L' Esposizione di Torino: Giornale ufficiale illustrato dell'esposizione internazionale delle industrie e del lavoro 1911

I,'ESPOSIZIONE DI TORINO decenni, il paese a, e resta essenzialmente uno stato agrario e, come or non a guari esponeva 1'economista geniale Luigi Luzzatti, si presentera per 1'Italia in modo ancor pith sensibile la necessita di trovare all'estero mercati per i suoi prodotti agrari, per le sue primizie in frutta, in legumi, mandorle, eec., per le sue sete greggie, e la sua canapa, per le sue uova ed i suoi fiori, i suoi oli ed i suoi vini. 11 Console germanico a Milano Trotz des staunenerregenden Industrialisierungsprozesses, den Italien seit zwei Jahrzehnten sich auf seinen Boden, vornehmlich im Norden vollziehen sieht, ist und bleibt das Land doch vorwiegend ein Agrarstaat und es wird sich, wie vor Kurzem der geniale Staatsmanii Luigi I,uzzatti ausfuhrte, die Notwendigkeit auch weiter ftihlbar machen, ftir die landwirtschaftlichen Produkte Italiens, 11 Consol3 germanico a T.`)rino Comm. BREITER, Co%s. cZ¢. £egc}z?.o%e. VON KUEI,MER, Mentre altri paesi dell'Europa centrale, sono nell'uno o nel1'altro dei detti articoli e in pid di uno di essi, diventati concorrenti, 1a Germania fa forte ricerca di tutti i prodotti nominati, e ne avra sempre bisogno. D'altra parte il valente e perspicace commerciante italiano, col suo ingegno chiaro e sensato, ha compreso che il tt Made in Germany >) non a pill uno scherno, rna una raccomandazione, e che per qua,nto riguarda la bonta come la convenienza della merce e la puntualita nelle consegne, egli pud in Germania acquistare altrettanto, se non con maggiore vantaggio che altrove, merci pronte in quei campi nei quali la industria nazionale non si a ancoi-a affermata con una produzione propria, sia cid in macchine, materiali greggi, materiali abbozzati. Non i dunque un mero caso, se col volgere dei tempi 1'Italia ha dato nei bilanci del suo commercio internazionale un posto sempre maggiore alla Germania„ e cid tanto nella parte passiva, come in quella attiva, vale a dire cosi nell'importazione come nell'esportazione. Secondo il noto detto di Napoleone, 1e cifre non ingannano, ed a perci6 1ecito rilevare che 1'Italia nell'aiino 1889 di fronte ad una esportazione totale per milioni Ioos,7 ha venduto alla Germania merci per 95,I milioni e su una importazione totale per 144o,7 milioni, ne acquist6 da essa per 156,5 milioni. In ambedue le rubriche la Germania ebbe allora il quarto posto contro a concorrenti rappresentanti cifre doppie e financo triple della sua. Nell'anno I9og 1a Germania llei suoi scambi c`on 1'Italia ha superato tutti gli altri paesi, e in pal.te in modo considerevole, cosi in rapporto all'importazione come in rapporto al1'esportazione. I+'Italia su una esportazione totale del valore di 1887,8 milioni, ha spedito in Germania per 3oo,9 milioni di merce, e questa ha partecipato con 49o,7 milioni all'importazione totale dell'Italia ammontante a milioni 3097,I di lire. Cid rappresenta, a vero, uno sbilancio di Ioo milioni fra esportazione ed importazione a carico dell'Italia ; rna 1'Italia trova certamente un compenso tanto nel f atto che annualmente 11 Cons. intimo di commercio RAVENli Vice-Commissayio gen. 1lnelllll,byo delta pyesi,d. della sez. Geyynuni,oa. fiir seine Stidfriichte, Frtihgemtise, Mandeln und Obst, ftir Rohseide und Rohhanf , fiir seine Bier und Blumen, seine Oele und Weine im Ausland einen Markt zu finden. Wahrend die anderen mitteleuropaischen Lander in dem einen oder anderen Artikel oder gar in mehreren bereits Grade zu Konkurrenten geworden sind, hat Deutschland ftir alle diese Produkte starken Bedarf und wird sie auch immer brauchen. Andererseits hat der geschaftsthchtige, umsichtige italienische Kaufmann mit seinem klaren und ntichternen Verstande am ehesten begriffen, dass das(( Made in Germany >) nicht mehr Spott, sondern Empfehlung bedeutet und dass er, was Giite, Billigkeit und Ptinktlichkeit der I,ieferung anbetrifft, in Deutschland ebenso vorteilhaft, wenn nicht noch ginstiger wie irgend wo anders kaufen kann, sei es in fertiger Ware, wo die einheimische Industrie ncch nicht angesetzt hat, sei es in Maschinen, Rohmaterial und Halbfabrikaten fur die bereits HANS AI,FRED RICHTER Aychitetto consvelente della Sezione Geymanica. emigrano in Germania 6o a 8o mila operai italiani i quali trovano ivi proficuo lavoro temporaneo. ed anche continuativo, mentre, secondo 1'ultimo censimento, abitavano in Italia soltanto Io.715 sudditi germanici, quanto nella forte affluenza di viaggiatori germanici apportatori nel Regno di guadagni considerevoli. Ora 1'Italia si prepara a festeggiare nel prossimo anno 1911 il cinquantenario della, sua proclamazione a Regno. Sul suolo classico di Roma si inneggera alle arti belle. 11 commercio, i mestieri e le industrie invece forniranno le prove del 1oro sviluppo nell'attivo settentrione, in Torino, tanto rinomata per vorhandene eigene Produktion. So ist es 'denn kein blinder Zufall, wenn in Laufe der Zeiten Italien in seinen internationalen Handelsbilanzen und zwar gleichmassig auf der Kredit- wie auf der Debetseite, d. h. in Ausfuhr und in der Einfuhr Deutschland immer mehr Raum gewahrt hat. Zahlen tauschen mach Napoleon's Wort bekanntlich nicht und so m6ge auch hier darauf hingewiesen werden, dass Italien 1889 bei einer Gesamtausfuhr von Ioos,7 Millionen L., mach Deutschland ftir 95,I verkaufte und von dort bei einem Gesamtbezug von 144o,7 ftir 156,5 Millionen L. aufnahm. Mit beiden Posten stand Deutscliland an 4. Stelle, hinter Konkurrenten mit doppelt, ja dreifach gr6sserem Umsatz : I9og hat Deutschland alle anderen I,ander zum Teil ganz erheblich sowohl im Einfuhr- wie im Ausfuhrverkehr hinter sich zurrickgelassen. Italien sandte bei einem Gesamtexport in Werte von 1887,8 Millionen L., £iir 3oo,9 Millionen L. Waren mach Deutschland, das dagegen 49o,7 Millionen von Italiens Gesamtbedarf von 3og7,I Millionen L. deckte. Das ist freilich noch eine Unterbilanz von Ioo Millionen I,. zu Italienischen Lasten. Aber sie auch dtirfte wohl ihren Ausgleich finden : denn jahrlich gehen 6o-8o.ooo italienische Arbeiteinach Deutschland, urn dort voriibergehend, oder auch dauernd lohnenden Verdienst zu finden, wahrend mach der letzten Volkszahlung nur Io.715 Reichsdeutsche ihren Wohnsitz in Italien hatten ; und das Uebrige tut der Goldstrom, der nit den starken Besuch deutscher Reisenden in's I+and fliesst. Italien riistet sich nunmehr,1911 die ftinfzigj ahrige Wiederkehr seiner Erhebung zum K6nigreich festlich zu begehen. Auf Roms klassischem Boden soil den Ktiiisten gehuldigt werden. Handel, Gewerbe und Industrie wollen dagegen ihre Entwickelung im werktatigen Norden beweisen : in dem ausstellungsbewahrten Turin, - 118 -

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