L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI '1`ORINO 11 Museo Egizio di Torino RA quante raccolte d'arte sono conservate in Toriiio la, pill Preziosa certamente a il Museo Egizio, il quale d'altra parte va considerato da studiosi e visitatori come uno fra i Pii`i interessaliti cl'Furopa. A questa mirabile col1ezione a intimamente legato il iiome della iiostra Casa Reale : intrapresa infatti nel secolo decimoottavo per eccitamento di Carlo Emanuele Ill, essa deve ora i suoi pid recenti e significativi acquisti a una missione promossa da Vittorio Emanuele Ill. Queste e varie altre fortunate circostanze hanno contribuito a che si riunisse nelle sale dell'Acca- (1emia delle Scienze un materiale magnifico per la conoscenza e 1' interpretazione dell'antichissima civilta egizia. Migliaia di oggetti, dagli utensili (1ella vita famigliare ai simulacri delle sacre re1iquie, volumi di memorie istoriate da fantastiche scene d'oltretomba, cumuli di rovine funerarie, immagini grandiose della regal potellza, tutto concorre a una definitiva comprensioiie dell'essenza stessa di questo popolo di a,rtisti tita,nici. E questa che cosi si svela e 91oria che 1'ombra di tanti secoli moll ha, peranco offuscata. tl A tJ Uii vero e proprio tesoro per il nostro Museo a costituito dalla raccolta, dei papiri civili e funerari, sepolti in massima pa`rte nelle tombe, accanto alle salme mummificate; tratti dagli archeologi, nelle avide ansiose ricerche, fuori della sac`ra compagine che da tant'anni li custodiva, essi hanno oggi ancora nella luce iiova bagliori vivi che guizzano attraverso le pitture adoriianti i lunghi rotoli del volume. Fra tutti importantissimo appare il £¢.Z7yo czca. jl4oyj4.: testo di preghiere, inrii, cerimonie, esorcismi che accompagnavano nel sonno eterno il defunto perche egli conoscesse il 1ungo cammino che doveva trarlo a vita beata. Parecchie scelie miniate illustrano i molti capitoli: scene c`omposte con una mirabile varieta di aneddoti, eon una ingenua e pur Jibrante potenza di espressione. Sono gli Dei, vestiti di splendore e di maesta, che danno giustizia dinanzi alle A custoclire duiique in etei-Ilo la salma, si componeva una bartl scavata nell'albero sicomoro, fregiata con figure d'arte a colori vivi come fiamme o cupi come la stessa morte. Di queste bare, risultaiiti alcune volte persino cli tre casse seri.ate l'uiia, dentro 1'altra, il nostro Museo conserva parecchi esemplari intatti, 1)ellissimi, come pure possiede collezioni magnific`he di tutti gli amuleti che venivan posti presso la mummia. Tali gli innumeri scaral)ei, le corone, 1e croci ausate, gli #Z), vasi in forma di cuore, destillnti a scongiurare la divina condaiina, giacche il defuiito poteva iiell{` sua resul-reziolle sperare soltaiito allora che 1'eterno giudice proour+z,iass3e le paLrofe.. « che i,l suo cuoyc sia yi,messo al suo ¢osto ». Alti-a rac`colta molto preziosa a quella delle pic`cole statue funerarie, rappresentaiiti rigide figure dalle braccia inStat.uetta di y?.s¢o7?c7c/j}G. turbe genuflesse dei morti, sono i fedeli che ill.vocaiio clemenza e recan doni e scortano con le loro preci il viandante nel viaggio eterno. Su la base di questo principio che 1'animae il corpo sopravvivessero alla morte, il popolo Egizio ha profuso a piene mani nelle sepolture tutto ci6 ehe al defunto poteva tornare di bisogiio e di conforto. Poiche infatti ogni natura nel grembo della sua terra rifioriva ad ogni morte, poiche il 1oto sacro ad ogni alba rifioriva e il Nilo con l'estate fedelmente rinasceva dalle aride siccita, poiche anche la fenice divina, apriva 1'ali dorate nel sole con ritorno uguale, 1a religione egiziana sogn6 per i morti non il 1etargo seiiza fine, rna un migrare lento attraverso i cieli e i tempi, un migra,re delle anime che non sollo morte, rna nella morte haimo trovato un principio nuovo e una, nuova vita. crociate sul petto. Sono gli %s¢¢Z7/?;4, i 7".s¢o7'2cze74Z4., che hanno dovere di essere pronti ad oglii chiamata del Dio, e di sostituire il morto qualldo esso venga destinato al 1avoro iiella vita dell'al di la: opere modeste di proporzioni, rna assai interessanti per il sintetico modellato dei piani, per la complessa varieta della colorazioiie che, nelle gamme dell'azzurro, vibra dalle piti teliui alle pith intense. Queste statuette richiamano le altre, pii`i importanti ancora, in cui a rappreser]tata lzi vasta falange delle deita egizie. I,'attivita degli artisti si a, per questo aspetto, alimentata delle piL`1 inverosimili e complicate concezioni della fantasia popolare, alla quale del resto la mitologia stessa deve le sue origini. A(1 0siride e ad Iside, composti nella grave e doviziosa maestosita del 1oro potere e raffigurati, presso la raccolta torinese, in numero di immagini molto ragguardevole, fa corona la serie di tutte le altre divinita, che concorroiio iiel loro assieme a formare quella che potremmo chiamare una vera e propria fauna mitologica. Si tratta in realta del dio Horo, il quale sotto forma di spa,rviero cinge con le sue ali i corpi di Iside e di Osiride, della dea Beset, dalla testa di gatto, di Set genio del male, sotto sembianze di cane. Secondo la religione egizia, queste e altre divinita amavano talvolta apparire in mezzo agli uomini, celandosi con siffatte spoglie belluine, non di rado partecipando ai dolori della vita terrestre. In questa considerazione il popolc) aveva cari anche gli animali, nel culto ri_ spettivamente col1egati ai singoli dei. Di essi molti colitiene il nostro Museo, conservati con processo di imbalsamazione, in parte cinti di fascie al pari delle mummie e in parte chiusi in piccole casse che sono tagliate secondo la forma dell'animale stesso. Notiamo, Ira gli altri, due Cino- Gatto dibronzo (simbolo della Dea Bcsc/). cefali sacri al dio I+uno, coccodrilli, sciacalli e gran numero di gatti particolarmeiite ricordati nella veneraziolie della dea Beset. Aceanto a queste varie produziolii (1'arte con speciale rigufirdo dedicate a scopi funerari e 1.eligiosi la c()llezione egizia di Torint) - 194 -

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