Torino e dintorni

• • • 39 > . ' Le dotte e sistematiche ricerche fatte anni sono ·da Alfredo f)'Andrade hanno rivelato l'esistenza nelsotto.suolo del palazzo di una- porta romana, per dimensioni, struttura e 'pianta, del tutto \_ uguale alla porta principalis dextera o Palatin-a. Della porta romana, oltre . le due torri, conservate nel lato orientale del palazzo, si rinvennero le fondazioni ed una parte dei pilastri tra le fauci, oltre a molti tratti del selciato poligonale. Addossato alla cinta romana e alla porta, sorse all'esterno della città, all'epoca di Guglielmo VII del Monferrato, un fortilizio chiamatò nei documenti col nome di Castrum Portae Phibellone. ' \ • f · Dal 1404 al 1417 il princiJDe -Ludovico ·d' Acaja ampliò _le costruzio·ni difensive, provvide al rinforzo delle ~torri romane ed ·aggiunse alla casa forte del marchese del Mo11ferrato un corpo di .fabbrica fiancheggiato .da torri. r Altra trasformazione importante fu quella compiuta al tempo di Carlo En1anuele II, che ·mutò completamente la disposizione del C:a.st~llo, rid~cendo il cortile ad atrio con vòlte a crociera, sostenute da pllastri ed erigendo il grande salone · centrale, c·he· fu poi 1 'aula del Senato. . ' ' . ' . . A tut:ti · i precedenti · lavori, si aggiunsero infine, ·nel i 718, !a facciata di po11ente e il grandioso scalone a due · rami costruiti dal J uvara (I). __ . _;· A· capo del primo ramo (lato sud), ·nel centesimo anniversario della nascita del Co11te Camilla Cavour (r~o agosto 1910); Torino << con orgoglio materno >> notava l'avvenimentò ponendo ivi ·una lapide sormontata dal bus·to ,dell'insigne Statista «, vindice del diritto nazionale >>. Questa bell'opera d'arte è del Biscarra.· . _ · ·I due· rami dello scalone si incontrano in un ripiano, òve è la statua i1z 1nar1no del Re Carlo Albe1,.to, opera dello scultore G. B. Ceva~co- e dono del re Vittorio Emanuele II al Parlamento. Dal ripiano si accede àlla Gra1zde· Aula dove il Settato del Regnò tenne le sue sedute dall' 8 maggio 1848 al 9 dicembre 1864; la . Grande ·Aula è tuttòra .èonservata nella sua integrità come mq~ · numento nazionale. , ·Attorno "ai tre lati del .Palazzo Madama, .in giro al fossato, è • 4 • • , formata un'aiuola con cespugli e piante. Nell'aiu~la a mezzodi ergesi il monu1n~ntq in marmo e bronzo a · Galileo Ferraris, . •, . . . .. . egregia ed originale opera €1.el Contratti. · '•.~ •, Nel palazzo hanno sede la . Corte di Cassttczio1ze ed a terreno · la Sopraintendenza dei mon1t1nenti del pz·e1na_~z. te. (r) Don Filippo Juvara (1685-1735) venne in Piemonte dallà nativa Messina negli ·anni in cui Vittorio Amedeo II, fu re di Sicilia. Architetto di Corte egli profuse in Torino i tesori di quella sua fantasia architettonica che co11giungeva così armonicamente alla gra.11diosità delle linee la proporzione delle masse e la sobri~ ornamentazione dei particolari. Sia che eseguisse edifici per il principe (castelli di Stupinigi' e di Rivoli), costruzioni per il culto (Chies·a "del Carn1ine, Superga, S. Croce) o palazzi per la nobiltà, egli ha sempre una impronta genialissima che lo pone in un posto eminente nella storia dell'architettura itali~1na. · • . •

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