diligentemente su essi una serie di particolari, non pili suscettibili di eambia111en ti. Fatto ciò, e fiss..,ti bene, con le linee generali, l':mdamcuto di ogni figura, il giuoco di chiaroscuro e i partiti di pieghe; e mc;;;;.1 ogni cosa in relazione con l'ambieute e con lo sfondo, si ::iflidò allo scultore V::innncci la modellat11r::i delle teste, su schini del Carpanetto. J,c estremità furono tutte gettate sul vero in gesso, come di gesso si vollero in teramente le teste . Di <1ui qualchecosa di vigo roso, di maschio, di vil·o. che la mollezza della cera non può dare. :'Ila un'altra diflicoltà, e assai gr:wc, conveniva ancora Yinccrc. Dc' soliti 111111111cq11i1,s non si \'OlCI'(\ sentire a parlare. Si dcsidcranmo figure modellate e dipinte con intenti :utistici, e 11011 fantocci 1·cst iti, in atteggiamenti più o meno naturali e graziosi. Perciò, disegnata accuratamente ogni figura, ncll::i sua !>OS.1, si costrusse per og11i pcrson::iggio uno schele tro di ferro, che 11(! fosse come J'oss.'ltura; poi su qucst' oss..,tura si costruì mm musculntura con rclati1·a imbottitura, e ciò si fe<:c sul posto stesso, ove i gruppi do\'e\·ano sorgere. Lavoro i111probo, deli ca to e hmgo, ma adatto a condurre a quei risultati, cui oggi plaudiamo di cuore. Ciò fatto , Romolo Bcruardi dipinse i fond i della reggia di Ui sanzio, e del palazzo principesco di Monreale; il Bonifanti studiò il parco di Venaria Reale; Alberto Rossi esegui i fondi per le scene, raOìgumnti l'una J ncq11::ird con Napoleone, e l'altra i maestri piemontesi della seta a J,ione; il Da!besio rievoco i! palazr.o della seta iu Firenze, cd il Cnrp::i nctto, oltre ::il fondo di paesaggio c.hincsc tenne per sè il fondo del diorama più grande - la pi::izza di Cuneo - ottenendo brillanti effetti di luce, e popolando il quadro di riuscite macchiette. '!'aie la preparazione dell'opera: tali i risultati, degni veramente di coloro, in cui si ebbe fiducia : e del successo, che coron::i oggi tante fat iche. !,; giusto pcrt::i1 to che di questa nostra storia ri manga intc-.;:ro il ricordo nelle sa le di un 11111sco. E così ;;.1 r1l. In fa tti , ad esposizione chiusa, gli otl'o dior:i.mi s:1rn11uo l'Oll oca ti nella scuola nazionale di scricoltur;1, che sorge rà in Como, :l11Spice I.11ig:i Luzzatt i. E. Vi,:Jt Rl•:TTl:S: I. Stabilimtnto Tipogtaftco Doti. Guido Momo. Via Riberi. 8 • Torino

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