foro, ai quali non devono essere ignote, se non erriamo, le aspre ascensioni e le gioie impagabili della conquista di una vetta, nè i riposi beatamente consacrati dalla fatica, nei villaggi poveri e tipici come questo che essi hanno rivestito di tanta verità. Ciò spiega la ragione per cui il sacro tempietto, dall'esteriorità divota e raccolta, è completamente profano all'interno. Ail'interno, siamo in piena esposizione di alpinismo, e nella bianca sala adorna di un fregio di << edelweis >> si allineano zaini, piccozze, cordami e tutti gli attrezzi necessari agli esploratori delle Alpi. Come qui, anche nelle vicine casette e botteghe si accoglie un'infinità di . cose da osservare: la tenda del Duca degli Abruzzi nella sua spedizione polare, le carte da lui adoperate nella ascensione al Ruwenzori, i libri delle sue escursioni e dei suoi viaggi e le meravigliose << positive >> fotog rafiche del Sella, e modelli dei caratteristici costumi di alpigiane, e prodotti del!a rustica industria primitiva, e collezioni di tipi della flora e della geologia de lle nostre montagne. La piazzetta, alla quale convergono le stradicciuol e del vi ll aggio valdostano, reca scritto il nome di Quintino .Sella : omaggio sorridente ma schietto a ll a memoria del fondatore del Club Alpino Italiano. Un'Esposizione d' 1lrte. Un po' più in alto della Casa Comunale, a capo del villaggio, sta una costruzione di apparenza modesta ma di una certa ampi.ezza, le cui sei o sette camere segnano forti dis li velli, come negli edifici adagiati sul fianco della montagna. In quei loca li , ora superando ed ora discendendo parecchie brevi gradinate, possiamo visitare quella che sarebbe stata l'unica esposizione artistica nel recinto della Mostra In- l ternazionale, se con fraterno pensiero gli studiosi organizzatori della Mostra francese non avessero raccolto ed allogato nel loro monumentale Palazzo, al di là - 24 -
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