Guida Pratica della Esposizione Internazionale di Torino 1911 (Ajassa & Ferrato)

nuovamente nella quiete, quiete elle tanto più si sente se si corre co l pensiero alle tipografie odierne, così imponentemente rumorose. Il macchinario non è formato che da un torchio e da un forno per la fondita, e non vi operano che quattro operai :· il torcoliere, il compositore, il fonditore e il correttore. Nella bottega, dato il sistema, il lavoro procede lentamente e con una grande serenità. Nel periodo dell'Esposizione si devono stampare la << Divina Comedia >> di Dante, coi tipi della prima edizione edita a Foligno nel 1472; il « Livre d' Heures >>, e il << De Regimi ne Sanitatis >>. Sotto il portico trovasi davanti a ll a tipografia l'intagli atore di imagini e l' all uminatore : questi colorisce le cartoline del Castello e quello prepara le illustrazioni per le ope re che la tipografia stampa. La legatoria è posta nella sala di fronte, e anche qui non si eseguiscono che lavori dell'epoca: legature in legno, in cuoio e in pergamena. La bottega non ha vaste proporzioni, ma la maestranza, per quanto ridotta, si trova in grado di accontentare tutte le richieste di co loro che, senza badare alla spésa, desiderano acquistare, come ricordo de ll'Esposizione, un saggio di legatura antica. L'esposizione si completa con un chiosco di vendita dei prodotti e colla mostra fotografica dell'incunabolo, mostra interessantissima, perchè in poco spazio presenta i saggi di tutti i generi di libri che vennero stampati nelle tipografie italiane del XV secolo, sugli albori cioè dell'arte tipografica ; mostra raccolta dal dottor cav. Giovanni Carbonelli, presidente del Comitato ordinatore di questa parte dell'Esposi zione . Costumi, mobili, torchio e attrezzi vennero progettati e disegnati dal cav. Darbesio ; · la stamperia è esercita dall a Scuola del Libro, dell a quale è presidente il cav. G. Vigliardi-Paravia, e direttore il cav. Giano li o Dalmazzo. La carta che si fabbr ica è que ll a stessa che, secondo quanto viene comunicato, « fabbricavano li << mastri da carta fab ri anesi ne l'anno del Signore 1315. « È tutta di cenci di canape e lino macerati e poi bat- -42 -

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