Guida Pratica della Esposizione Internazionale di Torino 1911 (Ajassa & Ferrato)

Gli ingegneri Fenoglio, Molli e Salvadori, architetti incaricati dal Comitato, non badarono ad aggravare le difficoltà del . proprio còmpito, e vollero intonare i loro progetti alle tradizionali forme d'arte piemontese, affinchè gli edifici della Mostra, che Torino ospita, armonizzassero con l'architettura delle costruzioni cittadine. Portano vita ed imprimono significato alle costruzioni un migliaio di statue simboliche modellate da scultori provetti, quali il Contratti, il Cedni., il Ceragioli, il Buzzi-Reschini, l'Alloati, il Chiariglione ed altri, per non dire che di italiani. L'esecuzione dei fregi pittorici, in sintonia perfetta con lo stile architettonico delle costruzioni, venne disimpegnata egregiamente dal Sindacato dei pittori decoratori di Torino, sopra schizzi, calchi e prove di tinte cui attese con intelletto d'arte D. E. Smeriglio, professore d'ornato ali' Accademia Albertina di Torino, coadiuvato dal giovane allievo Carlo Fer;ero. L'insieme degli edifici - i qua li coprono un'area di Mq. 250 mila sopra un milione di metri quadrati di terreno occupati dall'Esposizione - si può topograficamente considerare come ripartito in sei Zone, nettamente indicate, al di qua e al là del fiume, dal nuovo Ponte Monumentale e dal Ponte Isabe ll a. Tre aree a levante, tre aree a ponente. Con la carta topogràfica alla mano si proceda dal la sinistra verso destra. La prima Zona include tutto il tratto di giardino che dal Corso Vittorio Emanuele e dal Corso Massimo d'Azeglio va da un lato fino al piazzale del Castello del Valentino, ed a levante di questo costeggia . il Po sulla sinistra, arrestandosi al Ponte Monumentale ed al Vi llaggio Alpino. Seconda Zona: Spazio della riva sinistra del Po compreso tra il Ponte Monumenta le e il Ponte Isabella. E' occupata dal gruppo centrale degli edifici dell'Esposizione, ed ha per fulcro l'importante Palazzo Inglese. -8-

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