L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI TORINO Torfno suburbana - La gran cttoca ' i in Torino una Torino provinciale che nessun BagcZcAc!7 illustra, che nessuna guida commenta; ed a la citta dei sobborghi, vecchiotta, intima, casalinga, veramente piemontese. Una citta, durante 1'Esposizione, mi fa pensare ad una bella signora in tutto lo sfoggio delle sue eleganze. 11 £orestiero non la vede generalmente che cosi. Eppure quella lion a la nota unica della sua bel1ezza; come una bella donna ~ deposti i gioielli e le sete -conserva tutta la sua grazia, anche a colloquio con la cameriera e con la cuoca, cosi la citta ha una, fisonomia intima, ignota al forestiero, e che 1'artista deve conoscere ed qmmirare. Torino gode fama di citta modernissima e i visitatori 1'esaltano con i paragoni ; e credono di lusingarla attribuendole 1'eleganza di Parigi, 1a regolarita di Berlino, 1a lindezza di Vienna,, e non pensano che assimilandola alle altre metropoli, 1'annullano. Torino ha invece un'anima ben sua e quest'a,nima palpita sopra tutto nella citta suburbana. Parlavo di signore a colloquio con la cuoca: parler6 della Gy¢% C¢4oc¢ di Torino: Po/¢¢ P¢J¢zzo.11 forestiero non ha bisogno di ragguagll. pen giungervi: doves termina, via Milano e i tramvia e le carroz2,e s'arrestano tra una folla densa,, varia, turbinosa, Un contratto prolungato... 014c]L4 Crespi. dove il vociferare copre le parole eon un fragorio continuo e assordante di selvaggio /czow-Z¢7#, 1a a Porta Palazzo. I+a piazza immensa accoglie un villaggio intero dagli edifizi di tela, di legno, di cemento, con le sue vie regolari tra banco e banco, diviso e suddiviso in quartieri secondo la varieta della merce. E la merce a infinita, tale da soddisfare i desideri pith strani ed opposti: dal buongustaio che cerca tra i pesci la varieta prep libata, dalla sartina che vuole un serto di rose finte pel cappello che ha foggiato con le sue dita, all'antiquario che desidera una cornicetta del Rinasc`imento, una miniatura settecentesca. Passiamo tra banco e banco, tra le cataste di stoffa, tra il gaio sventolare dei nastri e dei pizzi sospesi alle. travi, ecco 1'odore acre delle stoffe, mitigato, sostituito dall'aroma dei fiori; pasFior dazfiore... ', siamo oltre, tra le.'cliincagliarie,1e teriaglie, i vetri; veniamo alla nota vera, predominante di Porfea Palazzo: quella gastronomica. 11 quadro a veramente grandioso : tal'e 1'abbondanza,1a varieta delle forme, delle tinte, degli odori, che la materia bruta destinata al bruto bisogno quotidiano, diventa quasi poetica, tale da far Ull confuso /"7" j¢7" di voci assordanti... C'Je.cife 07.caps. delirare lo scrittore stanco di snobismi intellettuali, il pittore desideroso di gamme nuove. I banchi delle verdure si succedono all'infinito, unendosi allo sguardo in un solo liiare dalle tinte delicate e perlacee 6i certi acquarelli moderni. I+e insalate, 1e lattughe, 1e cicolie dal cuore=-appem €chiuso, ancora grasse di Frescbe come la loro merce... ozt.c„ orcapi.. - 398 -

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