L'ESPOSIZIONE DI TORINO TORINO i PAI,AZZO CARIGNANO SEDE DEI, PARI,AMENTO SUBAI,PINO E DEI, PRIMO PARI,AMENTO ITALIANO Fotogya,fia Byogd. E il momento a solenne : alle fanfare, che dallapiazza annunciano il prossimo arrivo del Re, succede istantaneo in tutta 1'aula un profondo silenzio. E il silenzio che precede la grande voce degli affetti e della passione. Non appena Vittorio Emanuele 11 mette il piede sulla soglia dell'aula, prorompe uno scoppio fragoroso, immenso, inc`essante di applausi e di grida acclamanti il Re d'Italia. I,a commozione domina tutti i cuori ; molti non possono trattener le lagrime. 11 Re stesso non sa celare la viva emozione della quale si sente compreso. Salito sul trono egli parla, e la sua parola a pith che mai robusta„ rapida, quasi imperiosa. Essa annuncia in modo schenne che, h,bera ed uni,ta quasi tutta ¢ey mi,rabil,e al,uto del,I,a di,vi,na i)rovvidenza, Per la concorde vol,ontd deb Popoh e Per lo splendido val,ore deghi eserctit, l: Italia confida nell,a viytd e nel:I,a sapienza deb suoi ya¢¢reseutanto ; che ad esst si ap¢aritene di darle stabile assctto e veghare ¢erch61; unitd ¢ohitica, sos¢iyo di tanti secoh,, non ¢ossa mat esser menomata. Ci sono di conforto, e:g+i dichiAICL, l'amictzia dell,a Fyanci,a sostevitydce del i)yinct¢io del non tntervento, I; amictzia dell:Inghilterya che ha ri,conosct,uto il nostyo di,ritto, la sim¢cha dell,a Germania che surd sempye ¢ide ¢ersuasa che r Italda, costi,tuita nella sua %hitd naturale, non t>ub off endere i di,yiwh e gh i,uleressi dell,e altre naziond ., e dopo di aver alccerLnaLto alle gloydose gesta dell'esercito, delrarmata e deua valente givoveutd comandata da un Catjitano Ghe yiem¢b del suo nome le ¢ide I,ontane conirade, .il Fie soggfurLge che qttal fatti hanno ins¢iyato all,a na%ione una grande confidenza net ¢ro¢rii destiul e che egiv si com¢dace a mavif estare al Primo Parlunento d: Itaha la givoia Ghe ne sentiva dl suo animo di Re e di soldato. 11 plauso col quale a accolta la parola del Re a immenso, indimenticabile. Tutta 1'assemblea a in piedi.11 grido di: tt Viva il Re C7,ich6 « Augvesta n. d'Italia! j> echeggia e si ripete pit volte nell'aula e nelle gallerie, dalla piazza da migliaia di voci e in uno slancio unanime d'entusiasmo. Quel grido di entusia,smo doveva, secondo una frase felice del Conte di Cavour, essere convertito in legge; e la proposta del Governo, presentata prima al Senato il 22 febbraio e quindi alla Camera dei deputati nella sua seduta dell'II marzo, si riassumeva in queste semplici parole : (( Vittorio Emanuele 11 assume per se e suoi successori il titolo di Re d'Italia >t. 11 relatore della Commissione alla Camera dei deputati, il Giorgini, dopo di aver detto delle ragioni, che consigliavano la votazione della proposta, usciva in queste memorabili parole : tt Ci sono delle oasi nei deserti della Storia; ci sono nella vita delle nazioni dei momenti solenni che potrebbero chiamarsi la poesia della Storia; momenti di trionfo e di ebbrezza, nei quali 1'anima, aperta nel presente, si chiude ai rammarichi del passato come alle preoccupazioni dell'avvenire. Noi attraversiamo una di quelle oasi, noi siamo in uno di quei momenti; come mai il nostro voto non sarebbe oggi immediato ed unanime ? Quale tra i sentimenti che ci animano potrebbe esser pith forte di quello che ci riunisce tutti: 1'amore d'Italia ? ]>. Delle censure, dirette contro la forma, che parve troppo dimessa, della proposta del Governo furono interpreti nel Senato Lorenzo Pareto ; nella Camera dei deputati Angelo Brofferio. I,'eloquente oratore dell'Estrema Sinistra parlamentare lamentava che quel grande atto, che avrebbe dovuto compiersi dal popolo italiano, avesse avuto un'improwida iniziativa daparte del Governo, -2-
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