Torino e dintorni

• • • ' • La ricostruzio11e della chiesa fu continuata durante -il secolo X\II in cui gli atchitetti, lasciandosi influenzare dai nuovi concetti artistici imperanti in quell'epoca, costrussero in stile gotico le campate delle navate, le finestre, le arcature fiancheggianti la porta d'ingresso, le polifore, i matronei ed il campanile che fu mai portato a compimento. Dopo il secolo xiv le sorti dell'abbazia, già così fiorenti, presero rapidamente a declinare. Eretta in cotnmenda, i suoi cospicui beni furon9 di,risi fra l'abate commendatario e la Collegiata di Giaveno, e ad officiarla rimasero appena due o tre sacerdoti. ""frascurata da tutti, o male restaurata, i suoi imponenti edifizi cedettero a poco a poco alle ingiurie del tempo e delle intemperie finchè si ridussero la più parte ad un ammasso di imponenti rovine. In principio del secolo scorso Carlo Felice per sollevare le sorti disgraziatissime della nostra Sagra la destinava a sepolcreto di vari membri della famiglia Sabauda; il suo successore Carlo Alberto . ne affida,ra la custodia ai PP .- Rosminiani. Nel 1884, in seguito forse a qualcl1e movimento sismico, la chiesa parve stesse per isfasciarsi. Fu appunto allora che essa venne studiata intimamente dal1 'architetto D' Andra<le, il quale ne pose in chiaro tutte le cause dei mali, elaborando nello stesso tempo un progetto di restauro che in·contrò la massin1a approvazione tra i più illustri cultori dell'arte, perchè con esso sarà restituito al Piemonte ed all'Italia uno dei più à.mn1irevoli monumenti medioevali. . . Dall'alto ·della Badia si presenta allo sguardo uno stupendo I pa11orama, che si svolge specialmente sulle - vicine ·Alpi e sull'ampio tratto del bacino padano compreso tra l'innesto dell' Appennino Ligure nella cerchia alpina e la ridente pianura lom·barda. · Si fa osservare al · visitatore una rupe tagliata a picco da cui, secondo la tradizion·e, una fanciulla (la bell' Alda), fuggendo a chi la inseguiva per disonesti fini, si precipitò _invocando la Vergine e · rirpase illesa. Nella discesa del monte Pircl1iriano, con risp~rmio di fatica e di tempo, si può fare uso di certe ·slitte che i ·terrazzani tirano velocemente per i risvolti della strada mulattiera. Madonna di Campagna, industre borgo a 3 Km. da Torino, lungo 1?- strada provinciale di Lanzo percorsa da tranvia elettrica urbana (pag. 10), è stazione della ferrovia di Lanzo (pag. 2). Dalla strada provincia~e un viale mette al piazzale della parrocchia. Su questo, per la bicentenaria commemorazione della Battaglia del 7 settembre 1706 (pag. 24) fu eretto, nel 1906, un mo1zume1zto simbolico espressivo, nel quale vibra suggestivamente il soave e • forte sentimento di Leonardo Bistolfi. Questi vi raffigurò << La Patria >> che là, ove p_iù rude e sanguinoso _fu il cozzo tra gli Austro- Piemontesi ed i Fr~i,cesi, tende maternamente le braccia e par dica : A voi, che qui" combatteste e ca~este da prodi nelle avverse schiere, col nome mio nel cuore e sulle labbra, a voi io consacro queste ·zolle, e sianvi patria oltre -·1a tomba. - Nella Chiesa è sepolto il ,maresciallo conte ·Ferdinando Marsin, co~ mandante · delle truppe francesi, ferito sul campo di battaglia, come è ricordato da u·na lapide di quel tempo. E nella Chiesa, per la bicentenaria commemorazione, fu posta .una Lapide che ·ricorda gli Ufficiali francesi, caduti sul campo dell'onore e sepolti nelle cripte· della vecchia Chiesa. ;-

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