Guida Pratica della Esposizione Internazionale di Torino 1911 (Ajassa & Ferrato)

L'.ltalia era, e Roma era italiana. Accostandosi il giubileo di quella fatidica seduta del 27 marzo I86I, lorino stese la sua mano alleduegloriose sorelle, alle quali aveva ceduto il diadema di capitale, e Roma e Firenze le si allearono con gioia per solennizzare la data storica. Primo a, volgere in pensiero il nobile concetto fu il senatore Secondo Frola, Sindaco di Torino nel · I908. La ~enialità feconda degli organi~zatori corrispose all'assunto-incarico_. e tre Esposizioni .lnternazionali, ognuna con un programma proprio e rispettoça dell'altrui campo d'iniziativa, venivano bandite a Roma, a Firenze e a Torino sotto la guida di intelletti illuminati da jede, da amore e ·da sapere. _La Città Eterna i'Y;I-Presse alla Commemorazione 1ùz caratter_e storico e civile, associando ai ricordi ed alle vestigie dell'Urbe dominatrice la riaffermazione della sua italianità nel concetto della indissolubilità nazionale ,e convocando una Mostra archeologica, étizografica ed artisticaJ alla quale diedero concorso gli Stati esteri con intendimento di fraternità e senso di lusinghiera ammirazione. Nel palazzo .Strozzi, cojano di gemme, Firenze · (a suggerimento di Ugo Ojetti, critico celebrato) ha riunito la Mostra internazionale retrospettiva -del ritratto, esposizione d'arte di un tipo a noi ancora insueto; ma ricca di documenti ed istruttiva, poichè allo specialista ed allo studioso oj/re, con l'occasione di ricerche e di confronti, la rievocazione di grandi tratti di storia.

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