L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI TORINO da cui si sprigionano fremiti di ricordi. E veramente con gli intatti superstiti avanzi di Deir el Medinet a tutta una piana vicenda che si narra ed a uno e continuo il filo dell'esistenze che, emerse con le fiamme dell'amore precipitarono nel1'ombra della morte, ed a uno e breve il passo che dal raccolto talamo nuziale separa le tombe coronate di maesta. t> tl tl Un graduale esame di siffatte manifestazioni d'arte, dalle statuette funebri alle stele graffite con scene religiose ed iscrizioni, di cui il Museo torinese ha molti ed interessanti esemplari, prepara il visitatore ad ammirare degnamente la magnifica raccolta statuaria alla quale il nostro Museo appunto deve uno dei migliori suoi titoli di rinomanza. Composto appena il ritratto del morto il popolo egizio lo nascondeva nelle nicchie segrete del mausoleo, ponendo mente che di tutte le statue quella rappresentante il figlioletto si ponesse bene accanto alla madre o a lei potesse volgere ancora gli occhi supplicanti, e che il morto re sul trono istoriato avesse sempre a fianco la donna che nel silenzio della tomba gli era compagna come nei fasti dell'impero. Di queste e di altre inerenti usanze pud farsi preciso concetto chiunque consideri il complesso delle sculture di cui parte a collocata fra gli altri vari oggetti nelle sale superiori ed il nucleo principale al piano terreno della nostra collezione. Mirabile sapienza dell'artefice che eterna in larga solidissima semplicita, di mezzi le immagini e i sogni destinati alla venerazione: egli cinge di bellezza e di grandiosita ogr]i sua figura, anima con 1'instancabile sua fantasia i simulacri della dea Sekhet dalla testa di leone, costruisce nel rigido blocco creature strane serrate in linee ferlne e solide come architetture di templi, tenta il mistero delle I Sfingi e modella ad una di esse le Sembianze del suo re Amenofi Ill, legando in un atto 1'architettura che innalza contro i vasti orizzonti la severa trabeazione dei templi, e la musica che anima i remoti silenzi con melodie ampie come i flutti del mare. E un breve, enigmatico Statua di Ramesse 11 (Sesostri). solo la visione della potenza terrena e della divina, e assurge infine alla prodigiosa concezione della statua di Ramesse 11. Quante di queste opere si possono noverare al mondo cosi magnificamente belle ? I,a sapienza de]1'artefice e la profondita del sentimento si sono fuse nell'attuazione di un monumerito che Tomba di Kfeo - Tavolino. rimarra per certo attraverso la storia d'ogni tempo come uno dei pill palpitanti esempi dell'ascesa umana verso i puri regr;i della bellezza. Sta lo splendido monarca avvolto nella veste striata che ne delinea le forti e pur gentili forme, e nella sua equilibrata compostezza tutta vibra 1a figura e palpita, come se in modo meraviglioso abbiar] concorso, ad evocarne 1'immagine, non la scultura sola, rna tutte 1'arti: e sorriso illumina il volto del grande re: gioia forse per il popolo egizio di immaginare i suoi morti pii`i degiii di godere le bellezze della natura perche si sono purificati attraversando le fiamme del dolore e preparati a una pith felice dimora. t> tl A Fonte inesauribile di emozioni e di godimento estetico a il Museo Egizio di Torino: questo ricordi il lettore, a cui sono nell'anima i sensi dell'arte. GIAN BISTol+FI. 11 direttore del Museo Egiziano e la scoperta delta tomba di Kha Conoscete il Comm. Prof. Ernesto Schiaparelli ? Di nome certamente. Sospettare il contrario sarebbe farvi un torto gratuito. I+a fama+di lui a europea, e non soltanto nel- l, 1,art::::€£%t::ofaes:£envoer:e]::me::feel:t:cff:zfa; se qualche cosa di profondo, e di universale ad un tempo. 11 velo dei secoli non a veto di morte per esse; non a oblio. Anzi acuisce il desiderio di penetrare il mistero, che sotto il velo si nasconde. Cosi man mano clie queste civilta pii`i antiche rivelano una qualche parte della loro essenza a c`on un senso di meraviglia che noi vediamo rivivere in esse foggie ed usanze, che credevamo nostro patrimonio. Ora 1'Egitto, con Roma ed Atene -Le forse al disopra di esse - tiene il primato. La sfinge formidabile, che custodisce il deserto, sembra un. enigma, che tortura tanto pith le menti quanto, ingrandita ancora dalla fama e dalla leggenda, ci appare pit`i superba 1'evocazione di una Tebe o di una Menfi. I segni della grandezza passata, 1e tracce di una civilta, che il pensiero ama raffigurarsi cosi diversa dalla, nostra, e di cui pure ogni giorno meglio si vanno accentuando le rassomiglianze, i colossi architettonici, che lo squallore circostante sembra, rendere pith sacri e simili a Deita, contro cui nulla abbia potuto 1'opera del tempo; 1'abbondanza di documenti e di oggetti rinvenuti nelle tombe, onde ci avvicir)iamo attraverso a diecine e diecine di secoli alla vita quotidiana e famigliare di gente, che sembra Tomba di K%cz - Scacchiera. anche meglio rivivere nelle conservate mummie. . . tutto, tutto a eccitamento a rialzare il velo dell'Iside misteriosa, che ci appare interessante, rna fredda, nei musei ; viva, rna troppo convenzionale e manierata nelle opere d'arte, che al vecchio F,gitto si ispirano. Perci6 i sempre cosa allettevole 1'udire da coloro, che pith direttamente furono a contatto con questa civilta primitiva - in quanto primi ne investigarono i segni sottraendoli alle viscere della terra - 1a storia delle loro investigazioni, il risultato dei loro studi. La parola acquista in questo caso un particolare carattere di vivacita, 1'impressione diretta e 1'espressione delle sensazioni - 196 -

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