L'ESPOSIZIONE DI TORINO UN ANGOI,O TRANQUII+I+O anni dopo, e che Cristina di Francia fece rifabbricare nella attuak` forma, rna il none a assai pith antico, poiche connesso al 1uogo ill documenti anteriori al secolo decimoquinto, e forse provenne da Fot. Dot,t. Beyta. I+UNGO IL PO qualche antica cappella dedicata a S. Valentino : il parco non data che dal principiodelsecoloscorso. Cominciato nel 1836, fu ingrandito e rif atto nel 186o sui disegni del francese Barillet Decamps, capo giardiniere della citta di Parigi. L'uomo che lo tracci6 fu un artista vero ed un artista sapiente e geniale. Nonv'erano in quel tratto di sponda se non prati e viali ; egli seppe, ondu1ando artificialmente il terreno, produrre 1'illusione di uno spazio pid vasto e procurare visuali variate e bellissime: seppe far si che il viandante potesse dopo pochi passi credersi lontano dalla citta e trasportato in una poetica scena di miti vallette e di dolci eminenze : seppe farne convergere lo sguardo sul fiume e sullo scenario della collina. 11 tratto pith antico, quello compreso fra il Po, i corsi Vittorio, d'Azeglio e il castello del Valentino, per la felicita squisita delle ondulazioni, per la bellezza scenica delle prospettive, per la scelta e disposizione ingegnosa delle masse arboree a uria cosa perfetta in cui non a un solo errore di sintassi o di ortografia estetica : a un gioiellb ; non credo che dato un uguale spazio di terreno se ne possa trarre una maggior copia di effetti di forma e di colore ; ed a soltanto a lamentare che iiella prosecuzione del parco non si sia saputo in tempi pith recenti tener presente quel1'insegnamento di genialita e di poesia, e si sia sacrificata la larghezza dello stile a forme di giardinaggio molto memo nobili. Quale dei Torinesi, o dei forestieri che sostarono nella nostra citta un'ora fugace od un lungo lasso di tempo, non ha avuto un palpito di entusiasmo od un debito di riconoscenza verso il Valentino ? 0 che ci sia apparito in un giorno invernale, austero sotto il manto di neve che orla i rami degli alberi ignudi e grava le rigide fronde degli abeti, quando la collina si erge di fronte tutta nivea di candori argentini e le acque del fiume sembrano torpenti nel 1oro freddo splendore di acciaio; o che ci abbia sorriso in un mattino di maggio, tutto tenero di verde nuovo e sonante di cinguettii di fringuelli e di liriche canzoni di rosignuoli ; o che ci abbia attratto nel mistero lunare di una notte d'estate con placide luci d'argento e I antastiche ombre paurose, quando i tigli profumano languidamente e 1'assiolo manda il suo appello 1amentoso ; o che ci abbia affascinato in un pomeriggio d'ottoFot. Dott. Beyta. Sol+ITUDINE bre con lo splendore ruti1ante delle sue chiomeinverosimilmente dorate, con le trasparenze dei cieli languidi dietro le fronde pith rade, col susurro strepitoso delle secche foglie fruscianti; o che ci abbia dolcemente persuasi in un -- 18 --
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