L'ESPOSIZIONE DI '1`ORINO dendo, in un magnifico slancio di ¢e7so7?a/a.£¢. La bella serenita del Quattrocento bene sorride ancora qua e la, rna mite e timida ; ed in essa si rispecchiano pochi spiriti eletti e solitari, attendendo ansios- che sia passata la bufera impetuosa. Intanto quel Bernini, che fu chiamato il Michelangelo del Seicento, da a Roma la piazza di Sam Pietro e la Scala Regia ; il Borromini la chi'esa di Santa Agnese in piazza Navona ; il Pozzo, 1'Algardi, il Grassi spingono il fasto all'estremo colla chiesa del Gesti ;` Napoli coi due Fontana, col Cavagna ; 1a Sicilia col messiMa non fu se non nella seconda meta del 6oo che Torino, gia orgogliosa altresi di un Castello del Valentino e di una Villa della Regina, diede opera intensa ad assumere davvero un qualche aspetto di citta monumentale. E le sorrise fortuna, poiche essa pote adunare intorno a se uomini come i due Castellamonte e il padre Guarino Guarini, 1'abate Filippo Juvara e Carlo Emanuele Lanfranchi. Mezzo olimpo cioe del barocco. E quali dei ! Modenese il Guaririi ; ingegno potente e cosi profondamente originale da far si che 1'opera sua, specialmente tra ri_oi, debba essere TORINO : I+A CIIIESA I)I SAN FII,IPPO E 11, PAI,AZZO DEI,I,'ACCADEMIA DEI,I+E SCIENZE (Disegno a penna di C. Ferro). nese Juvara ; Genova col Castello e col Lurago accolgono con festa il nuovo stile ; infine Torino trae da esso il suo pit nobile vanto in architettura. E= E= E] I+e audaci imprese guerresche e gli abili negoziati diplomatici, con cui i duchi di Savoia cercavano di estendere man mano il 1oro dominio, non avevano consentito sino alla meta del Cinquecento che alla citta si dessero quelle cure edilizie, cui volsero pith tardi e con tenace amore i successori di Emanuele Filiberto. Cia il Tibaldi peraltro, e il Vittozzi avevano dotato la citta di qualche edificio notevole : ad esempio la chiesa ricchissima dei Santi Martiri, quella della Trinita e del Corpus Domini ; e mentre sorgevano i primi iso1ati di piazza Castello si riformava la via Roma, allineandone le case e unificandole nell'altezza, iniziando cosi quel sistema cosi caratteristico della pianta a linee rette ed in isquadra perfetta. DITTA PIETR0 PRESBITER0 E FIGLI ViaRoma.18 tg Telofono 35-77 i TOR|N0 t? Via Mazzini, 9 Telefono 20-28 FABBRICA CORNICI FINISSIME, IN STII<E E MODERNE - INCISIONI - GOBELIRTS - ACQUEFORTI - ACQUAREI,I,I I STAMPE ANTICHE - PoRTRAIT - Pfil,I-MBI,E - SpECCHI DI I,usso, eec. SPEC;IALI LAVORI SU COMMISSIONE ELHLgiviTirngjll±Llri-iiiTI±In+-H_dl]F±]iF:i±+_fflTI-I-LJrET±Ii considerata quasi come cosa a parte ; messinese il Juvara, caro a principi italia,ni e stranieri, fantasia fervida, robusta ed equilibrata ; piemontesi, Carlo ed Amedeo Castellamonte, disuguali, rna operosi, e ¢¢7s %¢g%¢ nel rinnovamento della pianta della citta ; memo celebrato il I,anfranchi, e degli emuli suoi memo fantasioso,, e pith sereno. Ed ecco sorgere per opera del Guarini la chiesa di San I,orenzo e la cappella della Sindone, nobilissima nella genialita della trovata ; il palazzo Carignano e la chiesa della Consolata ; ecco il }uvara rivelarsi gigante nella costruzione della chiesa di Superga e del palazzo Madama ; mentre la chiesa di S.. Filippo e quella del Carmine, 1a facciata di Santa Cristina e i palazzi Dellavalle e D'Ormea basterebbero alla gloria di qualsiasi architetto ; ecco Carlo Castellamonte affidare la sua fama all'armonica piazza S. Carlo, all'ospedale di S. Giovanni, ed al palazzo Reale, ideato e costrutto insieme col fratello Amedeo ; ecco in fine il I,anfranchi emergere con la, costruzione del palazzo di Citta. i.ii.-ii`.-iii..i.i-i.-i.i'iii-iiiiii'iiii-i-I.i'i-ii-ii.i-iiii'iLi.iii_ii.i'-i'I-i - 114 -
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