L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

J,' ESPOSIZIONE DI TORINO Etto i qunttro soggetti storici. E il preludio è di bnon m1gurio. :\!n nou è se non dopo solkv:1.t:1. 1n temln che immette nel snlone :1.ttig110, che voi pot<!te assister<! v<!ramente :1.d 1n1 altro di quei piccoli miracoli di gusto, di aceuratezzn, di fermo desiderio di riuscire, di cui sono frequenti i segni in quC'sta nostra C'Sposizione. I,a penombra s'è fattn più cupa; pallidi h1cori cli vetrine e di stoffe più 11011 distraggono l'occhio; soltanto, ndle quattro pareti, <!eco otto grandi quad ri dioramici, raccontarl'i, in 1111 trionfo di luminosit11, la storia della setn. Stori:1. clic si perde nella t<!nebra secolare. Chi, nel lontano Oriente, ebbe primo l'iden di utilizzare la lanugine breve e brill:1.nte, stendentesi s111\:1. superficie del bozmlo? .... . Quanti grandi nomi ignorati ! I nostri posteri apprenderanno forse dalle cronache gazzettiere d1c l'nrte caduca di un Cnrnso titillò un giorno i no~tri tediati oreechi, 111:1. 11011 sapranno mai penetrare, attraverso le nebbie del simbolo mitolo<,;ico, il segreto di Pan ricercante nd piccolo zuffolo i! segreto d'u11·ani111a, che fu l'auimn 11nivC'rs:1.lc della m11sic:1.: " coutiuueranno <1uesti posteri a bere :i.Ile fo11ti dell'alfabeto e nulla sapranno di chi lo mise insi cmC'; e via via per cento nltrc con<1uistc, al modo stesso che l'clcgmite signora, iudossaudo la stoffa, eh<! 11as1:ondcrà ipocrit:1 e pudica le gra1.ic più intimi:! del corpo - per rivelarle forse più discretamente, ma più 111:1.liziosamenle - non pensa a qunnti - inventori ignoti, perfezionntori dimenticati, oscur i artcfici - preparnrono In via al tessuto, che orn aggiunge una strofa ai canto della sua bellezzn. procede grave, ombreggiata dal parasole, che doveva essere ginllo per l'imperatore, viola per l'impcratriee: procede tra alti dignitnri che salutano riverenti, nwntre qualcuno anche si prostra :1. terra. La Cina è gelosa del suo serico segreto. Una condanna a morte frn atroci tormenti avrebbe inesornbilmentC' colpito chi1111qne av<!ssc tentato di rivclnre l'industria dc\l':1.llev:1.mcnto dei bnchi nllo st r:1nicro. E l'uso della S<!ta cm naturalmente grande. Fu stnmpato - secondo i cronisti - sulla seta anche un giornale. Ora chi sa che quel Timcs di tremiln mmi fa non potesse già riv:1!eggiare in <1uakhc cosa 1..-ol mngno giornale di Londra! I.a vccrhia Cinn ci ha ora!llai nvvezzi :l. t'nntc cose straordinarie! Eppur<!, per qunnto grande e severa la sorveglianr.a orientale, c;;;;a 1m bel giorno fu vi11ta dalla malizia d':1ltri popoli. Se non è pura lcggendn, hnono, infatti , due pcrsi:mi, travestiti d:1. monaci, a recare subdolamente a Bisanzio, C'utro c:1.m1<! di bambù, uo,·a di bachi, e ad insegnare all'imperatore Giustiniano I il modo di allevarli per a\'crne dei bozzoli da seta . .\In prima dell'imperiale codificatore, India ed Armcnin e Persia •J pare conoscessero q11esla i11dustria. Ad ogni modo, ceco nella fastosa aula imperiale, i due lìnti monaci . I.<! loro canne di bnmbù sono piene delln semenza preziosa; l'Imperatore si protende verso di c;;,;i cupido e contento. Donne e dignitari lo circondano, !,a reggia di Bis:1.11zio splemlc in un momento fortunnto e lieto della sua agitata esistc11za. Ed è nncora in uua ricca dimora regale, che ci conduce il terzo quadro: ndl:l. reggia di Ruggero il Normmmo. Il figlio del « Gran Conte » importò, come si sa, in Italia, colla canna da zucchero, il gelso e il baco d:1. seta. Ed entro il suo palar.zo accolse quei 111:1.- gnifici maestri dell'arte della tessitura (in gran parte greci) che diedero l'opera loro - e ne restano mirabili esempi - :i.I servizio della Chiesa e della Corte. Ecco appunto Ruggero nell 'atto di esamin:1.rC' :1.\cuni ricchi brocrati. E non è <1uesto uno d<!gli ultimi segni di italiano risveglio, dopo elle il succcikrsi degli anni al pauroso Mili" ebbe risolleva.te le coscicuze, liberandole dall'incubo della fine del mondo. Firenze nel 1400. Il p:tlazzo dell 'arte dcll:1. i:l.nn, ove era.no costretti nei primi tempi a radunarsi i sctniuoli, più non rneeoglie nelle sue spar.iosc sale gli :i.bili negozinnti, i maestr i dell'arte della setn. Essi hanuo or:1.mai un edificio proprio, e ru Cosimo dc' :\ledici a donarlo ad essi. Come segno di rico11osccnz:1. verso il munifico signore la sede si orna de1\o stem111a della casa Medicea, e il nonw del padre di 1.oreuw il :\lagnilìco è scolpito sulln porta d'ingresso. Un altro stc111ma Intanto uno dC'i diornmi di q\1esta storia ci avverte che un tremila :inni circa primn dell'èra cr isti:111:1. la coltivazione de1\a set:1 era notn in Cina. E ci presenta, su uno sfondo di paesaggio, un ant ico imperatore, che ligio al costume di portare le chiome lunghe e fluenti (fu soltnnto dopo l'invasione tartarica che In moda di radersi prevalse nell'impero Cinese, non S<!llZa spargimento di saugne) :1.ssiste :1.ll:1. eernita d<!i bozzoli per la filatura. L'imperatrice l':iccompagna; e il 11011 ancora deformato piedi:! ci .~rivcla, che (sia mo:J.:i11 epoca anteriore al 1700 avanti Cristo. l,a coppia imperiale Due p' n·. (ra,·c;;1"1" d·, "'°""~·. p tauo a11· ·111 pcratorn G"u ··n·rn, 0 I In ~ men,., tki bachi da ~la importa1a cla11,kstiun111c11tc ,,iuro cn ,mc ,li L,aml,i,

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