L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI TORINO 1'espressione violenta della passione raggiungono talvolta, nel Ferrari, un altissimo grado, anche se la composizione sia spesso sovraccarica, ed il pittore si riveli assai ineguale nella tecnica, (BURCKHARDT, £e C¢.CG7o%e, Pag. 722). tlDD Ed ecco un none, che non a chi non conosca: ch6 per la folla i sinonimo di grazia, di dolcezza, di forma impeccabile, poiche tosto rievoca alla mente immagini soavi di madonne e di puttini d'una leggiadria senza pari, e per coloro che volgono la mente assai pith alle s¢cz%ze celebi-i del Vaticano, c`he non alla Madonna della Seggiola, equivale a nobilta, a grandiosita, a splendore di celebre, - Pierin del Vaga - aggiungono essere difficile un sicuro giudizio per i danni che la pittura ha sofferto. Noi crediamo tuttavia che, se in tanta libidine, donde paiono invasi i nostri direttori di collezioni d'arte, di cambiare sui cartel1ini i nomi, attribuendo ad un tratto a Caio cia che per lungo e geqerale consenso fu ritenuto sino a ieri di Tizio, il nostro acuto direttore della Pinacoteca permise che il nome di Raffaello continuasse a richiamare 1'attenzione sulla tavola, qualche soda ragione ci deve pure essere. Comunque : dei dubbi era nostro dovere tenere conto, e onestamente lo fac`emmo. A1 1ettore il dire se 1'opera gli piaccia, o no. Fra tante contestazioni l'osservare serenamente la causa di esse, GIAN BATTISTA TIEPol,o (1696-177o) -11+ TRIONFO DI AUREI,IANO composizione, a fascino d'un'arte pensosa e veramente rasentante le vette del sublime: Raffaello Sanzio ! Di lui la nostra Pinacoteca ha una tt Sacra famiglia >>, che ~ dalla tenda che cela nello sfondo una parte del paesaggio - prende il nome di tt Madonna della tenda )). E di questi giorni si parl6 appunto del rinvenimento in Inghilterra di un disegno, che vuolsi di malio di Raffaello, e che corrisponderebbe esattamente ad un'altra t( Madonna della tenda J>, esistente nel Museo di Monaco di Baviera. Occorre infatti dire che 1'autenticita del quadro esistente nella nostra Pinacoteca a contestata da qualche studioso. E non solo il Passavant, il Crowe ed il Cavalcaselle ne mettono in dubbio la paternita, rna i due ultimi contestano anehe alla Madonna di Monaco il diritto di attribuirsi il nome grandissimo de]1'Urbinate. Quello che a certo si a c`be il quadro, su legno, alto o,79, largo o,56 fu acquistato per un prezzo non alto verso il 1826 dal pittore Boucheron. Costui lo fece, a quanto sembra, restaurare, vendendolo due anni dopo, per settantacinque mila lire a Carlo Alberto, allora principe di Carignano. E dalle auguste mani il dipinto pass6 alla nostra Pinacoteca con 1'aureola del none di Raffaello. Al solito - o quasi - 1'opera di ristauro fu esiziaie. Tanto che il Crowe e il Cavalcaselle, piegando a credere che il quadro non sia del Salizio, e piuttosto rifletta la maniera d'un suo scolare pure e giudicare secondo la nostra impressione individuale a un piacere dello spirito, che non manca di allettamenti. E veniamo ad un'altra opera di non dubbia originalita e c`he dalla grazia, dal sorriso mite, dall'armonia delicata ci trasporta in mezzo al movimento, alla drammatica dell'episodio, alla bellezza di una pittura d'un artista focoso e ricco di immaginazione : un artista che oggi a pith che mai in auge.. Giambattista Tiepolo, veneziano. tl Cl tl tt 11 trionfo cli Aureliano )) ce lo rivela in molte delle sue qualita pii`i caratteristic`he. Donata alla Pinaeoteca nel 1869 dal cav. Francesco Marsengo quest'opera del Tiepolo conta non meno di una dozzina di figure in grandezza naturale, e misura metri 2,6o di altezza per 4,o2 di larghezza. I+'imperatore in piedi sul carro della vittoria, tirato da due eavalli bianehi, conduce prigioniera di guerra, nel trionfo, Zenobia regina di Palmira. Popolo e guerrieri con trofei, vasi ed insegne seguono il carro acclamando. I+a figura d'un'altra donna dolente, d'un'altra prigioniera appare dietro il trionfatore. I+ontano altri cavalieri, altri trofei. E la prima impressione, prodotta in noi dalla vasta composizione, a quella di un grande schizzo, gettato gii`i con una facilita e con una bravura eccezionali. Pennellate larghe, fluide ; una pienezza - 214 -

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