L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I+'ESPOSIZIONE DI TORINO melancoiiica, che si cl.iffonde dall'opera ; la bellezza di un'esecuzione sentita, 1arga e ad un tempo ricca di delicatezza e di squisite ricerche per farci ammirare una tavola, che molte gallerie vorrebbero possedere. La figura del santo a sinistra non ha, i vero, il rude vigore che si addice al 1egionario : a anzi dolce e quasi languida. Le mani ha,nno del £emineo; il volto ovale, d'una bellezza tutta soffusa di melane penetrante del vero da farci ricordare, senza tema di rimetterci nel confronto, i puttini pith belli, di cui si compiacque 1'Urbinate. La tavola, di cui ci occupiamo, sembra tt per la venusta delle fattezze dei volti,1a correzione del disegno,1'armonia dei colori (Cot,oMBo, T'?.Z¢ ¢?. G¢"dc74z¢.o Fc/7¢74.) potersi a,ttribuire al periodo migliore di Gaudenzio, se anche richiami alla mente i primi lavori d_i lui, Reputa invece lo Jacobsen che essa sia proprio del primo RAFFAELI,0 SANZIO (1483-1520) 141 MADONNA conia lion prov6 certo il vento della battaglia,, ii¢ 1e aspre fatic`he del campo. Ma che perci6 ? Anz,itutto sappiamo noi se il pittore non dovette cedere a certe tradizioni, a certe imposizioni ? E poi : possiamo forse pretendere di avere qui la rivelazione di un carattere, quale spesso ci a data dai grandi ritrattisti del tempo ? La figura mite, espressiva del giovine martire armonizza perfettamente col resto : pii`i rudemente vera essa forse ci offenderebbe. E con quanta umilta, quasi lion osando riguardare, S. Martiiio porge la mela al Divino i I,'angioletto poi a' piedi del trono rivela tanta grazia iiell'atteggiamento, e questa grazia a cosi inspirata ad un senso squisito DEI,I„`l TENDA periodo, in cui il Ferrari tt si dimostra artista piemontese, e lion |]er anco milaliese. E trae un argomento di prova dai riflessi verdi azzurrognoli, che spesso si trovano nel maestri piemontesi, e che (iui si aecentuaiio con forza. Gaudenzio Ferrari - scrive un profondo e diligente critico d'arte che studio con amore e con indiscutibile competenza 1'arte nostra, -Gaudenzio Ferrari a uno dei maestri piti potenti del 5oo. Egli ci appare come palleggiato da un vento tempestoso Ira le antiche scuole lombarda e piemontese e le scuole varie di I,eonardo, del Perugino e di Raffaello; rna in lui, tutte le influenze si trasformano sotto 1'impero di una originalita grande, e nel fondo del1'anima sua ha radici profol]de il naturalismo. I+a vita, il movimento, - 213 -

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