L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I+'ESPOSIZIONE DI TORINO Torino net suoi Monumenti IL SECONDO PERIODO -i- -- ZEEiiEiEB, i_i1,,`\ted+J] I, "", A EN`` 'RIE85fll lIG ` trfi\m§M¥\A x ,ari§RE E=RT 3ee#,~ee RE`\ RE I,), Y,/ Issl nel numero di Ottobre come il monumento al Duca di Genova„ inauguratosi nel 1877, segn6 nuovi orizzonti all'arte statuaria torinese. L'idea dello scultore Alfonso Balzico, che gia aveva dato alla citta il monumento a Massimo d'Azeglio, parve ed a forse troppo ardita: od almeno certi canoni artistici, che pure conviene rispettare, sembrarono e sembrano ribellarsi all'audacia del concetto.11 B.alzico rappresent6 imf atti - come si sa - il Duca, Ferdinando di Genova nell'atto, in cui -cadutogli ferito il cavallo nella battaglia di Novara - incQraggia impavido i soldati alla pugna. Magnifico momento storico, d'una, difficolta quasi irrea1izzabile in arte. Perche niuno vorra negare che 1'arte monumentale non abbia a trarre un meraviglioso vantaggio dall'¢z¢.o#e. Guai anzi a quelle opere, che ci appaiono rigide e quasi stecchite, entro lo stampo di formole convenzionali, attingano esse alla nobilta di un Verrocchio, od alla vigoria di un Donatello, nel Gattamelata e nello Sforza. Ma esj 7#o¢"s a.„ 7c!b"s ..... E c'e un limite anche nell'arte monumentale. Questo limite consiste semplicemente in quel benedetto buon gusto che tutti credono di avere, e molti non hanno. Un monumento a armonia FEDERICO SCLOPIS di Edoardo Rubino. di proporzioni e di linee. Esso pud essere movimentato quanto si vudle, rna deve in questa armonia ricercare una fonte di nobilta e di grandiosita. I,a statua innalzata in piazza Sam Carlo ad Emanuele Filiberto da - campata cosi, sola, sul bel1issimo e semplice piedestallo - quanto non saprebbero esprimere I orse venti allegorie, che le si raggruppassero a torno. Perche essa a armonica in se; a proporzionata alla piazza, ove sorge; a di una salda struttura, che chiamerei architettonica. Dello stesso Marocchetti chi non ammira i quattro soldati di cosi solido impianto della base del monumento a Carlo Alberto_? Ma chi pud ugualmente dire ben trovata la rigida figura del re a cavallo, colla destra anche pith rigidamente protesa ? ajk SEppure di linee movimentate c'e qui assai maggiore dovizie, di quanto non ne troviamo nel capolavoro di piazza Sam Carlo. E il re a - come suole dirsi - in azione, mentre riposano i soldati. Non a dunque il movimento - derivi esso dal momento rappresentato, o attinga esclusivamente alla fantasia dello scultore - una condizione essenziale alla bellezza dell'opera d'arte. Perche a questa stregua una grande parte della scoltura greca potrebbe chiudere bottega. Questo movimento diventa invece un coefficiente estetico tutte le volte che lion dipartendosi dall'armonia, dal1'equilibrio dell'insieme - base di soddisfazione dell'occhio, e quindi di serena contemplazione - giova ad imf ondere vita nell'opera d,arte. Ora il Balzico, pure compi.9ndo opera ardita e in molte pa,rti pregevolissima, non pose abbastanza mente allo sviluppo del1'insieme; onde il monumento 7¢o7¢ /a ZJc;#c2, se visto da certi punti della piazza. Ma, come dissi, 1'ardimento parve condurre a nuove ricerche i nostri artisti. Lascio infatti da parte il ricordo al La Farina, inaugurato nel 1883, operadiligente,rna fredduccia dello Anteri, e quello al generale De Sonnaz, che il Dini, buon conoscitore della forma, rna tutto impacciato nei lacci dell'arte accademica, esegui nello stesso anno, Clichi « Augusta y` GIUSEPPE I,A FARINA dello scultore M. Anteri-Pomar. e vengo al monumento di Odoardo Tabacchi per 1'eroe di Caprera. Su un masso granitico, rozzamente sbozzato nella parte superiore, pulito su tre I accie nella parte inferiore a basamento, s'erge, semplice e dignitosa, 1a figura di Garibaldi, il ¢"#c%o 1eggendario agitato dal vento, 1'occhio fisso nella lontananza,1a bella testa fieramente eretta. Sotto, una superba figura di donna-1a Liberta-si stacca dal masso granitico, e la modellatura larga, semplice e sentita contrasta con le linee movimentate dell'insieme, rise ancora pith varie da un leone ruggente, sulla parte sinistra del monumento. Opera forte e,- degna, £orse alquanto frastagliata e deficiente di quella grand'iosita e di quella nobilta, che 1'imponenza di una massa pith compatta avrebbe consentito: rna certo caratteristica e notevole nel grande risveglio dell'arte statuaria piemontese. Ad Alfonso I,amarmora dedic6 invece lo scultore Grimaldi un monumento equestre, - inaugurato il 25 ottobre 1891 - raffigurante il comandante della spedizione di Crimea e il ministro della guerra, cosi discusso a' suoi tempi, in atto di accorrere ad un qualche riparo, strette le redini del cavallo nella sinistra, 1a -- 204 -

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