I,'ESPOSIZION13 I)I TORINO cuzioiie a traforo e ad ari`1ii imiiostati 1'uiio sull'£`ltro, da abboiid£`iiza di luce all'iiiteriio della cappella, tutta rivestita di marmo iiero, 1-icca e severa ad un tempo, ravvivata, da capitelli clorati, di bellissimo effetto. Ne traggono considerevole rilievo, iiel candore dei marmi, i moiiumeiiti funebri, clle, forse in geliere pith 1-icchi che lion vera1)oggialio graziosi i costoloiii (1ella volta a croeiera ogivale; i`1ii liell'abside, deliziosa 1)er armoliia di linee e pel- raccogliiiieiito, nella luce blaiida, che scende dalle. grandi fillestrate dipiiite; clii iiella austera e semplice facciata, cosi bella di proporzioni, cosi elegante negli svelti pinnacoli e nel frontale, oserebbe immagiiiare la vecchia cliiesa di Salt Domeliico ? 11 fal-fallone pesaiite, goffo, INTERNO DEI,I+A CIIIESA DI S. FII+IPPO (]uvara). mellte 1)elli, staiilio in giro iielle iiiccliie clisposte a tondo, 1iel semicerchio clisegiiato dalla pianta della ca,ppella, a rappresentarvi prilicipi di Casa Savoia tra statue allegoriche. Fondata dal priiicipe Carlo Emanuele secondo, 1a Cappella clella Sindone, cosi chia,mata perche si conserva in essa, il prezioso lenzuolo, in cui Gest`1 Cristo fu involto nel sepolcro, sovrasta alla sacrestia, della Cattedrale, e vi si accede per un magnific`o scalone, aiich'esso tutto iiero, e come iiicoriiiciato dalla 1-icca porta, che qui riproduciamo. t> t> t> Accennai al vantaggio grande clie da un ljen iiiteso restauro potrebbe derivare all'interiio del iiostro Duomo. Partendo da un severo criterio d'arte i 1)adri Domenicani, officianti in Sam Domeiiico, fecero recentemente clella loi-o chiesa, guasta da molti e successivi (i.i:turpamenti, uno dei gioielli dell.architettura piemontese. n si ebbero grande e meritata lode, e con essi il comm. Brayda,, che all'opera di restituzione alla primitiva bellezza diede cura sfipiente e coiitiiiua. I,a chiesa di Salt Domenico `- saggio ritorii6 ill gran Parte la crisalide primitiva. I+'arte torillese lloll ha che a rallegrarseiie. Ben altre acque corriamo con la chiesa di San Filippo. Lo sfarzo; l'affannosa ricerca di linee moviINTERNO DEI,I,A CHIESA I)I S. DOMENICO. squisito cli quel gotico piemoiitese, che a oiiore della iiostra terra - era stata, iiifatti iiei suoi ciiique secoli di vita sacrificata, in ogni modo. Resa irriconoscibile la facciata; 1-ovinati i muri e squa,rciati, per ottenere una luce pill abbonda,iite; rivestite le prime linee semplici ed eleganti colt intonachi e curve pesanti, d'un ba,rocchismo sfacciato o di ben cattiva lega... Chi,11ell'agile inseguirsi della doppia fila di colonne, su cui Ditta PIETRO PRBSBITERO e Fi8li Via Roma,18 t? TOR|N0 t? ViaMazzini, 0 T®lofono 35-77 Telofono 20-28 AssQrtimento cornici d'ogni genere; sagome di legno pressate a fuoco per gtlarnizione mobil{, vetrine, " stand „ a# S'incarica delta messa, a posto ct Campioni a richiesta. mentate; qua e la. anche la pesantezza liella sovrabbondanza di particolari; 1a ricchezza della fantasia; 1o sdegno assoluto per tutto quanto non a linea curva; 1a mania di riempire ogni piccolo vuoto, che contraddistinguono il nostro rna,gnifico barocco piemontese, hanno nell'interno della vasta chiesa un esempio assai caratteristico. Certo ben altro lascerebbe supporre la fa,cciata, di cui il 1ettore non torinese ebbe un'idea nel bellissimo disegno a penna di Cesare Ferro, pubblicato iiel n. 8 di questa rivista„ Facciata, che nell'armonia severa delle proporzioni ; nella grandiosita dell'atrio, net colonnato d'ordine corinzio fa pensare a due altre chiese assai notevoli nella cerchia della citta: quella dedicata a Sam Ma,ssimo, opera dell'architetto Carlo Sada, classica di veste e ragguardevole per mole, e quella della Grali Ma,dre di Dio, imitazione del Pantheon, ideata dall'architetto Boiisigiiore. I,a chiesa di Sam Filippo reca d'altra pal-te in froiite i nomi dei due pil`1 grandi arc`hitetti, cui 'l`orino deve il suo rinnovamento architettonico: quelli del Guarini e dello Juvara. E dello Juvara sono altresi alcune altre chiese torinesi, Ira cui notevolissima quella del Carmine, mentre la chiesa di Santa Cristina deve soltanto allo Juvara il disegno della bizza,rra facciata, essendo stato 1'interiio costrutto su disegno di quello stesso architetto Pellegrini, - 254 -
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