L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI 'l`ORINO FERDINANDO DI SAVOIA DUCA DI GENOVA Statua equestre in bronzo dello scultore AIfonso Balzico. fu a quel tempo cagione di alte proteste dell'Austria presso le Corti d'Europa, poiche essa vide in esso come una provocazione. E tale voleva forse essere infatti. 11 1859 vide pure sorgere il 1852) t( sommo filosofo, fortissimo propugnatore del primato e dell'indipendenza d'Italia )) ; e 1'opera serena, equilibrata dell'A1bertoni parve ben degna del1'uomo, che si voleva onorare. Finalmente, prescindendo dal1'inaugurazione, avutasi nel 1858, di una statua pill pretensiosa, che non bella, donata alla citta di Torino dalla vedova del calabrese Guglielmo Pepe, - caro ai fasti ita,1ici per lo sdegnoso rifiuto di ricondurre a Re Ferdinando le truppe napoletane, inviate nel 1848 contro 1'austriaco, e per 1'aiuto portato per esse a Venezia, - fu nel 1861 che Torino pote vantare un altro colossale monumento equestre, anch'esso del Marochetti: quello a Carlo A1berto. L'iniziativa di a,ttestare so1ennemente, con una grandiosa opera di scoltura, 1a, riconoscenza del popolo al largitore dello Statuto era peraltro sorta sin dal 1847, e cioe due anni prima della morte del re. E tosto si erano raccolte pith di cinquanta,mila lire. Ne il disa,stro di Novara, ne 1'abdicazione del principe, pure riempiendo di angoscia gli animi, erano bastati a distogliere il generoso Parlamento subalpino dal divisato disegno. E con generoso monumento al Gioberti (I8olClictu± « Auqusta `. CARI,O AI,BERTO Gruppo in bronzo dello scultore Carlo Marochetti. impulso, su proposta del deputato Chenal, il 26 marzo 1849, esso votava per acclamazione di concedere il pith largo aiuto al progetto. Episodio questo non molto noto, e che qui volli appunto ricordare, perche atto ad esprimere come nei saldi cuori dei piemontesi di quel tempo forPer ricordare il TRAFORO DEL FRE]US (Cellisio) Monumento ideato dal conte Panissera di Veglio Modellato dal pro£.I,. Bellj, eseguito da allievi della R. Accademia di Belle Arti. - 156 - tunoso la sventura non riuscisseL a cancellare la gratitudine. Varie vicende, e molte polemiche intorno all'ubicazior.`.e del monumento fecero ritardare di molti anni 1'inaugura,zione. E finalmente il 21 1uglio 1861 1'opera del Marochetti apparve agli occhi del pubblico, sollevando vivaci osservazioni per la figura equestre e per 1'insieme, ed ammirazione per le quattro statueL colossa,1i in bronzo del cavalleggero, dell'artigliere, del bersagliere e del granatiere, cosi vigorose nel semplice verismo, e tali da I are assurgere il monumento a vera dignita d'arte. AI 1861 risale pure 1'inaugurazione del monumento a Daniele Manin, dovuto allo scalpello di Vincenzo Vela. Nel giugno 1855 giunse dalla Crimea la notizia della morte di Alessandro Ferrero della Marmora, creatore del corpo dei bersaglieri. E tosto nacque 1'idea di perpetuame le sembianze nel bronzo, o nel marmo. 11 Cassano, che gil aveva dato prova del suo valore col Pietro Micca, ebbe 1'incarico dell'esecuzione. Ed il bronzo, che orna il giardino di via Cemaia, a pieno di movimento,

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