L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI TORINO Fo{. a. 77c!rc!Jcr. B|E|,LA -Veduta dalla Stazione ferroviaria. C.Ja.C/ie tt 4%ot4S!aJ>>. figura di quel prode soldato di Goito e di Crimea, di quel glorioso creatore dei bersaglieri, morto di colera a Kadikoi il 7 giugno 1855. Giustamente Biella si onora di questo ritraeva della ferrea fibra e del carattere della sua avita stirpe gagliarda, tanto che non tardera- molto a sorgere dopo queste onoranze pietose, un monumento pubblico in onore di lui, cosi come a sorto quello del fratello suo, generale Alfonso Lamarinora, e come venne innalzata, ad onore ed esempio, 1a statua dell'insigne statista Quintjno Sella ; mentre da non pochi lustri una delle belle vallate, che a Biella fanno corona, quella dj Andorno, dedicava un perenne ricordo, nella nativa Sagliano, al popolare ed eroico minatore Pietro Micca, il salvatore di Torino nel memorando assedio del 17o6. Ho cosi nominato tutti (o pressoche tutti, perche vi ha pur un ricordo a Giuseppe Garibaldi), i monumenti che adornano la citta, che a fra le piti vetuste del Piemonte, poichd vuolsi che Biella sia sta,ta fondata dai Celti, sovrappostisi alle varie tribti I+iguri che ne sarebbero state le prime abitatrici; e ad ogni modo ne a accertata 1'esistenza all'epoca romana, come lo provano, oltre ad iscrizioni rinvenute nelle sue vicinanze, i materiali impiegati nella costruzione della torre d61 Duomo e dell'antico Battistero. Ma, mentre fino al 115o 1a citta limitavasi al Piano, dopo quell'epoca vi si aggiunsuo forte, che tanto Fo£. G. T7cJro7e. B|ELLA. Castello del conte Gromo di Ternengo. OZ?cife Gdny%S!a;n. Da quell'altura, proseguendo sul viadotto detto il Po"jG dc;Z ro7'/czzzo, 1o sguardo pud godere di un vago panorama, e abbracciare tutta, una corona di poggi sparsi di amene ville, di casali, di borghi BIEI,I,A - 11 Battistero. ]Ionumento pih antico de]la citta, reputato dall'archeologo vercellese conte Hd. .A_rb6rio Mel]a opera dell'VIII seco]o o tutt'al pill del Ix. geva 1'ampliamento del Piazzo, e Biella, come altre citta nostre alle falde delle Alpi, distinguevasi in parte bassa e parte alta (Piazzo) a cui dal 1885 si accede per mezzo di una /cyyozJ¢.¢ /%%G.coJ¢/c che conduce alla cresta del colle. BIELI,A - 11 Duonio. pittoreschi, fino all'uniforme profilo della Serra; mentre, pur rimanendo al Piazzo, pud ammirare artistiche bellezze e reliquie antiche, in.edifici medioevali. chiese e palazzi che furono`.e sorio di insigni famiglie patrizie, come que'11i dei principi Dal Pozzo della Cisterna, del conti Di Ternengo, dei marchesi Della Marmora, eec. Ne minori bellezze contano, nell'altra parte della citta, edifici e chiese, tra cui tiene il primo pQsto la cliiesa di Sam Sebastiano, edificata dalla munificenza appunto dei Ferrero` Lamarmora. Saggio squisito della classica arte del Rinascimento, essa presenta tale prospetto, che la bellezza non ne scema da qualunque parte si osservi, ed e ospite ben degna di opere di celebri pittorj del passato, quali Gaudenzio Ferrari, il Lanino, il Moncalvo e di insigni scultori moderni, come Vincenzo Vela e Odoardo Tabacchi, autori, quest'ultimo della grande statua genuflessa, che rappresenta la consorte del generale Alfonso I,amarmora e quegli del busto del generale Alberto I,amarmora, valoroso soldato e dotto scienziato. I,a cupola e il campanile di Sam Sebastiano dominano 1'attiguo chiostro, ora destinato a quella celebrata Scuola professionale (che ha ricevuto teste cosi grande impulso dalla munificenza di un grande industriale,1'on. Eugenio Bona, ex deputato di Biella) ; e la parsimonia d'ornato - nota il Maffei nel suo libro sulle 4'#- Fo/. a. 7¢rczJ9. B|ELLA -Chiesa di S. Sebastiano. OJ¢Cife " 4ayt4szcl» - 386 -

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